Categorie: Lifestyle

Casa 500: la nostra esperienza nella roulotte made in FIAT

Tempo di lettura: 6 minuti

La partenza è alle 6 di lunedì mattina. Carichiamo i bagagli sulla nostra Fiat 500X gialla e ci prepariamo: il navigatore è impostato, accendiamo la nostra suite Uconnect Radio Nav LIVE 6.5” e il viaggio può cominciare.

Partiamo da Moncalieri, la sede della nostra redazione, con destinazione Madonna di Campiglio, per vivere un’esperienza tutta nuova e sicuramente unica: passeremo la notte su una roulotte speciale in alta quota!

Dopo un paio d’ore di autostrada passate ascoltando musica e osservando il sole alzarsi davanti a noi, decidiamo di fermarci in autogrill per fare colazione: caffè, spremuta e una brioche alla Nutella al volo e si riprende la marcia! Inizia ad esserci un leggero traffico, ma il cambio automatico e il Blind Spot Assist, un sensore che ti avverte quando in fase di superamento un’altra auto ti passa a fianco, rendono il viaggio molto rilassato.

Dopo pochi chilometri si apre davanti a noi il Lago di Garda ed iniziano le inaspettate indicazioni per “spiaggia” e “scuola surf”, che stonano un po’ col paesaggio quasi montano. Si possono vedere le piccole città affacciate sulla riva opposta del lago ed è il momento di appiccicare il naso al finestrino per non perdersi lo spettacolo. Prima di mezzogiorno arriviamo in Trentino, più precisamente a Madonna di Campiglio, e raggiungiamo i ragazzi dello staff Fiat all’Ober 1, uno dei locali più in voga della zona, che si trova proprio davanti ad una delle funivie. Leonardo, il team leader, ci indica il garage in cui parcheggiare la nostra Fiat 500X che rivedremo solo al momento del ritorno, e ci porta ad affittare scarponi e tavola per il giorno successivo.

Saliamo sulla funivia che porta in cima al Monte Spinale, lì troveremo la roulotte Casa 500 e non stiamo più nella pelle. Pochi minuti di viaggio e, uscendo dalla cabina, scopriamo un paesaggio mozzafiato: da una parte le Dolomiti, splendide e affascinanti, dall’altra le Alpi, dall’aspetto familiare per noi torinesi, ma sempre d’effetto, e le piste che si snodano nel mezzo.

Davanti a noi alcune 500X cingolate attirano l’attenzione di molti e poco dietro, circondata da un folto gruppo di persone incuriosite, la piccola roulotte rossa dalle cui finestre esce una canzone conosciuta. Lì troviamo altri ragazzi dello staff, i nasi scottati dal sole e i pile rossi. Ci raccontano delle loro giornate e ci mostrano l’interno della casetta che è deliziosa, minuscola e accogliente. Sulla destra un piano con tutto l’occorrente per prepararsi the o caffè e subito a sinistra della porta d’entrata un piccolo frigo rosso Smeg (come il bollitore elettrico per il the) in cui troviamo dell’acqua, alcune birre, merendine al cioccolato e snack salati; sulla sinistra ecco il salottino composto da un tavolino rosso centrale ed un divanetto a ferro di cavallo, cosparso di cuscini in pelliccia e altri rossi e bianchi, marchiati 500 ed AirBnb (partner Fiat in questa iniziativa).

Poco sopra il divanetto diversi scomparti con soprammobili bianchi, un profumatore per ambiente e una radio Bionvega da cui proveniva la musica che sentivamo all’esterno. Uno stile tutto vintage, un ambiente caldo dove regnano il rosso ed il bianco. Posiamo i nostri bagagli (fin troppo ingombranti per quello spazio) e veniamo invitati per pranzo al self-service dello Chalet Fiat che sorge lì di fianco: entrando dalle porte scorrevoli ci troviamo in uno chalet enorme, con vetrate che danno direttamente sulle montagne, l’arredamento è raffinato ma contemporaneo e ironico, con divanetti a forma di sedili di 500, tavoli in vetro e tanto bianco. Ci dirigiamo verso la zona self-service che non assomiglia affatto a quelli dove si va in pausa pranzo uscendo dall’ufficio e non si mangia il classico tagliere di salumi e formaggi da rifugio di montagna. Riempiamo i nostri vassoi con lasagne al radicchio, pasta al pesto, patatine fritte, alette di pollo, polenta integrale con fonduta e tiramisù (ero partita con l’idea dell’insalata) e ci facciamo spillare due birre bionde. In fila e ai tavoli gli avventori indossano scarponi e tute da sci, alcuni si rifocillano velocemente per poi ripartire giù dalle piste, altri si concedono una pausa più lunga e, dopo il pranzo, si rilassano sulla terrazza soleggiata che offre panche, tavoli in legno, sdraio e una vista incomparabile.

Noi mangiamo con tutta calma e dopo pranzo decidiamo di sdraiarci al sole, direttamente sulla neve, mentre Bruno, il responsabile della roulotte, prepara l’interno per la notte: un letto matrimoniale occuperà il posto di tavolino e divano.

