Mercedes potrebbe avere motori BMW: oltraggio o alleanza strategica?

Attualità
22 agosto 2025, 17.08
mercedes classe a bmw serie 1 2025
Per gli appassionati dell'Elica e della Stella, quella di oggi potrebbe sembrare una giornata da incubo. Nella tarda serata di ieri, infatti, la testata tedesca Manager Magazin ha sconvolto la calma tipica del mondo dell'auto di fine agosto con una notizia che, se confermata, sarebbe a dir poco sconvolgente: BMW potrebbe fornire motori a Mercedes-Benz.
No, non è un errore di battitura: secondo i colleghi teutonici, infatti, Ola Kallenius e Oliver Zipse, rispettivamente CEO di Mercedes-Benz e BMW, hanno cominciato a parlare circa un anno fa della possibilità da parte della Casa di Monaco di fornire motori a benzina a Mercedes, e secondo le fonti interne citate anche dai colleghi inglesi di Autocar, la trattativa sarebbe già ad uno stato più che avanzato.
Questa indiscrezione è clamorosa, quasi sacrilega, e le motivazioni sono da ricercare nell'aggressiva dell'industria automobilistica cinese, che costringe le Case europee a doversi alleare per garantire la rispettiva sopravvivenza, ma anche e soprattutto alla crescita ben più lenta del previsto delle vendite delle auto elettriche, sulle quali Mercedes-Benz soprattutto ha investito gran parte del suo budget di ricerca e sviluppo.

Il 2.0 B48 è l'oggetto del desiderio di Mercedes: da dove nasce questa inaspettata collaborazione?

Facciamo un passo indietro: secondo le indiscrezioni raccolte (e non smentite da nessuna delle due parti in causa fino ad ora), Mercedes-Benz sta trattando con BMW per l’utilizzo dei suoi motori termici, nello specifico di propulsori quattro cilindri a benzina, da utilizzare su una vasta gamma di modelli futuri, soprattutto elettrificati. Una decisione definitiva sull’accordo potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
Sebbene non sia noto se sia stata Mercedes-Benz a rivolgersi a BMW oppure se sia stata la Casa di Monaco ad offrire i suoi motori a Stoccarda, questa impronosticabile intesa prevederebbe la fornitura di una nuova generazione di motori a benzina destinata a diversi modelli della Casa della Stella, dalla nuova CLA alla GLA, dalle berline Classe C e Classe E fino all'attesa "Baby G", la sorellina della Gelandewagen in arrivo in futuro.
Secondo le voci, questa scelta è atta a ridurre notevolmente i costi di sviluppo di entrambe le Case, e Mercedes potrebbe assicurarsi la fornitura di motori già pronti per le normative Euro 7, moderni e soprattutto versatili e modulari. Il motore prescelto per questo matrimonio così strano dovrebbe essere il noto e apprezzato 2.0 quattro cilindri B48, lanciato da BMW nel 2014 e utilizzato da allora su quasi tutte le vetture della Casa, dalla Serie 1 alla Serie 5 e all'X3, passando anche per la gamma termica MINI.
Questo propulsore è infatti estremamente modulare, potendo essere utilizzato su vetture con motore trasversale o longitudinale, con trazione anteriore, posteriore o integrale, e, soprattutto, adatto ad essere abbinato a sistemi Mild Hybrid, Plug-In Hybrid e, potenzialmente, come Range Extender su vetture elettriche.

