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Codacons sul Dieselgate: tutti assolti per mancanza di prove?

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Il Codacons torna a parlare di Dieselgate in Italia con il seguente comunicato che vi riportiamo in maniera integrale: “È di oggi la notizia che il PM della Procura di Verona Marco Zanatelli ha richiesto l’archiviazione per i vertici di Volkswagen Italia indagati nel procedimento penale conosciuto come ‘Dieselgate’.

Non vi sarebbero, dunque, i presupposti per poter procedere per il reato di frode in commercio che era stato ipotizzato in relazione alla installazione sulle automobili del gruppo di un software ‘truffaldino’ in grado di modificare le emissioni nel corso dei test su rulli e su strada, consentendo di fatto l’omologazione anche in assenza del rispetto dei limiti di emissione.

Una notizia che rischia di vanificare non solo il l’imponente lavoro svolto in sede di indagine, che aveva portato al riconoscimento dell’esistenza sulle automobili VW del ‘defeat device’ istallato per manipolare le emissioni, ma anche le esigenze di tutela di migliaia di consumatori italiani vittime del Dieselgate.

A questo punto l’Italia rischia davvero di essere l’unico paese dove la falsificazione delle emissioni non troverà alcuna sanzione effettiva se si considera che, invece, nel resto del mondo la vicenda Dieselgate ha portato a pesanti condanne e multe salatissime per la Volkswagen.  La richiesta di archiviazione rappresenta una decisione scandalosa contro cui i legali del Codacons – che nell’ indagine è parte offesa in rappresentanza degli automobilisti truffati – presenteranno immediata opposizione, chiedendo al Gip di rigettarla. La richiesta della Procura, infatti, rischia di configurare un immane spreco di soldi pubblici: gli elementi che hanno portato alla decisione di oggi erano da tempo conosciuti dai Pm, che hanno in ogni caso proceduto a complesse perizie e relazioni tecniche sulle auto Volkswagen che hanno avuto un costo ingente per la collettività.

Per tale motivo il Codacons e i proprietari di auto Volkswagen che l’associazione rappresenta  depositeranno un esposto alla Corte dei Conti del Veneto, affinché verifichi eventuali danni sul fronte erariale prodotti dall’inchiesta della Procura di Verona, e si batteranno perché la richiesta di archiviazione sia rigettata, insistendo sul fatto che l’inchiesta ha già portato ad accertare un fatto, ossia la manipolazione del software delle automobili da parte di VW, che non può assolutamente rimanere privo di sanzione. Se così fosse, sarebbe un’enorme sconfitta del sistema giudiziario italiano che rappresenterebbe una beffa per migliaia di automobilisti raggirati.”

Campione

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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