Era il 1990: i Mondiali in Italia, Internet non era ancora diventato di dominio pubblico e Renault lanciava la prima generazione di un modello che ha fatto la storia della Régie e dell’auto europea: la Clio. La Renault Clio I riuscì a sostituire un gigante dell’auto francese, la R5, cambiando radicalmente a livello di nome, di stile e di contenuti. In 35 anni di carriera, la Renault Clio è stata venduta in 120 Paesi nel mondo, prodotta in oltre 17 milioni di esemplari e, in Italia, ne sono state vendute ben 1,8 milioni, con oltre 800.000 esemplari ancora circolanti oggi.
La quinta generazione lanciata nel 2019 è stata una delle più apprezzate, grazie al suo stile elegante e raffinato, all’ottima dinamica di guida e al sistema Full Hybrid E-Tech, al debutto proprio sulla Clio. Dopo questo successo, però, Renault ha deciso di essere coraggiosa, forse incosciente, e di rivoluzionare completamente il suo prodotto termico di punto. Nasce così a cavallo tra il 2025 e il 2026 la Renault Clio VI, la sesta generazione della piccola della Losanga che, a livello estetico, è diventata irriconoscibile.
Più lunga, larga e voluminosa, la nuova Clio è molto audace nelle linee, perdendo la pulizia delle precedenti e diventando molto aggressiva, quasi “tamarra”. Anche all’interno c’è spazio per tanta tecnologia e finiture molto particolari, mentre la meccanica conferma i pregi della Clio V, introducendo dei nuovi motori, anche a GPL e ibridi. Da grande amante della saga Clio, ho messo alla prova con grandi aspettative (e anche qualche riserva sullo stile) la nuova Renault Clio 2026, guidando tra le strade intorno a Lisbona la nuova 1.8 E-Tech Hybrid. Scopriamo, allora, come va in questo primo contatto la Renault Clio 2026 1.8 E-Tech 160 Esprit Alpine.
Prezzi Renault Clio 2026
La gamma della Renault Clio VI riprende da vicino quello che abbiamo visto sulla precedente Clio V. Sono, infatti, tre gli allestimenti principali con i quali è offerta la compatta francese: Evolution, Techno e la top di gamma Esprit Alpine, la più ricercata e sportiva. In attesa del motore più interessante per il mercato italiano, la 1.2 ECO-G benzina-GPL da 120 CV con cambio automatico EDC a doppia frizione, la gamma è formata da due versioni: la 1.2 TCe da 115 CV termica e la Full Hybrid E-Tech 160. Il prezzo di partenza della gamma, poi, è lo stesso della precedente Clio con il motore 1.0 TCe da 90 CV. Sono questi, infatti, i prezzi della Renault Clio VI 2026:
Clio 1.2 TCe 115 Evolution, 18.900 euro
Clio 1.2 TCe 115 Techno, 21.800 euro
Clio 1.8 E-Tech 160 Evolution, 24.900 euro
Clio 1.8 E-Tech 160 Techno, 26.700 euro
Clio 1.8 E-Tech 160 Esprit Alpine, 28.300 euro
Per quanto riguarda, invece, i diversi livelli di allestimento, il listino prezzi della Renault Clio 2026 parte dalla Evolution, che offre di serie clima manuale, fari full LED, display del quadro strumenti digitale, sistema di infotainment da 10 pollici con Apple CarPlay e Android Auto, Cruise Control Adattivo, sensori di parcheggio posteriori e mantenitore di corsia, con cerchi in lamiera da 16 pollici. La Techno aggiunge i cerchi in lega da 17 pollici, l’ingresso e l’accensione keyless, i vetri posteriori scuri, la retrocamera e gli specchietti ripiegabili elettricamente.
La top di gamma Esprit Alpine, invece, aggiunge i cerchi in lega da 18 pollici, i sensori di parcheggio posteriori con telecamera anteriore a richiesta, i sedili sportivi con inserti in Alcantara (replicati anche sulla plancia), il sensore per l’angolo cieco e una caratterizzazione estetica interna ed esterna più sportiva, il tutto ad un prezzo di partenza di poco più di 28.000 euro. Per avere una Esprit Alpine come quella che ho guidato, con anche il navigatore con sistema Harman-Kardon, la telecamera anteriore e la vernice metallizzata Rouge Absolut della mia prova, tutte dotazioni opzionali, si supera quota 30.000 euro.
Esterni Renault Clio 2026
“Squadra che vince… si rivoluziona”: ho iniziato così il reel dedicato alla Clio VI, visto che a livello estetico la compatta francese rompe completamente con il suo passato. Il look e gli esterni della Renault Clio 2026 sono, infatti, a dir poco coraggiosi e di rottura verso il passato. Se, al contrario, la Clio V era stata molto conservativa, evolvendo e rendendo più raffinate le linee della fortunata quarta serie, la sesta cambia definitivamente registro. Il merito di questo cambio di passo è da attribuire a Gilles Vidal, oggi Direttore del Design di Stellantis ma che fino all’estate del 2025 è stato il capo del design di Renault.
