Un altro terremoto nel mondo dell’auto:
Nissan ha annunciato un nuovo maxi-taglio di 11.000 posti di lavoro a livello globale, che si somma ai 9.000 già comunicati nel novembre scorso. Il totale?
Ben 20.000 dipendenti in uscita, pari a circa
il 15% dell’intera forza lavoro mondiale del colosso giapponese. A riportare la notizia è l’emittente pubblica giapponese NHK.
Una crisi che non accenna a finire
Il drastico piano di ridimensionamento fa parte di un’ampia ristrutturazione interna volta a far fronte a un periodo finanziariamente critico per Nissan. L’azienda è in difficoltà a causa di costi operativi in crescita, margini in calo e vendite deludenti nei mercati chiave, come Stati Uniti e Cina. Già nel 2023 i segnali erano preoccupanti, ma l’allarme è suonato ancora più forte nei primi mesi del 2024.
A peggiorare il quadro c’è l’ultima previsione della casa automobilistica: una perdita netta di 750 miliardi di yen (oltre 4,5 miliardi di euro) per l’anno fiscale chiuso a marzo. Una cifra enorme, che costringe il gruppo a decisioni drastiche.
Quali saranno le conseguenze in Europa?
Nissan ha anche una presenza in Europa: il magazzino ricambi di Amsterdam rifornisce concessionari e distributori su tutto il continente. Al momento non è chiaro quale sarà l’impatto concreto per i lavoratori europei, ma è lecito aspettarsi conseguenze anche al di fuori del Giappone.
Non solo Nissan: il settore auto è sotto pressione
Nissan non è sola in questo momento di turbolenza. Anche Mazda ha rivisto al ribasso le sue previsioni, ammettendo di non poter fornire stime certe per l’anno fiscale in corso, anche a causa delle incertezze globali, tra cui le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.