Porsche fa marcia indietro: niente più batterie in-house. La transizione elettrica scricchiola?

Attualità
29 agosto 2025, 8.35
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Porsche era stata tra i primi marchi premium a credere nella transizione elettrica, con investimenti massicci sulla Taycan, sulla nuova Macan EV e su impianti dedicati alla produzione di batterie. Ma oggi la strategia cambia: la casa di Stoccarda ha deciso di non produrre più celle internamente, rinunciando a un progetto che fino a poco tempo fa veniva presentato come cruciale per il futuro.

Il dietrofront di Oliver Blume

Negli scorsi anni Porsche aveva annunciato con orgoglio la produzione in-house di batterie, promettendo standard qualitativi più elevati e costi sotto controllo. Ora il CEO Oliver Blume ha cambiato rotta: i volumi di vendita non giustificano un investimento così pesante.
La domanda troppo bassa di elettriche pure e ibride plug-in ha convinto il marchio a sospendere il progetto. Nonostante in Europa il 57% delle vendite del primo semestre 2025 sia costituito da modelli elettrificati, nel resto del mondo la situazione è molto diversa: solo 36% a causa delle scarse performance in USA e Cina, due mercati fondamentali.

Addio impianto da 1 GWh/anno

Gli investimenti previsti per un polo produttivo da 1 GWh/anno negli Stati Uniti sono stati congelati. Porsche continuerà comunque a fare ricerca e sviluppo grazie all’esperienza maturata con Cellforce, ma la produzione interna su larga scala viene accantonata.
Il marchio proseguirà quindi con una strategia multipla: motori termici fino al 2035, ibridi ed elettrici. In arrivo, per esempio, un nuovo SUV che sostituirà la Macan a benzina, a dimostrazione che la scelta non sarà “100% elettrica” nel breve periodo.

Transizione elettrica rallentata?

La decisione di Porsche conferma un trend che riguarda diversi costruttori: l’entusiasmo iniziale per le batterie interne si scontra oggi con la realtà di un mercato globale ancora troppo debole. L’Europa spinge verso l’elettrico, ma senza la Cina e gli Stati Uniti la produzione dedicata non è sostenibile.
La polemica è inevitabile: dopo aver spinto sull’acceleratore della transizione, Porsche ora frena. E se a vacillare è un marchio come Porsche, tra i simboli del lusso automobilistico, viene da chiedersi se non ci sia un problema più profondo nel modello di business dell’elettrico premium.
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