In dieci anni alla guida creativa di BYD, Wolfgang Egger ha imparato a parlare una nuova lingua: quella dell’immaginazione cinese. L’ex responsabile del design Audi, Alfa Romeo e Lamborghini oggi è il Global Design Director del colosso asiatico e racconta un viaggio che va oltre lo stile: “È stato un processo di apprendimento sulla cultura e sulla percezione cinese. Perché il design non è solo forma, ma immaginazione collettiva. E questa non cambia né in Cina, né in Europa: ovunque lavoriamo per la percezione del cliente”.
Una sfida complessa, in un mondo in cui tecnologia e aspettative si evolvono a ritmi vertiginosi. “Dobbiamo creare un linguaggio senza tempo in un’epoca che cambia ogni mese”, spiega Egger. “Ma è proprio questo che ci mantiene giovani”.
Design senza confini e senza gerarchie
A differenza dell’approccio tradizionale europeo, Egger racconta che BYD si muove con una velocità inedita, favorita da un’organizzazione “orizzontale, con meno gerarchie e più libertà creativa”.
“La mentalità cinese è aperta e flessibile. I giovani designer non si fermano mai: hanno il desiderio autentico di creare, di innovare. È una cultura del fare, dove la filosofia di Confucio — calma, equilibrio, azione mirata — si fonde con la frenesia moderna. È una combinazione affascinante”.
Il futuro del design: tra emozione e tecnologia
Il tema dell’autonomia guida anche il futuro del design BYD. “Con la guida autonoma cambia tutto. Il cliente potrà scegliere tra l’esperienza dinamica del volante o il relax totale. Anche in una sportiva”, spiega Egger.
Secondo lui, l’abitacolo del domani sarà uno spazio fluido, dove l’interfaccia utente (UI) diventerà parte integrante dell’esperienza sensoriale. “Non è più solo decorazione: luce, suono e UI possono creare atmosfere. Posso chiedere ‘voglio un tramonto’ e l’interno si trasforma in un tramonto digitale. È una nuova dimensione del design”.
Un’evoluzione che, però, rischia di rendere gli interni sempre più simili tra loro. Egger riconosce il problema: “Oggi molti abitacoli si assomigliano. Pochi pulsanti, tre schermi, ma il carattere del brand va espresso altrove, attraverso emozione, interfaccia, materiali. Il nostro compito è ritrovare l’anima nel digitale”.
Design europeo, spirito cinese
Con l’apertura del nuovo BYD Design Center di Milano, Egger conferma l’intenzione di creare modelli pensati appositamente per l’Europa: “L’Italia è il cuore del design mondiale. A Milano vogliamo integrare talento, cultura e sensibilità europea nel nostro sviluppo. In alcune categorie, serviranno auto dedicate al mercato europeo. In altre, come il lusso, dobbiamo trovare un linguaggio universale”.
Proprio il lusso è uno dei terreni più delicati per un marchio giovane come BYD. Egger lo affronta con una filosofia artigianale: “Il lusso non si impara in un giorno. Bisogna capire la storia, i materiali, i colori. Per questo studiamo l’arte e la cultura cinese: le ceramiche, la lacca, il fiore di Ginkgo. Stiamo inserendo questi elementi nei nostri interni, per offrire un’identità che nessun altro marchio ha. È la nostra via alla raffinatezza”.
Un design in continua evoluzione
Egger vede il design come una forza in perenne movimento. “Il contenuto conta sempre. Se smetti di evolverti, smetti di esistere. È la lezione del Bauhaus: fermarsi significa indebolirsi. Serve sforzo quotidiano, collettivo, per mantenere viva la visione. È così che si costruisce il futuro, passo dopo passo”.
Tra filosofia orientale e precisione europea, Wolfgang Egger sta guidando BYD verso una nuova estetica globale: un design che non copia, ma unisce, e che nel linguaggio della luce e della tecnologia trova la sua forma più pura di immaginazione.

