Prova nuova Kia Sportage 2025: Diesel ibrida ok, GPL in arrivo e anche Tri-fuel

La nuova Kia Sportage già disponibile sul mercato in questo ultimo scorcio di 2025 rappresenta una svolta nel segmento dei C-SUV, un modello che combina innovazione tecnologica, design moderno e una gamma di motorizzazioni pensate per rispondere a ogni esigenza. Con oltre 7 milioni di unità vendute a livello globale dagli inizi, ormai 30 anni fa, questo best-seller di Kia torna sul mercato europeo con una versione profondamente rinnovata. Novità fuori, meno dentro, e squadra che vince non si cambia, o si cambia poco: sotto il cofano confermatissimi i motori ibridi, tra cui Full Hybrid e Plug-in Hybrid ricevono un upgrade di potenza, senza dimenticare il GPL in arrivo all'inizio del prossimo anno e, come ci hanno confermato da Kia Italia, l'inedita versione Tri-Fuel già apprezzata su Kia Niro, dove avremmo l'abbinata tra motore turbo benzina, motore elettrico e costi di gestione del GPL. Il coniglio dal cilindro? Forse no, ma poco ci manca.

La gamma di propulsori disponibili, infatti. riflette l’impegno di Kia nel proporre soluzioni a basse emissioni senza sacrificare le prestazioni.

Sportage si rivolge a una clientela eterogenea: dalle famiglie che cercano spazio e praticità, ai professionisti che desiderano un’auto moderna e connessa, fino a chi vuole affrontare viaggi e avventure fuori porta con un mezzo affidabile e versatile.

In occasione del lancio, inoltre, sono già attive diverse promozioni su motore benzina, Diesel Mild Hybrid e benzina Full Hybrid. Maggiori informazioni qui, sul sito ufficiale Kia.

L’aspetto esterno della nuova Kia Sportage non passa inosservato. Il frontale, caratterizzato dal “tiger nose” rivisitato, conferisce un’identità forte e immediatamente riconoscibile. I fari a LED con firma luminosa “Star Map” rendono il look più sofisticato e futuristico, mentre le linee della carrozzeria creano un gioco di volumi che esprime robustezza e agilità.

Le dimensioni complessive (lunghezza di 4,54 metri, larghezza di 1,865 metri, altezza da terra di 17 centimetri e passo di 2,68 metri) offrono un equilibrio ideale tra maneggevolezza in città e stabilità in autostrada. L’assetto rialzato e le carreggiate generose trasmettono una sensazione di sicurezza e solidità, anche su percorsi più impegnativi.

I cerchi, disponibili nelle misure da 17”, 18” e 19”, contribuiscono a definire il carattere dell’auto. Le versioni GT-Line, in particolare, si distinguono per i nuovi cerchi da 19” dal design esclusivo. La possibilità di scegliere verniciature bicolore, con tetto a contrasto, permette di personalizzare maggiormente la propria Sportage. Occhio, però, perchè il Bicolor è senza sovrapprezzo solo per l'allestimento GT-Line Plus, quindi le versioni benzina (no ibrido) e Diesel manuale non possono avere questa rifinitura.

Dal punto di vista pratico, l’accessibilità è stata migliorata grazie a portiere ampie e un portellone posteriore intelligente, che facilita le operazioni di carico. La capacità del bagagliaio parte da 587 litri nella versione HEV, arrivando fino a 1.776 litri abbattendo i sedili posteriori. Questa versatilità è un punto di forza per chi utilizza il veicolo per viaggi o per trasportare oggetti voluminosi.

Entrare nella nuova Sportage significa accedere a un ambiente moderno e raffinato. L’abitacolo è stato riprogettato per combinare eleganza, comfort e tecnologia. La plancia ospita due display curvi da 12,3”, uniti in un unico pannello che integra strumentazione digitale e il nuovo infotainment Connected Car Navigation Cockpit (CCnC), ora con CarPlay e Android Auto wireless. A completare il quadro c’è l’Head-up Display da 10” (solo con Premium Pack, 2.250 euro, per GT-Line Plus), che proietta informazioni essenziali direttamente sul parabrezza, migliorando sicurezza e concentrazione alla guida.

I materiali interni riflettono l’attenzione alla sostenibilità. Grazie alla collaborazione con Dinamica, Kia ha introdotto tessuti ecosostenibili, realizzati con percentuali crescenti di poliestere riciclato, senza rinunciare a qualità e piacevolezza al tatto. Nelle versioni GT-Line, il mix di ecopelle e suede black & white eleva ulteriormente il livello di raffinatezza. Personalmente, appena salito a bordo ho apprezzato l'eliminazione della superficie Piano Black sul tunnel centrale. Ora la superficie è molto più gradevole al tatto e alla vista, e si sporca meno.