Proprio lui (insieme, ovviamente, al suo team) ha curato lo stile di questa Clio, e si capisce. Infatti, guardandola bene soprattutto dalla vista laterale, con i vistosi passaruota in plastica piano black e dalla scelta operata sulle luci diurne a sviluppo verticale sotto i fari principali, ci sono dei rimandi ad un’altra Segmento B disegnata da Vidal, la Peugeot 208. Se la vista laterale fa fare subito questo paragone, però, frontale e vista posteriore sono completamente fuori dagli schemi classici del Segmento B.
Lunga 4,12 metri (+ 7 cm rispetto alla Clio V) e larga 1,77 metri (+4 cm dalla vecchia), da fuori la Renault Clio VI fa vedere i centimetri in più, risultando più presente e più cresciuta nelle dimensioni. Il merito di questa presenza così evidente è, ovviamente, anche delle linee. Il frontale è davvero cattivo e aggressivo, con una vistosa calandra anteriore esagonale che prolunga il profilo del cofano, già lungo e scolpito di suo, dandole un muso davvero particolare. I fari, poi, non sono carenati, bensì con le componenti del gruppo ottico a vista, sia davanti che dietro. Il frontale, poi, ospita anche le luci diurne a LED che, insieme alla finitura della mascherina, vanno a “giocare” con il logo della Losanga, scomponendolo per i fari e rendendolo un pattern per la griglia.
Lateralmente, il passo di 1 cm più lungo (2,59 metri) è quasi impercettibile, mentre sono confermate le maniglie delle portiere posteriori “annegate” nel montante C, che fanno sembrare l’auto una tre porte. A farlo, stavolta, c’è anche un lunotto molto inclinato e coraggioso, che come vedremo riduce l’abitabilità posteriore, ma le dona uno stile diverso dalle altre “ex-utilitarie”. L’enorme spoiler, in realtà, “nasconde” un po’ quanto sia inclinato il lunotto, ma a ricordarlo ci pensa lo sbalzo posteriore piuttosto pronunciato, che la fa apparire quasi come una due volumi e mezzo.
In coda, poi, spiccano i fari posteriori con due punti luce per lato e l’assenza, come nel frontale, di una carenatura, mentre il logo Renault e la dicitura Clio sono al centro del portellone. Proprio qui dietro c’è un bagagliaio da 391 litri (309 sulla E-Tech), che può sfruttare una soglia di carico ribassata di 4 cm, pensata per ridurre la difficoltà di caricare oggetti pesanti nel vano.
Interni Renault Clio 2026
Salendo a bordo, gli interni della Renault Clio 2026 cambiano molto rispetto alla già tecnologica e moderna Clio V, a partire dalla disposizione delle varie componenti. Come vediamo ormai su tutti i segmenti, infatti, anche la Clio VI abbandona la consueta soluzione di cruscotto incassato nella plancia e infotainment separato, per adottare un pannello unico, in questo caso a L, che ospita i due display da 10 pollici di quadro strumenti e infotainment.
Il primo è lo stesso visto (e apprezzato) per la prima volta sulla Symbioz, con una grafica chiara, un buon livello di personalizzazione e una buona leggibilità. L’infotainment, invece, è quello già visto sulla Renault 5 E-Tech, con diagonale appunto di 10 pollici, un’ottima risoluzione e il veloce sistema operativo basato su Android Automotive. Si tratta di un sistema facile, intuitivo, che ha tanti menù e logiche di funzionamento del tutto affini al mondo Android, e grazie alla presenza di tutta la suite di Google, dal Play Store a Google Maps, è sempre aggiornato e a prova di futuri aggiornamenti (scaricabili Over-the-Air). Dal 2026, poi, arriverà Google Gemini integrato in vettura al posto dell’attuale Assistente.
Per il resto, gli interni della Renault Clio 2026 di sesta generazione sono più tecnologici, ma dopo il primo effetto wow appaiono un po’ meno personali e ricercati di prima. Le plastiche, per cominciare, sono tutte rigide e piuttosto lucide alla vista, mentre la bella consolle centrale flottante di prima è ora sostituita da una piccola plancetta dove troviamo i comandi a bilanciere per gestire le funzioni rapide del clima (soluzione già vista su tutte le ultime Renault e Dacia) e, sul tunnel centrale, compare il pad per la ricarica wireless (molto ampio, ma non ventilato) e un doppio portabicchieri coperto da un coperchio pieghevole, molto simile a quelli visti sulle FIAT 600 e Jeep Avenger.