La necessità di un motore modulare e "trasversale": l'esempio del nuovo M252 fa pensare

Sebbene Mercedes abbia una gamma di motori molto interessante e moderna, dall'ottimo 2.0 turbodiesel OM654 agli ottimi sei cilindri in linea benzina e Diesel, alla Stella manca un motore così versatile, capace di adattarsi a tutte le dimensioni delle auto prodotte dalla Stella.
Proprio quest'anno, infatti, Mercedes-Benz ha presentato un nuovo motore a benzina, un 1.5 quattro cilindri turbo noto come M252, sviluppato e progettato in Germania ma prodotto in Cina da Horse, la joint-venture tra la cinese Geely e il Gruppo Renault. Proposto sulla nuova CLA in tre livelli di potenza (136, 163 e 190 CV), questo 1.5 è disponibile unicamente con sistema Mild Hybrid, con motore da 27 CV e cambio automatico doppia frizione a 8 marce.
Nuova Mercedes CLA
Proprio su questo nuovo M252 si concentrano le voci provenienti da fonti interne a Mercedes. Secondo i ben informati, infatti, questo nuovo 1.5 è adatto a motorizzazioni Mild Hybrid, ma non all'utilizzo su sistemi più complessi, Plug-In o come Range Extender, e sembrerebbe poco adatto persino all'utilizzo in posizione longitudinale, dove Mercedes preferirebbe i suoi collaudati motori "fatti in casa".
Proprio da qui nasce un vuoto inaspettato che Mercedes, per via delle ingenti somme spese per il suo programma EQ sulle sue elettriche di nuova generazione che stentano a decollare nelle vendite, non sarebbe pronta a colmare in breve tempo. In questa situazione così inusuale entra in gioco il 2.0 B48 di BMW, che secondo tutte le indiscrezioni sarebbe il propulsore "dei desideri" della Stella.
Prodotto in Inghilterra, Germania e, principalmente, nello stabilimento austriaco di Steyr, il 2.0 quattro cilindri bavarese ha tra i suoi punti di forza un'ottima efficienza, che lo rende adatto all'utilizzo su veicoli elettrificati, e la sua eccellente versatilità, essendo adatto a vetture piccole, medie e grandi, a compatte, berline o SUV e a vetture puramente termiche, ibride ed elettriche. Questo motore offrirebbe a Mercedes una maggiore flessibilità per l'offerta delle sue vetture compatte e di fascia media, senza dover sviluppare da sola un motore dedicato.
Insieme al 2.0 B48, poi, potrebbe arrivare su Mercedes anche la fornitura di cambi BMW, prodotti per l'Elica dalla storica ZF. Si tratterebbe di una svolta altrettanto epocale: Mercedes, infatti, è da decenni una delle principali produttrici di trasmissioni automatiche, che negli anni '80 e '90 trovavano posto su vetture di tanti brand in tutto il mondo. Sarebbe una prima assoluta per la Casa l'adozione su un'auto di grande serie di un cambio automatico non prodotto da Mercedes-Benz.

Sarà la prima storica alleanza tra Mercedes-Benz e BMW?