Alle 16.30 gli impianti di risalita chiuderanno e non ci sarà più modo di raggiungere il Monte Spinale né di scendere (se non con gli sci ai piedi), quindi ci avvertono che da quell’ora saremo soli, ad eccezione delle persone che compongono lo staff dello chalet che e potremo finalmente goderci la roulotte proprio come se fosse nostra. Ci facciamo spiegare il funzionamento della stufa e dell’acqua per il bagno e nell’attesa andiamo a fare merenda con crostata e caffè bollente nello chalet.

La temperatura è tagliente, il sole ormai è debole ed è nascosto dalle nubi e il locale così affollato all’ora di pranzo ora è semivuoto. I dipendenti dello Chalet Fiat sono incuriositi dalla nostra esperienza e vogliono sapere come passeremo la notte in quella strana roulotte, se ci sia un bagno, se sia riscaldata e se siamo saliti direttamente con quella da Torino! Poco prima dell’orario di chiusura decidiamo di entrare in Casa 500, rifugiandoci nel calore della roulotte.

Il vociare all’esterno si fa sempre più flebile finché non scompare del tutto, ci accomodiamo sul lettone pieno di cuscini e proviamo ad accendere la tv, ma niente, siamo troppo in alto e il decoder digitale non riesce a sintonizzarsi sui canali. Per fortuna ho con me il portatile e possiamo collegarci al wi-fi delle funivie di Madonna di Campiglio per goderci un po’ di relax al calduccio, fino a che non bussa il maitre dello chalet, Dante: si presenta con due vassoi pieni di leccornie, formaggio col miele, due zuppe calde, prosciutto crudo, insalata, pizza, frutta e tiramisù. Siamo affamati, ma non riusciamo comunque a finire tutto quanto. Prima di addormentarci osserviamo le luci dei gatti delle nevi che percorrono le piste buie e la notte passa nel silenzio assoluto ad eccezione del suono del vento.

Il mattino dopo la sveglia trilla di nuovo prestissimo: non voglio perdermi neanche un secondo di quel paesaggio magnifico. Gli impianti riaprono verso le 8.30 e noi per le 10 abbiamo appuntamento all’Ober 1 con Leonardo per andare alla lezione di snowboard. Prima di tutto apro le tende della roulotte e noto che ci troviamo dentro una nuvola, tutto è avvolto da una densa foschia bianca; metto nel bollitore un po’ d’acqua e intanto vado nel piccolo bagno a prepararmi per la giornata. Esco dalla roulotte sorseggiando il mio the al limone e attendo che il sole diventi più caldo…la montagna è completamente deserta e per un momento mi sento Alexander Supertramp sul suo Magic Bus! Appena lo chalet Fiat apre le sue porte andiamo a gustarci una bella colazione, prendiamo posto vicino alle vetrate in modo da goderci il panorama e appena finito torniamo alla nostra roulotte e decidiamo di prendere i primi raggi di sole seduti sulle sdraio all’esterno. Quando arrivano i ragazzi dello staff noi siamo pronti per lasciare la roulotte e avventurarci verso la nostra prima lezione di snowboard. Salutiamo Casa 500 un po’ a malincuore, e scendiamo con la funivia.

Tutto sembra più rumoroso e buio rispetto al silenzio assoluto e alla luce accecante dei 2000 m di altezza. Ci sentiamo un po’ frastornati, ma indossiamo gli scarponi, tavola sotto braccio e ci avviamo verso la funivia del “Grostè”, dove alla prima “fermata” ci attenderà un maestro di snowboard con cui passeremo due ore. Arrivati alla fermata intermedia scendiamo e ci troviamo davanti al rifugio “Boch”, grandissimo e affollato. Aspettiamo il nostro maestro, ci hanno detto che si chiama Nathan e invece si presenta Mauro, un ragazzo sorridente con l’aria da bambino. Ci insegna i fondamenti dello snowboard, si cade, si ride e le gambe sono doloranti, ma il divertimento è unico e quelle due ore purtroppo finiscono subito.

Salutiamo Mauro, con la promessa di ritornare e ci sediamo ai tavoli del “Boch” con due panini e birre. Il sole è splendente, la giornata calda e luminosa e proviamo a fare qualche discesa in autonomia finché non arriva l’ora di tornare giù. Al fondo della funivia ci aspetta Leonardo che ci riporta alla nostra 500X. La parcheggiamo vicino alla zona pedonale e ne approfittiamo per fare un ultimo giro e prendere un caffè prima della partenza. Alle 16.00 ripartiamo, stanchi ma soddisfatti dell’esperienza appena vissuta: dormire sulle piste, in una roulotte bellissima e accogliente, capace di farti sentire a casa anche a 2.000 metri di altezza, con i gatti delle nevi che passano a fianco, la vista delle dolomiti al risveglio, le piste da sci vuote, appena battute, il silenzio totale della montagna, la splendida sensazione del sole appena sorto sulla pelle e l’emozione di trovarsi completamente soli, in una piccola roulotte rossa, in mezzo alla neve e alla nebbia.

Redazione Autoappassionati.it

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