Prove su strada

Audi RS 6 2022: prezzi, interni, motore, prova su strada, come va

Tempo di lettura: 8 minuti

È la station wagon sportiva per eccellenza, la supercar per chi ha famiglia e ogni generazione che passa, ora siamo giunti alla quarta, diventa sempre più estrema ed iconica. Parliamo della Audi RS 6 Avant, regina incontrastata del segmento, capace di attrarre ancora moltissimi clienti in un mondo dove le auto familiari sono state surclassate dai SUV.

Già solo per questa mission, la Audi RS 6 merita un’attenzione particolare, anche se, a onor del vero, all’interno del Marchio di Ingolstadt ci sono concorrenti proprio nel segmento a ruote alte, con lo stesso motore e prestazioni simili. La domanda, quindi, sorge spontanea: è ancora l’Audi RS 6 l’auto più desiderabile per chi vuole andare forte e ha bisogno di spazio in abbondanza? O ormai i SUV hanno preso pieno possesso delle fantasie sportive degli appassionati? Proviamo a rispondere raccontandovi tutto quello che abbiamo scoperto sulla RS6 Avant di nuova generazione, dopo aver passato una manciata di giorni fianco a fianco.

Esterni, interni e dimensioni Audi RS 6 Avant: basta guardarla per capire

Se la vedi per strada la noti. Basta uno sguardo per capire che è una RS targata Audi. La linea si è fatta più aggressiva, meno “morbidosa” rispetto alla terza generazione, a partire dal frontale, con l’ampio single frame nero lucido, al posteriore. Anche confrontandola con la A6 Avant appaiono delle differenze grazie ai componenti specifici RS. In primis, sono i passaruota allargati a donare un carattere ben più sportivo al nuovo modello. I gruppi ottici sono invece gli stessi di A7 Sportback, più affilati, e dotati di proiettori a LED Audi Matrix RS e luce laser, con tanto di scenografica animazione all’apertura dell’auto. Dalla R8 derivano le prese d’aria laterali che si spingono sino al bordo inferiore dei proiettori a LED. Nel complesso, le dimensioni della Audi RS 6 Avant sono:

  • Lunghezza 4,995 m
  • Larghezza 1,951 m
  • Altezza 1,460 m
  • Passo 2,930 m

La Audi RS 6 Avant parte con cerchi in lega a 10 razze a stella da 21 pollici, equipaggiati con pneumatici 275/35, ma la “nostra” adotta ruote in lega da 22 pollici a 5 razze a V dal look specifico con coperture 285/30. Questi celano freni carboceramici con pinze rosse e dischi XXL da 420 millimetri davanti e 370 dietro (-34 kg), in grado di fermare al meglio i 2.100 kg di peso complessivo.

13 le colorazioni per la carrozzeria e particolarmente apprezzata è la Grigio Daytona perla della versione da noi provata. Nel complesso tra le dimensioni della Audi RS6 Avant e il design, questa generazione è senza dubbio la più arrogante di sempre e questo non può far altro che rendere ancora più appetibile questo modello sul mercato.

Gli interni della Audi RS 6, invece sono in tutto e per tutto somiglianti alla gemella “meno cavallata” A6 Avant. La portiera con chiusura accompagnata accoglie al meglio il guidatore e i suoi occupanti, mentre la dose di tecnologia è data dai tre schermi che dominano plancia e strumentazione. Ci sono ovviamente layout specifici RS, grazie a quale il conducente può richiamare mediante lo schermo superiore alcune informazioni legate alla dinamica di guida quali la temperatura dell’olio motore e del liquido di raffreddamento, i valori massimi di accelerazione laterale e la pressione/temperatura degli pneumatici. C’è, a dire il vero, un quarto schermo virtuale, dato dall’head-up display e anch’esso si avvale di grafiche e indicatori specifici RS.

Non mancano i sistemi di mirroring smartphone Apple Carplay e Android Auto via wireless, come senza cavi è anche la postazione di ricarica del proprio cellulare. Insomma, è tutto studiato nel minimo dettaglio, ma quello che ci interessa è cosa caratterizza gli interni della Audi RS 6 Avant.

Si parte dai comodi e contenitivi sedili in pelle traforata con cuciture rosse a contrasto e poggiatesta integrato. Delle poltrone riscaldabili e raffreddabili a piacimento, degne di una vettura che si fa chiamare premium.

Davanti agli occhi del guidatore poi si trova un oggettivamente splendido volante: interamente rivestito in Alcantara e con il fondo tagliato, garantisce un’impugnatura sempre perfetta, anche se avremmo preferito dei paddle più generosi nelle dimensioni. Completa l’aspetto da Audi RS tutta la fibra di carbonio che riveste il tunnel centrale, il cruscotto e i pannelli porta. Piace molto meno, la grande quantità di superfici lucide e schermi, pronti a sporcarsi di polvere e ditate dopo pochi minuti di utilizzo.