Sulla versione Esprit Alpine, poi, compaiono degli inserti in Alcantara su plancia e pannelli porta (questi ultimi sono impreziositi da una maniglia trasparente retroilluminata, decisamente “tamarra”) e un listello in “acciaio bruciato”, un materiale mai visto all’interno di un’auto che richiama il colore cangiante del metallo bruciato e raffreddato, un po’ come sugli scarichi aftermarket che andavano di moda negli anni ’00.
Per il resto, la posizione di guida è bassa, distesa e molto regolabile, lo spazio è tanto per i passeggeri anteriori e la leva del cambio automatico è ora posizionata sul piantone dello sterzo, condividendo con le altre Renault il “traffico” che si crea con i tre satelliti tra selettore del cambio, tergicristalli e satellite per l’infotainment. Il volante è bello e moderno, ripreso dalle Renault più grandi, mentre lo spazio dietro non è esagerato.
Andando sul divano posteriore, infatti, lo spazio non è poi così poco, ma è il tetto molto spiovente che “ruba” centimetri sia in altezza, dove chi è più alto di 1,80 metri sfiora con la testa, ma soprattutto lateralmente, con il montante che copre completamente la visuale all’esterno dai piccoli finestrini.
Meccanica Renault Clio 2026
A livello meccanico, la Renault Clio 2026 di sesta generazione conserva gran parte della meccanica della precedente. Secondo Renault, infatti, per la Clio VI è stato utilizzato il 60-65% di carryover (ovvero di riutilizzo di componenti già presenti su altri modelli) da altre vetture, principalmente dalla Clio V, dalla Symbioz (il sistema ibrido ed elettronico) e dalle più grandi Austral ed Espace (parte del sistema ibrido e il motore 1.2 tre cilindri).
Proprio a livello di meccanica, infatti, la Clio VI è ancora realizzata sull’ottimo pianale CMF-B del Gruppo Renault, che come di consueto trova una taratura di telaio e sospensioni più sportivo e dinamico sulla Clio. Dotata di uno schema molto classico (McPherson all’anteriore, ponte torcente dietro), con l’addio alla Fiesta datato 2023 è la compatta della Régie uno dei punti di riferimento in termini di dinamica di guida nel Segmento B.
Se la piattaforma è invariata, però, non si può dire lo stesso della gamma motori, completamente rivista. La Clio VI dice addio, infatti, al 1.0 tre cilindri, sia in versione aspirata che turbo, adottando come motore d’accesso della gamma il più moderno e vivace 1.2, e dicendo definitivamente addio alla variante aspirata. Il motore d’accesso, infatti, è il 1.2 TCe 115, con il tre cilindri a iniezione diretta di benzina dotato di 115 CV e 190 Nm, accoppiato ad un cambio manuale a 6 marce o all’automatico EDC doppia frizione a 6 marce. Il 1.2 TCe, poi, sarà abbinato nel corso del 2026 all’interessante variante a GPL, la più venduta in Italia per la precedente Clio.
Soto il cofano della Renault Clio 2026 ci sarà infatti il 1.2 TCe tre cilindri turbo con impianto a GPL con bombola da 50 litri, potenza portata a 120 CV e l’adozione di serie del cambio automatico EDC a 6 marce. Grazie all’aggiunta dei 42 litri di benzina, la Clio ECO-G promette un’autonomia superiore ai 1.300 km con un pieno. L’adozione di nuovi motori più grandi, di una maggior tecnologia a bordo (sono 29 i sistemi di sicurezza alla guida disponibili sulla Clio, mai così tanti) e delle dimensioni maggiorate, la nuova Clio ha un aggravio di peso di mediamente 40-50 kg, arrivando sulla E-Tech a quasi 1.250 kg.
Proprio la Full Hybrid della Régie è la più interessante del lotto, almeno a livello ingegneristico. I motori della Renault Clio 2026 in versione ibrida sono stati rivisti. La parte termica è ora affidata al nuovo 1.8 quattro cilindri aspirato da 109 CV e 172 Nm di coppia, affiancato da due motori elettrici: uno da 49 CV e 205 Nm che aiuta il 1.8, e uno da circa 20 CV, che a volte aiuta i due motori principali, per una potenza di sistema di 158 CV e 270 Nm di coppia. Il motore elettrico più piccolo, poi, fa anche da generatore di corrente per la grande batteria da 1,4 kWh, da motorino d’avviamento e da sincronizzatore per motore e cambio.
