La crisi del Gruppo Volkswagen rischia di rallentare l’ingresso di Audi in Formula 1, un progetto già segnato da difficoltà organizzative e sfide nel reclutamento di piloti e tecnici chiave. Volkswagen prevede di risparmiare 4 miliardi di euro, un obiettivo che potrebbe implicare la chiusura di diversi stabilimenti e tagli significativi, anche a danno di Audi. La situazione, resa ancor più critica dalla scarsa domanda per i modelli elettrici, ha portato alla chiusura dello stabilimento Audi di Bruxelles.
Se la crisi persiste, il debutto di Audi in Formula 1 potrebbe essere ulteriormente compromesso.
Audi in Formula 1: un debutto complesso
Quando Audi si impegna in un progetto sportivo, i risultati tendono a essere evidenti. Stavolta, però, l’ingresso in Formula 1 sta palesando molte difficoltà. Annunciato il 26 ottobre 2022, l’accordo prevedeva una collaborazione con il team Sauber, mirata a portare Audi a controllare totalmente il team. Nella squadra dirigenziale, inizialmente composta da Andreas Seidl come CEO e Oliver Hoffman come Managing Director, si prevedeva la creazione di una scuderia di alto livello. Ma il progetto sta andando a rilento, e i due sono stati sostituiti da Mattia Binotto per superare l’impasse iniziale.
Audi ha poi incontrato ostacoli anche nella scelta dei piloti. Dopo aver selezionato Nico Hulkenberg come pilota per il 2025, sperava di attrarre Carlos Sainz, ma il pilota ha scelto Williams. Altre trattative con Red Bull per Yuki Tsunoda e Liam Lawson non hanno avuto successo, lasciando ad Audi poche alternative: continuare con Valtteri Bottas o puntare sul giovane Gabriel Bortoleto di McLaren.
Nonostante le difficoltà, Audi ha stretto una partnership con Castrol e BP per la fornitura di carburante dal 2026 e ha reclutato Jonathan Wheatley, ex direttore sportivo di Red Bull, come team principal. Si prevede anche l’arrivo di Walter Citterio, ingegnere ex Ferrari, come capo dello staff motori. Questi innesti sono essenziali per affrontare i concorrenti già ben strutturati e migliorare le prestazioni della scuderia.
La crisi Volkswagen e l’impatto su Audi
La crisi del Gruppo Volkswagen ha complicato i piani: è previsto un risparmio di 4 miliardi di euro, che potrebbe comportare la chiusura di tre stabilimenti. I sindacati hanno espresso preoccupazione per il rischio di delocalizzazione e riduzioni di stipendio fino al 20%, generando malumore tra i lavoratori.
La crisi tocca inevitabilmente anche Audi, che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Bruxelles nel 2025 per la bassa domanda del modello elettrico Audi Q8 e-tron. La produzione si fermerà entro il 28 febbraio, e la casa è in cerca di nuovi investitori. Secondo i sindacati, è previsto un calo dei volumi produttivi fino al 70% nel 2025, rendendo insostenibile il mantenimento del sito.