Infine, c’è lo spazio, abbondante per 4 persone e un po’ più giusto per 5 (il rigonfiamento al centro ostruisce un po’ le gambe del quinto), con un bagagliaio che ha una capienza che va da 550 a 1.680 litri, ha il fondo piatto e offre i ganci per bloccare i bagagli, utilissimi quando si va di fretta e non si vuole avere oggetti che “ballano” o si rompono nel vano posteriore.

Alla guida della Audi RS 6 Avant: prova su strada della super station wagon da 600 CV

La domanda più ricorrente è: quanti cavalli ha la RS 6 nuova? Sotto il cofano, più affilato rispetto al passato, come d’altronde tutta la linea della vettura, giace il V8 4.0 da 600 CV capace di erogare 800 Nm di coppia tra 2.050 e 4.500 giri/min, facendo scattare la RS 6 Avant da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi, che diventano 12 per raggiungere i 200 km/h. Di base la velocità massima è autolimitata elettronicamente a 250 km/h, mentre il limite si sposta a 305 km/h per il pacchetto Dynamic Race, equipaggiato sulla vettura da noi provata.

Questi sono i numeri, ma c’è molto di più dietro, o meglio sotto, a questa RS 6. Il motore V8 biturbo si serve del sistema mild hybrid 48 Volt (in qualche regione riesce anche a non pagare il bollo) che permette di recuperare fino a 12 kW di potenza nelle fasi di decelerazione, energia che viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio, da cui viene successivamente veicolata ai dispositivi integrati nella rete di bordo. Lo stesso recupero avviene durante il veleggio, tra i 55 e i 160 km/h, momento durante il quale il motore può spegnersi fino a 40 secondi, mentre lo start/stop è attivo già a partire da 22 km/h. Tutto questo serve a ridurre i consumi di 0,8 litri per 100 km, ma per provare ad abbassare ulteriormente questo dato c’è anche la tecnologia COD (Cylinder on demand), che permette di disattivare 4 degli 8 cilindri quando non servono.

Grazie a queste scelte in termini di efficienza, l’RS 6 riesce a confermarsi una macina chilometri in autostrada, riuscendo a far percepire meno possibile che sotto il cofano ci sono 600 cavalli scalpitanti. Fuori dalla modalità Efficiency, però, c’è un mondo, quello targato Audi RS, e qui il già citato pacchetto Dynamic Race, che costa come un’utilitaria ben accessoriata (21.200 euro), attua una serie di modifiche in grado di rendere la super station wagon di Ingolstadt molto più affilata. Le sospensioni pneumatiche adattive di serie vengono sostituite dall’assetto sportivo con Dynamic Ride Control, le quattro ruote sterzanti (sterzo integrale) prendono il posto dello sterzo progressivo e arrivano anche lo scarico sportivo RS, il differenziale autobloccante e i freni carboceramici. Un investimento che trasforma l’RS 6 in un’arma da combattimento.

Oltre al configurazione più efficiente, sono presenti, come sempre, le altre modalità di guida, ma quello che più interessa sono i programmi RS1 ed RS2: un tasto sul volante permette di selezionare le due modalità pre-impostate, configurate in ogni minimo dettaglio nel menu apposito. Sterzo, assetto, motore, sound, cambio; tutto si può scegliere e tutto si può impostare secondo le proprie preferenze: è questa l’evoluzione di una vettura sportiva per tutti i giorni, la capacità di adattarsi alla perfezione alle esigenze del guidatore. Ad esempio, io ho impostato una RS2 da “battaglia” con tutti i parametri al massimo della sportività, compreso il controllo di trazione, ma una RS1, dove lo scarico aperto (con valvola) e lo sterzo in sport, si abbinavano all’assetto in comfort e al motore in efficiency. A tutta questa libertà di configurazioni, si aggiunge una garanzia: la trazione integrale Audi quattro, che parte da un’impostazione 40% anteriore e 60% posteriore, ma può distribuire la coppia fino a un massimo del 70% all’avantreno e fino all’85% al retrotreno.

Enorme, quindi, la quantità di dotazioni e di “chicche” presenti su quest’auto, ma come va su strada? Nella guida di tutti i giorni la Audi RS 6 Avant è silenziosa (i decibel a 130 km/h sono simili alle versioni meno potenti), confortevole e anche agile, grazie al passo ridotto dalle quattro ruote sterzanti. Finché non si preme sul gas, sembra di essere su una normale A6.

È proprio quando si affonda il piede destro sul pedale dell’acceleratore, però, che l’auto cambia il suo volto. Se la precedente generazione era un po’ un’interpretazione in chiave automobilistica di Dottor Jeckyll e Mister Hyde, la nuova serie non si nasconde a livello estetico e sembra un po’ una “Harvey Dent”, una “Two-Face” in quanto a versatilità. La spinta del motore e dei suoi 800 Nm è devastante, anche se viene erogata in maniera molto regolare. Si viene incollati al sedile in maniera costante, non ci sono strappi, ma si vola fino a raggiungere velocità da codice rosso senza soluzione di continuità.

