Nel primo semestre 2025 solo il 15,6% delle auto nuove vendute in Europa è elettrico. L’ibrido domina, il termico resiste. E la neutralità climatica si allontana.
Manca un decennio allo stop europeo alle vendite di auto con motore termico, ma i numeri del primo semestre 2025 gettano più ombre che luci. Secondo gli ultimi dati dell’ACEA (Associazione dei costruttori europei), le auto 100% elettriche rappresentano oggi solo il 15,6% delle immatricolazioni nell’Unione Europea. Un dato in crescita rispetto al 12,5% del 2024, ma ancora troppo distante dalla soglia necessaria per rispettare gli obiettivi fissati da Bruxelles per il 2035.
Una su sette è elettrica: troppo poco per una rivoluzione
Se considerata isolatamente, la crescita delle elettriche potrebbe apparire positiva: quasi una vettura su sette vendute in Europa è a batteria. Ma in un contesto di transizione energetica accelerata, il ritmo è insufficiente. A oggi, otto auto nuove su dieci non sono completamente elettriche, e tra queste, ben il 37,8% è ancora a benzina o Diesel.
Più che verso l’elettrico, il mercato si sta spostando verso l’ibrido, che nel complesso (mild, full e plug-in) rappresenta ormai circa 43% delle immatricolazioni. Una tecnologia che convince più dell’elettrico puro, per costi, autonomia e familiarità d’uso.
Un’Europa a velocità diverse
Guardando ai singoli mercati, l’Europa si conferma divisa. Germania, Belgio e Paesi Bassi trainano la crescita dell’elettrico con incrementi rispettivi del +35,1%, +19,5% e +6,1% nelle vendite. Ma la Francia sorprende in negativo, segnando un -6,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. A frenare sono state la fine degli incentivi, l’incertezza normativa sulle ZTL (Zone a Basse Emissioni), la scarsità di infrastrutture di ricarica e, soprattutto, i prezzi ancora troppo elevati per una larga fetta della popolazione.
In molte regioni, soprattutto rurali, l’elettrico resta una scelta urbana o aziendale, poco diffusa tra i privati.
Termico in calo, ma non ancora al tappeto
Il crollo delle vendite di auto a benzina e diesel è innegabile: nel primo semestre 2025, l’essenza ha perso il 21,2% e il Diesel addirittura il 28,1%, arrivando a rappresentare solo il 9,4% del mercato. Ma questi cali non si traducono direttamente in boom per le EV: sono gli ibridi a capitalizzare il cambiamento.
L’ibrido “classico” continua a raccogliere consensi ovunque: +34,1% in Francia, +32,8% in Spagna, +10% in Italia, +9,9% in Germania. Le motorizzazioni ibride plug-in, invece, mostrano un andamento molto più altalenante: se in Spagna (+82,5%) e Germania (+55,1%) crescono, in Francia (-33,3%) e Belgio (-56,7%) crollano.
La quota totale di mercato dei PHEV resta comunque marginale, inferiore all’8,5%.
Un traguardo sempre più lontano
La fotografia del mercato europeo dell’auto al primo semestre 2025 evidenzia una transizione energetica reale, ma troppo lenta e troppo disomogenea. Senza un’accelerazione decisa, sostenuta da politiche più efficaci, infrastrutture capillari e un abbattimento concreto dei prezzi, l’obiettivo del 2035 rischia di restare sulla carta.
Oggi l’ibrido rappresenta una scelta di transizione per milioni di automobilisti, mentre l’elettrico, pur crescendo, non ha ancora conquistato la fiducia necessaria per diventare la nuova normalità.