La selezione naturale: in Cina spariranno oltre 100 marchi auto, ne resteranno solo 15

Attualità
30 settembre 2025, 12.08
byd consolida la propria crescita in italia
Il boom dell’auto elettrica ha trasformato la Cina in un laboratorio di nuovi marchi automobilistici: oggi se ne contano circa 130, nati spesso nel giro di pochi anni grazie a capitali freschi e tecnologie innovative. Ma secondo Stella Li, vicepresidente di BYD, questa bolla è destinata a scoppiare molto presto.

Il consolidamento che cambierà il mercato

Secondo Li, entro cinque anni il numero dei brand attivi in Cina si ridurrà drasticamente: da oltre 100 case automobilistiche a sole 15. Una selezione naturale che premierà i gruppi più solidi e penalizzerà i marchi minori, incapaci di reggere la concorrenza e la corsa al ribasso dei prezzi.
Il problema principale? Gli sconti aggressivi. In questi mesi i costruttori stanno abbassando i listini per spingere le vendite, ma i margini di profitto si stanno assottigliando al punto da mettere a rischio la sopravvivenza di molti brand.

Sovrapproduzione e invasione europea

La Cina si trova oggi con una capacità produttiva sproporzionata rispetto alle reali vendite interne. Questo squilibrio ha portato a un fenomeno ben visibile anche in Europa: l’arrivo massiccio di modelli cinesi, dalle citycar elettriche alle berline di segmento premium.
Solo negli ultimi mesi, migliaia di Leapmotor sono sbarcate in Europa con l’obiettivo di smaltire gli stock accumulati in patria. Una strategia che, se da un lato favorisce la diffusione di nuove auto a prezzi competitivi, dall’altro alimenta lo scontro commerciale con Bruxelles e mette sotto pressione l’industria locale.

Possibile stretta del governo di Pechino

A complicare ulteriormente lo scenario potrebbe intervenire lo stesso governo cinese. Le autorità di Pechino non vedono di buon occhio la guerra dei prezzi che sta destabilizzando il settore e potrebbero presto imporre regole più rigide sulle politiche commerciali, accelerando la selezione naturale dei costruttori.

Il verdetto degli analisti

Non è solo BYD a sostenere questa tesi. Anche la società di consulenza AlixPartners ha confermato la previsione: dei 129 marchi attivi nel 2024, solo 15 resteranno finanziariamente solidi entro il 2030. Una prospettiva che dovrebbe far riflettere anche i consumatori europei: acquistare un’auto di un marchio emergente potrebbe rivelarsi rischioso se quel brand dovesse scomparire nel giro di pochi anni.
Il mercato cinese dell’auto elettrica sta entrando in una fase cruciale. Dopo anni di espansione incontrollata, si avvicina il momento del “redde rationem”: sopravvivranno solo i più forti, gli altri saranno costretti a lasciare il campo. E la partita non riguarderà solo la Cina, ma anche l’Europa, sempre più invasa da modelli a basso costo.
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