Negli Stati Uniti, e più precisamente in Florida, si apre un nuovo capitolo del dibattito sulla sicurezza stradale legata alla mobilità elettrica leggera. La deputata repubblicana Yvette Benarroch ha infatti presentato un disegno di legge che mira a introdurre un patentino obbligatorio per guidare le bici elettriche di Classe 3, le più veloci attualmente in circolazione.
Una proposta che, se approvata, potrebbe cambiare radicalmente le regole della circolazione per migliaia di utenti e che - non a caso - ha già acceso la discussione anche in Europa.
Cosa prevede il disegno di legge Benarroch
Il DDL presentato in Florida stabilisce che chiunque voglia condurre una e-bike di Classe 3 (cioè quelle capaci di raggiungere velocità tra 35 e 45 km/h, ben superiori agli standard europei) debba essere in possesso di una patente specifica o di un permesso di guida ad hoc, nel caso non si abbia già una patente automobilistica.
Attualmente, la normativa dello Stato permette a chiunque abbia più di 16 anni di guidare una bici elettrica, indipendentemente dalla potenza o dalla classe del veicolo. Il nuovo disegno di legge, dunque, punta a regolamentare in modo più rigoroso una categoria di mezzi che negli ultimi anni ha visto un aumento esponenziale di diffusione — e, di conseguenza, anche di incidenti.
E-bike e monopattini nei corsi di guida
Una delle novità più interessanti del provvedimento riguarda l’introduzione, nei corsi di guida e negli esami per la patente tradizionale, di moduli dedicati alle e-bike e ai monopattini elettrici.
In questo modo, anche chi non utilizza direttamente questi mezzi sarà obbligato a conoscerne le regole di circolazione e le dinamiche di condivisione della strada, con l’obiettivo di migliorare la convivenza tra automobilisti, ciclisti e utenti della micromobilità.
Un’iniziativa simile era già stata discussa anche in Galles, dove si era ipotizzato un patentino digitale per e-bike e monopattini, ma senza mai arrivare a un disegno di legge concreto.
L’Europa e il caso Italia: una regolamentazione ancora incompleta
In Europa, la normativa è più restrittiva: le bici elettriche con pedalata assistita possono circolare liberamente solo se limitano la potenza a 250 W e la velocità a 25 km/h.
Tutti i mezzi più potenti — spesso equiparabili a ciclomotori — devono invece essere omologati, immatricolati e assicurati, oltre a richiedere casco e targa.
Tuttavia, anche le e-bike a norma possono rappresentare un rischio per la sicurezza se guidate senza un’adeguata formazione. È per questo che l’idea di un “patentino per bici elettriche”, seppur oggi inesistente in Italia, comincia ad apparire sempre più sensata, soprattutto nelle aree urbane dove il traffico misto crea frequenti situazioni di pericolo.
Una proposta che fa discutere
La proposta della deputata Benarroch ha iniziato il proprio iter legislativo in Florida, ma il dibattito è già acceso. Da una parte, chi la considera una misura di buon senso, utile a garantire maggiore sicurezza; dall’altra, chi teme che possa scoraggiare la mobilità sostenibile e penalizzare gli utenti virtuosi.
In ogni caso, il tema è destinato a rimanere al centro dell’attenzione internazionale: con la crescita costante del mercato delle bici elettriche e dei monopattini, la questione della formazione obbligatoria alla guida diventerà presto inevitabile anche per l’Europa — e per l’Italia.