I costruttori eliminano la ruota di scorta per risparmiare peso e spazio, ma i kit di riparazione non bastano sempre. E molti automobilisti si sentono abbandonati.
C'è un accessorio che per decenni ha accompagnato ogni viaggio in auto, nascosto nel bagagliaio sotto un pannello: la ruota di scorta. Oggi, però, è diventata un optional sempre più raro. Complice la corsa alla riduzione dei costi, all’efficienza e alla massimizzazione dello spazio interno, la maggior parte delle auto moderne – soprattutto elettriche e ibride – non offre più una ruota vera, nemmeno in versione "ruotino".
Il risultato? Quando si fora uno pneumatico, l’automobilista del 2025 si trova spesso con un kit di emergenza poco efficace, e il soccorso stradale come unica vera opzione.
La ruota in meno che pesa di più
Secondo un trend ormai globale, i costruttori stanno eliminando la ruota di scorta per motivi precisi:
- Riduzione del peso complessivo (anche 10-15 kg risparmiati);
- Ottimizzazione dello spazio nel bagagliaio, utile ad esempio per batterie o sistemi ibridi;
- Taglio dei costi su larga scala.
Dal punto di vista industriale è una scelta logica. Ma dal lato dell’utente, la storia è ben diversa.
Quando il kit non basta: forature reali, soluzioni parziali
I moderni kit di riparazione rapida prevedono un piccolo compressore e un sigillante liquido. Funzionano? Sì, ma solo in condizioni ideali: fori piccoli sul battistrada e pneumatico ancora ben sigillato sul cerchio. In caso di:
- Lacerazioni laterali,
- Scoppi o stallonamenti,
- Valvola danneggiata
…il kit non serve a nulla. E se è già stato usato in passato, magari per una foratura minore, spesso non c'è abbastanza sigillante per un secondo intervento.
Il risultato? L'automobilista resta fermo, spesso in situazioni pericolose, e deve attendere l’arrivo del carro attrezzi.
Il caso Tesla: spazio sacrificato, ma serenità ritrovata
Una discussione diventata virale su Reddit ha raccontato l’esperienza di un proprietario di Tesla alle prese con più forature in pochi mesi. Dopo aver scoperto l’inutilità del kit fornito con l’auto, ha deciso di acquistare una vera ruota di scorta da portare nel bagagliaio. Soluzione ingombrante, certo, ma efficace.
E come lui, sempre più automobilisti – soprattutto chi viaggia molto o in zone isolate – decidono di attrezzarsi in autonomia, sacrificando un po’ di volume interno per guadagnare tranquillità e autonomia in caso d’emergenza.
La scelta dei costruttori: sicurezza o marketing?
I produttori difendono la scelta affermando che la maggior parte delle forature moderne sono risolvibili con i kit, che le gomme attuali sono più resistenti e che le tecnologie di assistenza stradale sono ormai rapide ed efficienti. Ma per molti utenti, la mancanza di una ruota di scorta equivale a perdere il controllo di fronte a un imprevisto ancora molto comune.
Un problema anche di omologazione e layout
Non sempre, tra l’altro, è possibile aggiungere una ruota di scorta aftermarket: molte auto moderne non hanno lo spazio fisico per ospitarla. In altri casi, come nei pick-up o nei SUV specialistici, la ruota viene montata esternamente ma può ostruire la visibilità posteriore o interferire con sistemi di assistenza alla guida.
Spazio contro sicurezza: la scelta è tua
Alla fine, la vera domanda è: saresti disposto a sacrificare parte del bagagliaio per portare una ruota vera? Oppure ti affidi alla tecnologia e al soccorso stradale, anche in caso di foratura grave?
In un’epoca in cui le auto sono sempre più intelligenti, l’assenza della ruota di scorta resta una delle scelte progettuali più discusse – e più criticate – dagli utenti reali. Perché nessun software, per ora, può cambiare uno pneumatico sul ciglio della strada.