Il pontificato
di Papa Leone XIV è iniziato all’insegna di segnali chiari, capaci di trasmettere una nuova impronta al governo della Chiesa. Tra questi, uno dei più eloquenti non è stato pronunciato in latino né letto da un balcone, ma è apparso a quattro ruote: una sobria, ma più premium
Volkswagen Multivan blu notte che ha accompagnato il nuovo Pontefice fin dai primi istanti del suo incarico. Una scelta che non è passata inosservata, perché rompe con il simbolismo forte e volutamente popolare della Fiat 500L bianca di Papa Francesco.
Il ritorno alla sobrietà formale
Se il predecessore aveva fatto della semplicità un vessillo — spesso immortalato a bordo della compatta torinese per le strade di Roma — Papa Leone XIV sembra voler riscrivere il codice simbolico della modernità vaticana. L’adozione di una vettura tedesca, rigorosa ed essenziale nella sua eleganza, introduce una nuova narrazione.
Non si tratta semplicemente di una questione automobilistica, ma di un gesto profondamente carico di significato ecclesiale. L’auto di un Papa non è mai solo un mezzo di trasporto: è uno specchio del suo pontificato. E quella Volkswagen — ancora senza stemmi papali visibili, ma già diventata oggetto di analisi — comunica distanza dai toni informali del passato recente e vicinanza a uno stile più sobrio e regale, quasi in linea con le scelte di Benedetto XVI, che aveva fatto uso della Mercedes blindata per ragioni di sicurezza e simbolismo.
Tradizione e autorità nei dettagli
Il segnale lanciato da Leone XIV va oltre il cofano. Nelle prime celebrazioni liturgiche, il Pontefice ha già mostrato un orientamento verso una maggiore solennità: paramenti preziosi, cerimonie rigorose e un recupero di elementi liturgici che evocano la tradizione preconciliare. La stessa ferula utilizzata durante la prima benedizione Urbi et Orbi, dorata e finemente lavorata, suggerisce una volontà di radicarsi nella memoria storica della Chiesa, dopo anni di sobrietà voluta e predicata.
Questi elementi sembrano voler offrire un’immagine della Chiesa più compatta, meno esposta alle oscillazioni mediatiche e più centrata sul proprio ruolo dottrinale. Una linea che — per alcuni — appare come un ritorno a una forma di autorevolezza verticale; per altri, un necessario riequilibrio dopo un decennio in cui la figura del Papa si era fatta vicinissima, quasi fraterna.
La nuova grammatica papale
Nel contesto cattolico, ogni gesto del Papa — anche la scelta di una vettura — diventa parte di una grammatica simbolica che parla ai fedeli e al mondo intero. La Fiat 500 aveva raccontato un Papa che camminava tra le gente, con i finestrini aperti sulla sofferenza e le periferie. La Volkswagen di Leone XIV suggerisce invece una Chiesa che si compatta, che rallenta per ponderare, che cerca solidità nei tempi incerti.
Il video del Papa