Il
26 agosto 1959 nasceva un’icona destinata a cambiare per sempre il mondo dell’automobile. Quel giorno la British Motor Corporation presentava al pubblico la prima
Mini, frutto del genio dell’ingegnere
Alec Issigonis. Nessuno poteva immaginare che la piccola utilitaria britannica sarebbe diventata, nel giro di pochi anni, una leggenda capace di unire generazioni, conquistare successi sportivi e trasformarsi in un marchio globale.
Una storia iniziata in Gran Bretagna
Alla fine degli anni Cinquanta la Mini nacque come risposta concreta alla crisi petrolifera e al bisogno di un’auto economica, compatta ed efficiente. Issigonis rivoluzionò i canoni dell’epoca con un progetto che massimizzava lo spazio interno e inaugurava la trazione anteriore trasversale come oggi la conosciamo.
Il successo fu immediato: nel 1962 già si producevano 200.000 esemplari l’anno e solo un anno dopo arrivava la Mini Cooper S, sviluppata insieme a John Cooper, che trasformò la piccola utilitaria in un’arma da competizione.
Le imprese sportive e il mito
Il motorsport fu decisivo per costruire l’immagine della Mini. Nel 1964 arrivò la clamorosa vittoria al Rally di Monte Carlo con Paddy Hopkirk, seguita da altri successi con Timo Makinen e Rauno Aaltonen. Quelle imprese consolidarono il mito della Cooper S e resero la piccola inglese un’auto capace di battere rivali molto più potenti.
La “piccola grande” Mini divenne così simbolo di ribellione, moda e sportività, con oltre 5 milioni di esemplari venduti fino al 2000.
Dall’era Rover all’acquisizione BMW
Negli anni Novanta il marchio attraversò un periodo di difficoltà, fino al 1994, quando il Gruppo BMW acquisì Rover e, con essa, i diritti su Mini. Fu una svolta epocale: a partire dal 2001 nacque la Mini moderna, prodotta nello storico stabilimento di Oxford. La nuova generazione, più grande e raffinata, seppe reinterpretare lo stile originale e introdurre nuovi modelli come Clubman e Countryman.
L’evoluzione elettrica e la gamma attuale
Oggi Mini celebra i suoi 66 anni guardando con decisione al futuro. Dopo aver introdotto nel 2020 la Cooper SE elettrica, il marchio ha rinnovato l’intera gamma con modelli a zero emissioni: la nuova Cooper, la Countryman e, dal 2024, la Aceman, il primo crossover compatto premium del brand.
Non manca la tradizione sportiva: la divisione John Cooper Works continua a portare avanti il legame con le corse, confermato dai recenti risultati alla 24 Ore del Nürburgring, dove Mini e Bulldog Racing hanno ottenuto un secondo posto di categoria.
66 anni nelle sue tappe fondamentali
- 1959: debutto della prima Mini firmata Alec Issigonis.
- 1961: nasce la Mini Cooper, venduta a sole 680 sterline.
- 1964-1967: tre vittorie al Rally di Monte Carlo.
- 1972: raggiunti i tre milioni di esemplari prodotti.
- 1994: BMW acquisisce Rover e con essa il marchio Mini.
- 2001: nasce la nuova Mini sotto il Gruppo BMW.
- 2010: debutta la Mini Countryman.
- 2020: inizia la produzione della prima Mini elettrica.
- 2023-2024: nuova generazione Cooper e Countryman, debutto della Aceman.
Tradizione e futuro, sempre con il “go-kart feeling”
In sei decenni di evoluzione Mini ha dimostrato che la sua essenza non cambia: piacere di guida, design iconico e un carattere inconfondibile. Anche con l’arrivo della mobilità elettrica, il celebre “go-kart feeling” rimane il cuore pulsante del marchio.