Dal punto di vista della connettività, la nuova Sportage offre Apple CarPlay e Android Auto wireless, oltre ai servizi Kia Connect con aggiornamenti OTA (Over The Air). Gli utenti possono pianificare percorsi, controllare lo stato dell’auto da remoto, e persino aggiungere nuove funzionalità digitali come giochi o streaming video. Il sistema Digital Key 2.0 permette di aprire e avviare l’auto tramite smartphone, condividendo l’accesso con altri utenti in modo sicuro.

Il comfort a bordo è potenziato da dotazioni come sedili anteriori ventilati e riscaldabili, climatizzatore tri-zona e sistema audio premium Harman Kardon, che garantisce un’esperienza sonora di alta qualità. La disposizione degli spazi interni è stata ottimizzata: i passeggeri posteriori godono di oltre un metro di spazio per le gambe, rendendo piacevoli anche i viaggi più lunghi.

La gamma motorizzazioni della nuova Kia Sportage è tra le più complete dell'agguerrito segmento. Si parte dal benzina 1.6 T-GDI da 150 CV, disponibile con cambio manuale a 6 marce o automatico DCT a 7 rapporti. Per chi percorre molti chilometri, il Diesel Mild-Hybrid 1.6 CRDi da 136 CV oggetto di questo primo contatto rappresenta un’ottima opzione, offrendo consumi contenuti e accesso alle ZTL in molte città italiane.

Il cuore tecnologico e green della gamma è rappresentato dalle versioni Full-Hybrid (HEV) e Plug-in Hybrid (PHEV). La versione HEV, con 239 CV combinati, abbina il motore 1.6 T-GDI a un motore elettrico sincrono, offrendo prestazioni brillanti e consumi contenuti. È disponibile sia con trazione anteriore sia integrale AWD, per affrontare con sicurezza qualsiasi percorso.

La PHEV, con potenza combinata di 288 CV, introduce una guida più dinamica e la possibilità di viaggiare in modalità completamente elettrica per diversi chilometri, ideale per l’uso urbano quotidiano. Questa versione rappresenta il passo più avanzato verso una mobilità sostenibile, in attesa delle future evoluzioni elettriche del brand.

Infine il GPL. In fase di test per ottenere la definitiva omologazione Euro 7, arriverà a inizio 2026. La sorpresa, comunicata oggi in fase di presentazione, è la Tri-Fuel, con una sostanziale differenza rispetto a Niro. Qui avremo il 1.6 turbo benzina già base del Full Hybrid, a differenza dell'aspirato presente su Niro, sempre in abbinamento al motore elettrico da 64 CV e al GPL. Da capire capacità della bombola e reali autonomie, ma ne sapremo sicuramente di più entro la prima metà del 2026.

Salito a bordo della 1.6 CRDi MHEV, nome in codice della Diesel Mild Hybrid, ho voluto provare quella che, insieme al GPL, sembra essere la favorita per il mercato italiano. Il Diesel, specie in questo segmento, deve sopravvivere. Qui ci troviamo di fronte a un turbodiesel, 1.6 quattro cilindri, da 136 CV e 280 Nm di coppia (che diventano 320 Nm sulla versione DCT7 da noi provata). La capacità del serbatoio è di 54 litri, mentre la velocità massima è di 180 km/h con 11,4 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Benzina e Full Hybrid sono più vivaci in accelerazione, ma il Diesel fa meglio sul fronte consumi: con 5,6 l/100 km, difficilmente verificabili nel nostro breve test drive sulle colline di Torino, il dato stacca i 7,06 l/100 km del motore Full Hybrid, che propone anche la trazione integrale.

Agile sulle buche, ben insonorizzata e fluida nella guida grazie al cambio doppia frizione, la Sportage Diesel si conferma per quello che è: un'ottima passista, ben assistita dai sistemi di assistenza alla guida (solo la GT-Line Plus ha Blind-Spot View Monitor e Parking Collision Avoidance Assistance di serie), tra cui ci sono diverse novità, e si comporta bene anche in città. Io consiglio il cambio automatico, che costa 2.000 euro in più rispetto al manuale, che si apprezza tanto tra tombini e semafori. La seduta di guida è alta, si domina la strada, e ho apprezzato la regolazione elettrica e la ventilazione dei sedili nel caldo afoso di una Torino assolata dal sole di inizio settembre.