Le trattative riguarderebbero anche possibili sinergie produttive a livello globale, con l’ipotesi di un impianto motori condiviso negli Stati Uniti per aggirare i dazi doganali. Del resto, entrambe le aziende che già producono diversi modelli (X5 e GLE, ad esempio, sono già prodotti principalmente negli Stati Uniti, rispettivamente a Spartanburg e a Tuscaloosa), ma solo Mercedes produce i suoi motori in America. Di certo, comunque, questa notizia è sconvolgente, che apre ad un futuro molto diverso del mondo dell'auto.
Sembra quasi impossibile che due aziende da sempre rivali come Mercedes e BMW possano davvero collaborare su un componente così importante e cruciale di un'auto come il motore, un terreno sul quale si sono spesso sfidate le due Case senza esclusione di colpi. Dalla "guerra dei CV" degli anni '00 fatta tra le Classe E AMG e le M5, fino alle sfide in pista tra DTM, Formula 1 e Sport Prototipi, tra Monaco e Stoccarda non c'è mai stato odio, ma una vera, sana e dura rivalità, quella si.
Arrivare anche solo a parlare di una possibile collaborazione tra i due brand è il segno dei tempi in cui viviamo, dove la corsa cieca all'auto elettrica imposta dall'alto e l'offensiva cinese hanno creato delle difficoltà anche a chi sembrava invincibile. Non è un caso che sia BMW a proporre i suoi motori a Mercedes, in questo senso. La Casa di Monaco si è sempre schierata in maniera neutra verso l'elettrico, puntandoci con modelli interessanti ma senza dimenticare mai i suoi motori termici, che fanno parte del suo DNA essendo, in primis, un'azienda di motori.
La "Fabbrica Bavarese di Motori" ha sviluppato piattaforme multi-energia, come va di moda dire oggi, sulle quali è possibile avere sistemi termici, ibridi ed elettrici, ma senza perdere ciò che l'ha resa grande: i motori. Mercedes, invece, è stata una pioniera dell'elettrificazione, prima collaborando con Tesla sulle prime, embrionali auto elettriche della Stella e poi lanciando un'intera gamma di modelli a zero emissioni, la famiglia EQ. Il parziale stallo di queste vetture ha portato la Stella ad un cambio di rotta, iniziato con la nuova CLA, disponibile sia elettrica ma anche in versione termica, abbandonando la nomenclatura EQ e ricominciando dalla berlina un percorso di elettrificazione più graduale.
mercedes classe c 300 de
In realtà, a Stoccarda le ibride Plug-In le sanno fare bene, con il sistema Plug-In Hybrid Diesel, l'unico sul mercato, che fin dalla prima "de" ha convinto addetti ai lavori e clienti per consumi ridotti, coppia e prestazioni migliori dei benzina e un senso generale maggiore rispetto alle PHEV a benzina di grandi dimensioni. Nonostante ciò, Mercedes ha investito gran parte del suo budget in ricerca e sviluppo nelle nuove piattaforme elettriche che, nonostante non si possa parlare di flop, impongono riflessioni importanti e, in questo caso, portano a possibili decisioni a dir poco epocali.

Le collaborazioni motoristiche dei due brand, da Renault a Peugeot

Nonostante questa collaborazione così particolare possa far gridare allo scandalo, non sarebbe la prima volta né per Mercedes né per BMW, che nel corso degli anni hanno dato vita a joint-venture piuttosto particolari. Mercedes-Benz, ad esempio, ancora oggi utilizza motori di origine Renault, sia a benzina (il 1.3 turbobenzina M 282 è sviluppato in collaborazione con Renault-Nissan) che Diesel (il noto 1.5 e il più grande 1.6 visto sulla Classe C sono i "dCi" di Renault, seppur riveduti e corretti per l'uso sulle vetture della Stella).
Nel corso degli anni, poi, ci sono state joint-venture con Mitsubishi (per i tre e quattro cilindri usati sulle smart fortwo seconda serie e forfour di prima generazione), Porsche (per il 5.0 V8 della 500 E W124) e la più recente con Horse per il 1.5 della CLA, senza dimenticare la fornitura di motori a Case come SsangYong, Pagani e, più recentemente, Aston Martin e Lotus.
BMW, invece, ha collaborato attivamente con il Gruppo Peugeot-Citroen per la produzione del famigerato 1.6 Prince, un motore tanto interessante sulla carta quanto problematico su strada, che ha spinto le MINI R56 in versione aspirata e turbo ed è stato impiegato, in versione riveduta e corretta e noto come N13, anche sulle BMW Serie 1 F20 e Serie 3 F30.
Un'altra collaborazione di BMW è stata quella con Toyota, che ha portato la Casa di Monaco a fornire il suo 1.6 turbodiesel a diversi modelli giapponesi (Verso e Auris su tutti), mentre in fatto di fornitura BMW è una delle Case più attive, in quanto fornisce motori a quattro, sei e otto cilindri a Morgan, Land Rover, Ineos e Toyota.
In passato, poi, BMW ha fornito i suoi Diesel a Rover, Land Rover, Opel e persino all'americana Lincoln Mark VII, mentre va ricordata la Bertone Freeclimber con motori quattro cilindri di Monaco. Infine, se Mercedes ha motorizzato le Pagani fin dalla Zonda, BMW ha fornito l'eccezionale V12 S70/2 alla leggendaria McLaren F1.
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