Non era una berlina a due volumi, ma neppure una station wagon. Era un tipo di auto a sé stante. Parliamo della
concept car Opel Signum2, presentata venti anni fa, nel 2000.
Evidente evoluzione del prototipo marciante Signum esposto
tre anni prima al Salone di Francoforte, il nuovo prototipo univa una linea
dinamica a interni decisamente innovativi e si posizionava nella fascia
immediatamente inferiore, come si sarebbe capito meglio quando nel 2003 andò ad
affiancarsi alla Vectra.
Nondimeno l'estetica del nuovo prototipo rivelava
immediatamente la relazione esistente tra le due concept car. Il passo lungo e
il ridotto sbalzo posteriore rendevano la Signum2 particolare già da ferma.
Un'impressione accentuata peraltro dagli ampi passaruota e dai pneumatici da
19" a base larga. Il terzo montante sporgente del tetto e le fiancate
larghe erano due caratteristiche tipiche del design Opel dell’epoca.
I progettisti e gli ingegneri avevano rifiutato un secondo
montante del tetto sopra la linea di cintura. “Di profilo, Signum2 sembra
una coupé. Specialmente quando i quattro finestrini laterali privi
d'intelaiatura sono completamente abbassati” spiegava all’epoca Hans Seer,
direttore Design della Casa tedesca, presentando la nuova concept car alla
stampa specializzata.
Il tetto panoramico interamente vetrato, che prolungava
all'indietro il parabrezza, dava una sensazione di spaziosità e di luminosità
all'abitacolo, all'interno del quale quattro persone potevano trovare posto con
il comfort della "business class". Anche il grande portellone posteriore
era vetrato. La classica mascherina trapezoidale Opel e i fari verticali
tridimensionali dominavano il frontale di Signum2 che, come le
contemporanee Corsa e Speedster, presentava un rilievo al centro del cofano
motore.
Dall'esterno, in questa conformazione, Signum2 appariva come
una vettura biposto, mentre i bagagli potevano essere riposti sotto i sedili,
nascosti a sguardi indiscreti, in posizione non pericolosa per gli occupanti in
caso di brusche frenate.
Gli interni erano molto confortevoli, specialmente in
corrispondenza dei sedili anteriori. Tirando la maniglia della porta, i sedili
anteriori ruotavano automaticamente verso l'entrata e, grazie anche al
volante incassato nel cruscotto, rendevano l'accesso ancora più facile. Una
volta che il guidatore ruotava in avanti il sedile anteriore, il volante
sporgeva all'infuori premendo un pulsante, cosa che rendeva ben visibile la
strumentazione.
Questa conteneva dati importanti sulla vettura e semplici
indicazioni sulla strada che si stava percorrendo. Carte stradali più
particolareggiate erano riprodotte sul monitor posto sulla console centrale. Il
passeggero anteriore disponeva di uno schermo speciale che, se non utilizzato,
si ripiegava e scompariva inserendosi all'interno della plancia sopra lo
scomparto porta guanti. Altrettanto futuristico era il sistema posteriore di
infotainment che, grazie a speciali lenti video e a riproduttori DVD
(Digital Versatile Disc), consentiva ai passeggeri di vedere film.
Come nel caso della concept car precedente, non era stato
previsto il classico tunnel centrale con le leve del cambio e del freno a mano.
Le marce erano selezionate attraverso una manopola sulla console centrale.
Tra i sedili era stato così inserito un nuovo sistema a scomparti variabili.
Molti piccoli contenitori potevano essere spostati lungo binari posti sul
pavimento e fissati in qualsiasi posizione tra la console centrale e i sedili
posteriori. Giocattoli, piccoli refrigeratori, attrezzature d'ufficio oppure
una macchina per il caffè espresso potevano essere messi a portata di mano di
qualsiasi passeggero, riposti in uno scomparto oppure estratti in occasione,
per esempio, di un picnic.
Nella Primavera del 2003 la concept car Signum2 sarebbe
entrata in produzione utilizzando la stessa piattaforma sulla quale erano
costruite Vectra berlina 4 porte, GTS e station wagon.