Come ormai da tradizione Renault, la Clio VI è dotata del cambio MultiMode, una trasmissione molto particolare, con innesti a denti e senza frizione né sincronizzatori. Dotata di 4 marce per il motore termico e 2 per l’elettrico, il MultiMode può arrivare ad offrire fino a 15 combinazioni diverse tra le 6 marce totali, unendo efficienza, prestazioni e un feedback a chi guida di un’auto con un cambio “classico”. Se già la 1.2 TCe è vivace (0-100 km/h in 10,1 secondi), la E-Tech 160 è quasi sportiva, con un’accelerazione 0-100 km/h in 8,3 secondi. Grazie anche al lavoro fatto sulla aerodinamica, con un Cx che è ora di 0,30, la Clio VI consuma meno della 1.6: secondo il ciclo WLTP, il consumo medio è pari a 25,6 km/l, ovvero 3,9 l/100 km.
Primo contatto Renault Clio 2026
Nonostante sia tutta nuova fuori e sia cambiata tanto sia all’interno che sotto il cofano, ciò che più mi è piaciuto della Renault Clio 2026 è ciò che… non è cambiato. Se l’estetica, infatti, può indurre a pensare ad una rivoluzione, la Clio VI conserva tutti i punti di forza della quinta generazione, migliorando alcune componenti ma senza stravolgere l’esperienza di guida. Fin dai primi metri, infatti, la Clio VI è facile e piacevole da guidare, con un’ottima agilità cittadina, una posizione di guida bassa e distesa e dei comandi leggeri e facili da modulare.
Lo sterzo ad esempio, è leggero in città, ma non troppo “finto” tra le curve, con una ottima precisione e direzionalità. Peccato solo, come su tutte le vetture moderne, che riesca a trasmettere ben poco di quello che succede sotto le ruote, peccando di feedback e risultando un po’ inerte. Il freno, invece, è molto ben tarato, con un ottimo passaggio tra frenata rigenerativa e quella meccanica. L’assetto, invece, è pensato per non sfigurare nel misto, dove la Clio si comporta molto bene, con un anteriore preciso, un posteriore molto piantato e un’ottima stabilità e agilità. Questo significa che su sconnessioni e buche è piuttosto rigida, senza però mai diventare scomoda o fastidiosa.
Anche in autostrada se la cava bene, con un’ottima insonorizzazione, migliorata rispetto alla Clio V, mentre i sistemi di assistenza alla guida restano molto ben tarati, soprattutto su una piccola di poco più di 4 metri. Fin qui, la Clio di sesta serie ricalca il percorso della quinta: piacevole, agile ma silenziosa. A cambiare parecchio è il powertrain ibrido, che segna un importante passo avanti rispetto a prima. Il nuovo 1.8 è più vigoroso e presente nello spunto del vecchio 1.6, dando l’impressione di aver meno bisogno di tirare per ottenere da questo sistema il massimo.
Ciò che colpisce è, però, la collaborazione tra i tre motori e il cambio, che ad ogni nuova iterazione di questo sistema migliora sempre un po’ di più. Questo E-Tech è un po’ come una bottiglia di buon vino: ha avuto potenziale fin da subito, ma più invecchia, più migliora. I cambi di marcia, ad esempio, ora sono più veloci e meno macchinosi, e quando si guida con un piglio più sportivo ci sono delle piacevoli doppiette in scalata, che rendono l’auto più coinvolgente. Non ci sono, come su tutte le altre E-Tech, palette al volante per gestire le marce: qui fa tutto in automatico il MultiMode, soprattutto ora che la modalità di guida Perso (personalizzabile nella taratura di motore, sterzo e clima) è stata sostituita dall’inedita Smart, nella quale è l’auto che capisce, a seconda di quanto si sta spingendo o facendo attenzione ai consumi a capire quali sono i settaggi di motopropulsore, sterzo e sistemi di sicurezza.
Il fastidioso “scalino” a 125 km/h in autostrada, poi, sembra essersi attenuato moltissimo, mentre è confermata l’indole “elettrica” di questo powertrain, che grazie alla batteria maggiorata riesce a percorrere anche centinaia di metri senza mai accendere il motore termico. La Clio VI, quindi, è un’ottima Segmento B, forse la più piacevole da guidare attualmente sul mercato. I consumi, infine, si preannunciano ottimi. In attesa di provarla in un long test drive, nei circa 80 km di test ho totalizzato i 4,5 l/100 km (22-23 km/l) con una guida poco attenta.
Scheda tecnica Renault Clio 2026 1.8 E-Tech 160
Lunghezza 4,12 metri
Larghezza 1,77 metri
Altezza 1,45 metri
Passo 2,59 metri
Posti 5
Bagagliaio 309-1.094 litri
Motore 1.8 quattro cilindri aspirato + 2 motori elettrici, sistema Full Hybrid
Potenza motore termico 109 CV a 5.750 giri
Coppia motore termico 172 Nm a 4.500 giri
Potenza motore elettrico principale 49 CV
Coppia motore elettrico principale 205 Nm
Potenza combinata 158 CV
Cambio automatico MultiMode a 4+2 marce
Trazione Anteriore
Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti