La sosta urbana diventa sempre più digitale. Dopo le app, anche i parcometri di nuova generazione chiedono agli automobilisti di inserire la targa del veicolo al momento del pagamento. Una novità che può sembrare un dettaglio, ma che in realtà segna un cambio di passo importante per il controllo e la gestione della mobilità nelle città italiane.
L’innovazione arriva direttamente dall’ultima revisione del Codice della Strada (dicembre 2024), che consente di verificare l’avvenuto pagamento della sosta tramite numero di targa. Una regola che oggi trova piena applicazione anche nei dispositivi fisici, armonizzando il funzionamento con le piattaforme digitali già diffuse.
Perché la targa fa la differenza
L’obbligo di digitare la targa al parcometro introduce diversi vantaggi per utenti, operatori e amministrazioni. Prima di tutto, non sarà più necessario esporre il ticket cartaceo sul cruscotto: i controlli diventano digitali e immediati, con una riduzione del rischio di errori e contestazioni.
Un altro aspetto chiave riguarda la trasparenza: il sistema impedisce lo scambio di biglietti tra veicoli diversi e limita gli usi impropri, garantendo una maggiore tracciabilità delle soste.
I nuovi dispositivi, dotati di interfacce touch intuitive, rendono inoltre più semplice selezionare tariffe e durata della sosta, migliorando l’esperienza d’uso per gli automobilisti.
Un patrimonio di dati per le città intelligenti
Ma i benefici non si fermano qui. L’integrazione dei dati provenienti da parcometri e app di pagamento alimenta un sistema centralizzato che consente alle amministrazioni di avere una visione completa sull’uso degli spazi urbani. Questo patrimonio informativo è prezioso per pianificare in modo più efficace la mobilità, ottimizzare i parcheggi disponibili e ridurre traffico e inquinamento.
“Con i nostri parcometri intelligenti, la targa diventa la chiave digitale della sosta” spiega Giuliano Caldo, Country Director Italy di Arrive, società che controlla anche l’app EasyPark. “Non solo abilita il pagamento e collega il veicolo al sistema, ma alimenta un ecosistema di mobilità smart al servizio delle città. Il nostro obiettivo è rendere gli spazi urbani più vivibili e sostenibili, riducendo stress e tempi persi nella ricerca del parcheggio”.
Una rivoluzione già in corso
Da Milano a Roma, sempre più città italiane stanno adottando i nuovi parcometri, segnando un passo decisivo verso la mobilità connessa. Per gli automobilisti si tratta di un piccolo gesto in più, ma che apre la strada a un controllo più equo e a una gestione urbana più intelligente. Un esempio concreto di come la digitalizzazione, anche in un’operazione quotidiana come pagare il parcheggio, possa trasformarsi in un beneficio collettivo.