Pagare il pedaggio dovrebbe essere un atto semplice, trasparente e proporzionato. Eppure, sulla Pedemontana Lombarda, l’autostrada “senza barriere” che avrebbe dovuto rappresentare un modello di efficienza e modernità, si assiste all’ennesimo esempio di burocrazia italiana trasformata in una piccola trappola per automobilisti.
Queste regole, inoltre, valgono non solo per la Pedemontana Lombarda, ma anche per le altre tratte senza caselli e con l’intenzione di costruirne di nuove come la Asti-Cuneo (dove addirittura vogliono togliere caselli già esistenti). Siamo sicuri che sia un sistema per cui siamo pronti oggi?
Un sistema "fumoso"
La Pedemontana si presenta come un’autostrada innovativa, priva dei classici caselli: il pedaggio viene calcolato tramite rilevamento delle targhe e va saldato online o tramite apposite modalità di pagamento. Sulla carta, un progresso. Nella realtà, un sistema poco chiaro e tutt’altro che efficiente.
Chi percorre la tratta ha 15 giorni di tempo per saldare l’importo. Fin qui nulla di strano. Il problema è che se si “sfora” questa scadenza – anche solo per disattenzione o per mancata comprensione del meccanismo – riceve un sollecito con una maggiorazione. Dopodiché se entro tre mesi non viene saldato, la sanzione che scatta è una multa pesante e decurtazione di due punti dalla patente.
Una complicazione per gli utenti della strada se si pensa che in altri tratti autostradali italiani, dove si può incappare in un problema di pagamento immediato (ad esempio carta non funzionante o smarrimento del ticket), esiste la possibilità di saldare successivamente il pedaggio senza conseguenze di alcun tipo, semplicemente perché viene rilasciato un giustificativo direttamente al casello, che in questo caso consiste solamente nelle telecamere.
Consumatori lasciati soli
L’assenza di barriere avrebbe dovuto agevolare il flusso del traffico e ridurre le code ai caselli. Invece, si è trasformata in un labirinto in un sito poco chiaro (inserimento targa e registrazione oggi non sono ancora alla portata di tutti gli utenti dove l’automobilista è l’anello debole. Informazioni poco chiare, piattaforme di pagamento non sempre intuitive, e poca tolleranza per un ritardo che, spesso, è dovuto più a difetti di comunicazione del sistema che alla volontà di non pagare.
La maggiorazione del pedaggio? Una costante
Non si tratta di difendere i “furbetti”, ma di pretendere equità e proporzionalità. Se su altre autostrade italiane è possibile regolarizzare la propria posizione in maniera istantanea senza incorrere in maggiorazioni: perché non dovrebbe esserlo anche sulla Pedemontana?
L’auspicio è che il legislatore – o quantomeno la gestione della Pedemontana – prenda atto di questa stortura e modifichi un sistema che oggi appare ingiusto.
Approfondimento legale: cosa dice il Codice della Strada sulla Pedemontana
- Rilevamento e pagamento del pedaggio
La Pedemontana Lombarda applica il sistema Free Flow, basato sul riconoscimento automatico della targa. Secondo l’art. 176 del Codice della Strada, l’automobilista è obbligato al pagamento del pedaggio. La società concessionaria deve mettere a disposizione canali chiari e accessibili per saldare l’importo. - Termini di pagamento
L’utente ha 15 giorni per regolarizzare il passaggio. Se ciò non avviene, la concessionaria trasmette i dati alle autorità competenti per l’emissione del sollecito e di una maggiorazione di circa 5 euro. Dopodicè scaduti questi termini scatta la sanzione. - Sanzioni previste
Il mancato pagamento è equiparato a una violazione del Codice della Strada, con multa compresa fra 87 e 345 euro (art. 176, comma 11-bis CdS) e la decurtazione di 2 punti sulla patente. La sproporzione rispetto al pedaggio dovuto è evidente: si passa da pochi euro a centinaia di euro di sanzione. - Differenza con i caselli tradizionali
Su autostrade con barriere, in caso di mancato pagamento immediato (smarrimento ticket o carta guasta), si riceve un avviso e si può saldare in un secondo momento senza subire decurtazioni di punti, ma solo con l’aggiunta di una penale minima. - Criticità per i consumatori
Le associazioni dei consumatori contestano la scarsa trasparenza del sistema e la sproporzione della sanzione rispetto al danno reale. Inoltre, la decurtazione punti appare discutibile, dato che la violazione riguarda un obbligo economico e non un comportamento pericoloso alla guida.