A22 Autobrennero nel mirino: Codacons chiede l’annullamento della concessione. "Scaduta da 11 anni”

Attualità
30 settembre 2025, 12.20
2009 barriera fotovoltaica antirumore isera 15
Il caso della concessione dell’Autostrada A22 del Brennero finisce al centro di un duro scontro legale e politico. Il Codacons ha infatti presentato un’istanza di annullamento in autotutela al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), insieme a una serie di esposti rivolti a Corte dei Conti, ANAC, Antitrust e Commissione Europea.
Nel mirino c’è la decisione di sospendere la gara pubblica per l’affidamento della concessione, scelta che di fatto proroga ancora la gestione in capo ad Autobrennero S.p.A., già concessionaria dal lontano 2014.

Una proroga senza fine

Il bando per la nuova concessione era stato pubblicato il 31 dicembre 2024, con una clausola che avrebbe permesso al concessionario uscente di esercitare un diritto di prelazione solo in caso di via libera da Bruxelles. Ma il 22 maggio 2025 la Commissione Europea ha espresso forti dubbi sulla legittimità di quella norma.
Il 27 giugno il MIT ha quindi sospeso l’intera procedura, appellandosi a un procedimento già pendente davanti alla Corte di Giustizia europea. Secondo il Codacons, questa decisione non ha fatto altro che consolidare il vantaggio del concessionario uscente, nonostante la concessione sia formalmente scaduta da 11 anni.

Profitti milionari in regime di proroga

La gestione di Autobrennero in regime di proroga ha garantito utili enormi: nel solo 2024 i profitti hanno superato i 97 milioni di euro, mentre dal 2014 a oggi la società avrebbe accumulato oltre 800 milioni di utili.
Secondo l’associazione dei consumatori, questo meccanismo rappresenta una violazione delle direttive europee sugli appalti e le concessioni, con gravi conseguenze per i cittadini e per la concorrenza.

Il rischio per la A4 Brescia-Padova

Il Codacons richiama anche il caso della A4 Brescia-Padova, la cui concessione scadrà a fine 2026. Ad oggi, denuncia l’associazione, non risulta avviata alcuna istruttoria per la gara, con il rischio che si ripeta lo stesso schema di proroghe e mancate procedure competitive.

“Serve concorrenza vera”

Per il Codacons, solo una gara trasparente potrà garantire investimenti, sviluppo e benefici concreti per utenti e territori. “Continuare con proroghe e rinvii – avverte l’associazione – significa privare i cittadini di servizi migliori e di un mercato realmente competitivo”.
loading

Loading