Mentre il settore automobilistico accelera sulla transizione elettrica andando da una parte, c'è un mondo, quello dei consumatori, che continua a remare al contrario. La realtà del mercato racconta un’altra storia: la maggior parte dei clienti continua a preferire i motori termici, e non mostra segnali concreti di voler cambiare direzione nel breve periodo.
Dimenticata (in fretta) la gestione Tavares, sotto la guida di Antonio Filosa si intravedono i primi spiragli del nuovo piano industriale che verrà svelato a inizio 2026. In questo contesto
Stellantis rilancia sui propulsori a combustione, affiancandoli comunque a tecnologie ibride per rispettare i nuovi standard ambientali. Dopo il recente aggiornamento del tanto criticato 3 cilindri 1.2 PureTech, il gruppo è pronto a introdurre
due nuovi motori a quattro cilindri turbo a benzina, entrambi compatibili con sistemi ibridi e plug-in.
Il nuovo 1.6 per modelli medi
Il primo sarà un 1.6 turbo che debutterà nel 2026 sulla prossima Jeep Cherokee destinata al mercato americano, in versioni ibrida da 210 CV e ibrida plug-in. È plausibile che questo propulsore arrivi anche in Europa, sostituendo l’attuale 1.6 ex-PSA su modelli come Peugeot 3008 e 5008, Opel Grandland, Citroen C5 Aircross, DS 7 e la futura Lancia Gamma, con potenze leggermente inferiori per il mercato europeo.
Il 2.0 GME-T4 Evo per i modelli premium
Il secondo motore, il GME-T4 Evo 2.0 turbo, è un’evoluzione di quello già presente su Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale. Pensato per le nuove generazioni di questi modelli e altri su piattaforma STLA Large, sarà proposto anch’esso in versioni ibride e plug-in, con differenti livelli di potenza e capacità delle batterie.