La RS 6 Avant per erogazione, prestazioni e cattiveria ricorda molto la Lamborghini Urus, che ha lo stesso motore, ma 50 CV e qualche chilo in più. La posizione di guida perfettamente regolabile e molto bassa, però, ti fa capire che subito che qui non siamo a bordo di un SUV. Inoltre, quando si arriva alle curve inizia il vero divertimento: bella la spinta, inebriante, ma differenziale, sterzo integrale e un assetto sportivo veramente ben tarato creano la vera “magia”. Nonostante gli oltre 2.000 kg di peso, la station tedesca si inserisce in maniera precisa, non soffre di sottosterzo, garantisce una percorrenza con accelerazioni laterali da supercar (le ruote posteriori che sterzano in fase alle alte velocità sono una manna dal cielo) ed esce in maniera pulita scaricando tutta la potenza sulle quattro, gigantesche, ruote. Inoltre, a controlli disinseriti, anche se con un po’ di fatica, la RS 6 Avant riesce a regalare qualche piccola scodata, subito rimessa in riga dalla puntuale trazione integrale.

A tal proposito lo sterzo è difficilmente migliorabile. Sempre piuttosto morbido, dissimula la massa, ma rimane preciso a ogni andatura, capace di comunicare molto bene quello che succede alle ruote, con una corona in Alcantara super ergonomica e comoda. L’assetto assorbe anche in maniera egregia le asperità del terreno, nonostante non sia aiutato dalla bassissima spalla degli pneumatici, ma garantisce un appoggio e una reattività incredibili, soprattutto se consideriamo la stazza dell’auto. Guidare la RS 6 tra le curve provoca assuefazione e anche un po’ di incredulità. Mentre guidi, continui a chiederti: “ma come fa ad andare così forte ed essere così svelta nei cambi di direzione? Impressionante.”

I freni impressionano altrettanto: grazie all’impianto in carboceramica, la frenata a freddo è poco modulabile, ma man mano che si scalda, l’efficacia aumenta, così come le forze in gioco, che raggiungono anche picchi di 1,1g, come quelle di una Huracan. giusto per rimanere in “famiglia”. In circuito, in peso mette in difficoltà più gli pneumatici che il resto e solo in questo campo la RS 6 Avanti mostra i suoi limiti, fatti di sottosterzo e surriscaldamento delle gomme.

Dati il recente passato e lo spettacolare motore, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più dal sound, un lato che invece tradisce l’orecchio più fino. Intendiamoci, le note gutturali di questo V8 si sentono abbondantemente fuori (dentro l’auto è fin troppo ben insonorizzata), con dei boati ad ogni cambiata agli alti regimi, ma sembra mancare qualche scoppiettio e delle note dominanti lungo tutto l’arco dell’accelerazione. Un’occasione persa, soprattutto sentendo cosa tira fuori dagli scarichi la stessa Urus (il motore è il medesimo) con l’impianto firmato Akrapovic.

Infine, i consumi, che rappresentano il capitolo più dolente: se non si guarda il computer di bordo e non si fa attenzione è facile far registrare 5 km con un litro di carburante. Facendo attenzione alla guida parsimoniosa, invece, si raggiungono gli 8 km al litro. Non certo numeri che ti aspetti da una “ibrida”, ma certamente sì da una supercar “vestita” da station wagon.

Audi RS6 POV Drive: eccoci al volante della super station wagon

Listino prezzi Audi RS6 Avant: 10 metri quadri di “appartamento su ruote”

La dotazione di serie vede, tra gli altri accessori, i cerchi da 21 pollici (con gommatura 275/35), i Proiettori full-LED, i fari posteriori LED, il Pacchetto luci diffuse e profili in tecnica LED, antifurto, portellone elettrico, tutto il look esterno e interno RS con sedili sportivi regolabili elettricamente, gli inserti in alluminio, il volante sagomato, il clima a quattro zone, i due schermi di Infotainment MMI plus con MMI touch response, l’Audi Virtual Cockpit, la retrocamera e i sistemi di sicurezza Pre Sense front e basic.

Quanto costa Audi RS6 2021? Il prezzo della Audi RS6 Avant parte da 134.700 euro, ma è quantomai una cifra puramente indicativa dati i molteplici optional che si possono aggiungere. L’RS6 che abbiamo provato noi arriva al prezzo finale di oltre 176.000 euro per via delle tante opzioni, come il Pacchetto Design RS Rosso (4.400 euro), il pacchetto Dynamic Race (21.200 euro), il colore Grigio Daytona perla (1.220 euro), i cerchi in lega di alluminio Audi Sport a 5 razze (2.780 euro), il pacchetto estetico look nero (1.290 euro), gli inserti superiori in carbonio twill (900 euro), l’head up display (1.700 euro), la chiave comfort (1.000 euro), il sistema audio Advanced Bang&Olufsen 3D (6.400 euro) e le pinze rosse (600 euro).

Concorrenti della Audi RS6 Avant? “Solo” la Mercedes Classe E 63s AMG e la Porsche Panamera Turbo Sport Turismo, mentre in versione berlina c’è la BMW M5. Resta il fatto che l’icona di Ingolstadt è diventata negli anni una scelta di immagine e non solo per prestazioni e design.

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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