Volkswagen cresce poco, paga caro l’elettrico e i dazi: cosa sta davvero succedendo al colosso tedesco

Attualità
31 ottobre 2025, 13.25
gruppo volkswagen fabbrica
Il Gruppo Volkswagen chiude i primi nove mesi del 2025 con risultati contrastanti: da un lato le vendite continuano a crescere, dall’altro i conti restano sotto pressione. La strategia elettrica e le sfide geopolitiche stanno mettendo a dura prova il gigante tedesco dell’automotive.

Vendite in leggero aumento, ma i margini crollano

Nei primi tre trimestri del 2025, Volkswagen ha venduto 6,6 milioni di veicoli, in leggero aumento rispetto ai 6,5 milioni dell’anno precedente. In Europa, un’auto su quattro elettrica appartiene al Gruppo, segno che l’offensiva di prodotto funziona. Gli ordini di veicoli 100% elettrici (BEV) in Europa Occidentale sono aumentati del 64%, rappresentando circa il 22% del totale.
Ma dietro i numeri positivi si nascondono segnali di allarme: il margine operativo è sceso al 2,3%, contro il 5,4% dell’anno precedente, mentre il risultato operativo complessivo si è ridotto del 58%, a 5,4 miliardi di euro. Gli oneri straordinari, tra dazi statunitensi e svalutazioni Porsche, hanno pesato per circa 7,5 miliardi di euro.

L’elettrico pesa sui conti

Il Gruppo evidenzia come la crescita della produzione di veicoli elettrici, pur strategica per il futuro, comporti margini più bassi rispetto ai modelli tradizionali. L’elettrico è quindi al contempo una scommessa vincente sul mercato e una sfida per la redditività immediata.
Arno Antlitz, CFO & COO del Gruppo, sottolinea la necessità di “attuare con rigore i programmi di performance, aumentare l’efficienza e sfruttare le sinergie all’interno del Gruppo” per contenere gli effetti negativi dei dazi e dei costi straordinari.

Risultati divergenti tra brand

I dati dei gruppi di brand rivelano una fotografia eterogenea:
  • Core: marginalità stabile grazie alla disciplina dei costi e ai programmi di ristrutturazione, ma Volkswagen Veicoli Commerciali e SEAT/CUPRA restano sotto pressione;
  • Progressive: margine operativo in calo al 3,2% a causa dei dazi, della normativa CO₂ e della riprogrammazione della piattaforma elettrica;
  • Sport Luxury: Porsche soffre con un calo dell’11% nelle consegne e un risultato operativo negativo (-0,2 miliardi di euro), penalizzata da mercati difficili, dazi e riallineamento strategico;
  • TRATON: risultato operativo in calo del 46%, flusso di cassa netto negativo, mercato globale e Cina sotto pressione;
  • CARIAD e Group Mobility mostrano segnali positivi grazie alla crescita dei ricavi da licenze software (+47%) e contratti (+4,6%).

Outlook: tra prudenza e investimento sul futuro

Volkswagen prevede per il 2025 un fatturato in linea con l’anno scorso e un margine operativo tra il 2% e il 3%, con flussi di cassa netti attorno a zero, comprensivi degli investimenti per elettrico e ristrutturazioni. La liquidità netta della Divisione Automotive dovrebbe attestarsi a circa 30 miliardi di euro.
In sintesi, il Gruppo Volkswagen cresce nelle vendite e consolida la propria leadership elettrica in Europa, ma i conti restano sotto pressione: dazi, svalutazioni, costi di produzione dell’elettrico e riallineamenti strategici pesano sui margini e sul flusso di cassa. La sfida per il colosso tedesco sarà trasformare la crescita commerciale in redditività stabile, senza rallentare la spinta verso l’elettrico.
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