Elkann nega la fusione con Renault: “Ma salviamo l’auto europea prima che sia troppo tardi”

Attualità
16 maggio 2025, 9.47
john elkann ferrari
Altro che matrimonio Stellantis-Renault. John Elkann mette un punto fermo su una delle voci più insistenti nel mondo dell’automotive: nessuna fusione è in discussione. Ma dietro il “no” secco, emerge un fronte comune con Luca De Meo per salvare ciò che resta dell’industria automobilistica europea. Il messaggio? Forte, chiaro e diretto a Bruxelles.
Sul palco del Future of the Car Summit organizzato dal Financial Times, il presidente di Stellantis smonta ogni ipotesi: “Non stiamo discutendo alcuna fusione con Renault”, afferma senza mezzi termini. Un’affermazione che chiude, almeno per ora, ogni spiraglio a un’unione industriale tra i due colossi. Al suo fianco, l’amministratore delegato del gruppo Renault, Luca De Meo, conferma con un gesto d’intesa.
Eppure, proprio mentre negano l’integrazione societaria, i due leader mostrano una sintonia strategica che si fa sempre più visibile. Non si tratta di fusione, ma di visione condivisa: un’Europa dell’auto che rischia di perdere il treno della competitività globale se non prenderà decisioni rapide e coerenti.

Un’alleanza di idee, non di capitali

“Nessuna fusione”, ripete Elkann. Ma il dialogo con De Meo è continuo, pubblico e determinato. I due protagonisti dell’industria automobilistica continentale condividono radici e preoccupazioni:
“Abbiamo esperienze comuni. Le nostre radici sono nelle piccole auto che hanno fatto prosperare l’Europa”, afferma Elkann, citando la Fiat 500 e la Renault 5. Ma oggi quelle stesse auto sono diventate troppo costose. “Come se fossero andate in palestra per anni”, ironizza.
Il colpevole? Una normativa europea giudicata eccessiva, frammentata e incapace di garantire quella “certezza regolatoria” che le aziende chiedono da anni.

Serve meno burocrazia, più realismo

Elkann non attacca la sostenibilità, ma l’approccio con cui l’Europa la sta perseguendo. “Servono meno regole, ma più chiare. Solo così potremo tornare a costruire auto accessibili”. Il riferimento è diretto alle normative che entreranno in vigore nel 2025 e alla scadenza del 2035 per lo stop ai motori termici: “Vogliamo sapere con certezza cosa accadrà, e quando”.
Ma il presidente di Stellantis rilancia anche un’altra priorità: il parco circolante.
“L’Europa ha 250 milioni di auto su strada: se vogliamo davvero abbattere le emissioni, dobbiamo iniziare da lì, non solo dalle nuove immatricolazioni”.

Europa in bilico tra Cina e USA

Il confronto internazionale è inevitabile. Elkann guarda con pragmatismo a Stati Uniti e Cina:
“Trump è molto chiaro su ciò che vuole per l’industria americana. E la Cina non va temuta, ma capita: è fonte di ispirazione”. L’Europa, invece, continua a rimandare le decisioni. Troppo lenta, troppo incerta.
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