Nonostante l’amministrazione Trump che si insedierà alla Casa Bianca tra poco meno di un mese abbia tutte le intenzioni di perseguire la lotta contro l’elettrico, alcuni stati USA stanno andando in direzione opposta. L’esempio emblematico è quello della California che, diversamente da quanto sostenuto dal futuro presidente, spinge fortemente per un futuro più green.
Molti statunitensi che vivono in questo stato, infatti, hanno già dimestichezza con le abitudini legate alle “auto alla spina” che non necessitano del classico pieno alla stazione di rifornimento ma possono essere ricaricate comodamente a casa come si fa con gli smartphone. Un cambio di abitudini epocale che, però, impone l’adozione di una wallbox nel proprio garage di casa che spesso spaventa i consumatori.
Per ovviare al problema e spingere l’aumento dell’infrastruttura legata all’avvento delle nuove tecnologie, in California sarà obbligatoria, come previsto dal nuovo codice edilizio, l’installazione obbligatoria di colonnine di ricarica, a parete, in tutte le nuove unità residenziali a partire dal 2026.
Una strategia ben definita per andare a favorire l’elettrico non lasciando sguarniti di connettore i posti auto che così andranno ad accogliere moltissime auto a batteria magari di notte garantendo così la batteria totalmente carica al mattino quando gli utilizzatori saranno pronti a partire. Unica nota prevista dalla legge è quella di andare a garantire ampi spazi per i parcheggi escludendo di fatto le abitazioni che non presentano questo requisito.
Come funzionano le colonnine di ricarica?
In realtà negli anni iniziative per semplificare la vita agli automobilisti che scelgono l’elettrico sono state molteplici: l’esempio più lampante è quello di Tesla che ha sviluppato ed installato in maniera capillare diversi punti di ricarica lungo il territorio che ben si sposano con i software di bordo che calcolano il percorso preferito per raggiungere la destinazione includendo le soste necessarie per garantire sempre l’autonomia corretta delle vetture
Per chi, invece, non ha Tesla e vuole caricare la propria auto a batterie, le possibilità sono diverse: la corrente di ricarica può essere continua (DC) o alternata (AC). La prima è presente solo alle colonnine di ricarica pubbliche che sono accessibili tramite abbonamenti ad “hoc”, mentre la seconda è quella che abbiamo e utilizziamo a casa tutti i giorni. Attenzione, poi, alla potenza massima di erogazione con cui le auto possono essere ricaricate.
Sulla base della velocità di ricarica variano poi i costi della corrente ed ecco perché “il pieno da casa” sembra essere la soluzione più conveniente vista la sua economicità. Nel 2026, quindi, molto probabilmente assisteremo ad un’esplosione di wallbox a casa in California ma non è detto che anche altri Paesi saranno interessati da normative simili. E l’Italia quale strada seguirà?