Uno scontro personale, politico ed economico che ha già lasciato il segno: in poche ore,
Tesla ha bruciato 150 miliardi di dollari di capitalizzazione. Ma dietro al botta e risposta tra Elon Musk e Donald Trump c’è molto di più: tensioni che potrebbero cancellare incentivi chiave per le auto elettriche, tagliare contratti miliardari di SpaceX e mettere a rischio l’intero impero del CEO di Tesla.
Il caso esplode sui social: un dissing che scuote Wall Street
Tutto è iniziato con un confronto durissimo sui social, durato tre ore ma destinato a pesare a lungo. Musk ha lasciato intendere pubblicamente che Trump potrebbe essere coinvolto in uno scandalo sessuale. Il Presidente degli Stati Uniti ha risposto minacciando apertamente di escludere Musk dai contratti governativi e dagli incentivi alle sue aziende. Il mercato ha reagito senza esitazioni: il titolo Tesla è crollato del 14,3% in un solo giorno.
Numeri in rosso e segnali d’allarme per Tesla
Il primo trimestre del 2025 ha già mostrato il rallentamento di Tesla: utile netto a 409 milioni di dollari, in calo del 71% rispetto al 2024, con vendite giù del 13% e ricavi a -20%. Il dato più rilevante? I 595 milioni incassati dalla vendita di crediti di CO₂ ad altre case automobilistiche, una voce in crescita ma sempre più fragile.
Una proposta di legge sostenuta da Trump punta a limitarli drasticamente in California, lo Stato chiave per il mercato EV. E non è tutto: la legge di bilancio firmata dal Presidente prevede l’eliminazione degli incentivi federali da 7.500 dollari per ogni veicolo elettrico prodotto e venduto in USA. Secondo J.P. Morgan, solo questa misura potrebbe tagliare di 1,2 miliardi di dollari l’utile annuo di Tesla.
Il vero terreno di scontro: SpaceX e i contratti pubblici
Trump ha fatto sapere di voler rivedere (o cancellare) anche i rapporti tra il governo USA e le aziende spaziali di Musk. Secondo Reuters, SpaceX ha attualmente contratti attivi per 22 miliardi di dollari, di cui 15 miliardi con la NASA e altri 733 milioni legati alla rete Starlink in uso al Pentagono. C'è persino un contratto classificato con il Dipartimento della Difesa per lanci di carichi militari e satelliti spia. Tutti in bilico.
Una caduta senza precedenti (ma annunciata)
Il valore delle azioni Tesla è crollato da 429 dollari del 20 gennaio – giorno dell’insediamento di Trump – ai 284 dollari del 5 giugno, il giorno del confronto pubblico con Musk. Un calo del 47,3% in meno di sei mesi. Le tensioni personali si stanno trasformando in una crisi industriale. E se Tesla non è più la prima casa al mondo per auto elettriche – superata da BYD anche in Europa – ora è lo stesso ecosistema Musk a tremare.