Primo contatto Jeep Compass 1.2 e-Hybrid 2026: come va il SUV italo-americano

Primo Contatto
24 novembre 2025, 00.01
jeep compass 2026 10
Dopo averla vista dal vivo qualche mese fa, è arrivato il momento di mettere alla prova la nuova la Jeep Compass 2026 di terza generazione su strada. Dopo il successo della seconda generazione, popolarissima nel mercato delle vetture aziendali nella sua versione ibrida Plug-In 4xe, oggi la Compass è offerta unicamente con motorizzazioni elettrificate, abbandonando le varianti termiche e facendo debuttare per la prima volta delle versioni elettriche.
Prodotta a Melfi e realizzata sul pianale STLA Medium del Gruppo Stellantis, già condiviso con tutti gli altri C-SUV del Gruppo, per la Compass i tecnici Jeep hanno cercato di trovare un’anima personale sia a livello estetico che interno, senza dimenticare la dinamica di guida e, soprattutto, le capacità fuoristradistiche. La versione 4x4, sebbene sia disponibile unicamente con motori elettrici, non sarà meno specialistica che in passato. Proprio durante la prima presa di contatto della nuova Compass, infatti, Jeep ha presentato la Compass 4x4 Overland, una versione con migliori caratteristiche tecniche e angoli caratteristici più aggressivi, permettendole di avere quella capacità di guida fuori dall’asfalto che ci si aspetta da una vera Jeep.
Anche le versioni “normali”, però, promettono delle velleità offroad più importanti rispetto agli altri C-SUV concorrenti, nonostante la sola trazione anteriore. Per questo, abbiamo provato la nuova Jeep Compass 2026 nella sua motorizzazione d’accesso, nonché la più interessante per il pubblico privato, dotata del 1.2 Turbo “Middle-Hybrid” del Gruppo Stellantis, trazione anteriore e allestimento di lancio First Edition sulle strade intorno a Barcellona, percorrendo anche diversi km lontano dall’asfalto per saggiarne l’anima da vera Jeep. Scopriamo allora com’è e come va la nuova Jeep Compass e-Hybrid 2026 1.2 Turbo First Edition.

Prezzi Jeep Compass 2026

La nuova Jeep Compass è in fase di lancio in queste settimane, con l’arrivo dei primi esemplari in concessionaria entro la fine dell’anno e la consegna delle prime unità tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. Inizialmente, arriveranno sul mercato la versione 1.2 Turbo e-Hybrid e l’elettrica a motore anteriore con batteria più piccola da 74 kWh. Nel corso dell’anno, invece, arriveranno le altre versioni elettriche, quella con batteria maggiorata e la 4x4, ma anche l’attesa Plug-In Hybrid, già nell’orbita del mercato delle flotte. Sono questi, quindi, i prezzi della Jeep Compass 2026 al lancio ufficiale sul mercato italiano:
  • Compass 1.2 Turbo e-Hybrid Altitude, 39.900 euro
  • Compass 1.2 Turbo e-Hybrid First Edition, 41.900 euro
  • Compass BEV FWD 74 kWh Altitude, 47.900 euro
  • Compass BEV FWD 74 kWh First Edition, 49.900 euro
La gamma Compass, quindi, parte sotto la soglia dei 40.000 euro con la versione d’accesso Altitude, mentre l’allestimento di lancio First Edition è molto interessante per l’ottimo rapporto qualità-prezzo che offre. Se, infatti, la Altitude è già ben dotata (di serie clima bizona, Cruise Control Adattivo, infotainment da 16 pollici con navigatore, fari a LED anteriori e posteriori, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e sensore per l’angolo cieco), la First Edition è praticamente full optional.
Di serie su questa First Edition troviamo, infatti, fari Matrix LED, cerchi in lega da 18 pollici, clima bizona, portellone elettrico, retrocamera, vetri posteriori scuri, barre sul tetto e Cruise Control Adattivo. A richiesta, invece, ci sono il tetto panoramico (1.200 euro), la vernice metallizzata come l’”Amazonia” della mia prova, un marrone piuttosto in linea con le linee squadrate della vettura, disponibile anche con carrozzeria bicolore (1.300 euro) e diversi pacchetti di accessori.
Sull’esemplare provato, ad esempio, era presente il Premium Pack, dotato di sedili elettrici, riscaldati, raffrescati e massaggianti, impianto audio premium della Focal, dettagli nero lucido nei paraurti, dal valore di 1.700 euro. Per una Compass full optional, quindi, si deve mettere in conto un investimento di circa 45.000 euro. Il posizionamento nel segmento, quindi, è piuttosto interessante: la cugina Peugeot 3008, ad esempio, parte da poco meno di 41.000 euro con il 1.2 Turbo, mentre la Citroen C5 Aircross da 34.000 euro, e la ex-cugina Tonale (realizzata sulla piattaforma della precedente generazione di Compass) ha un prezzo di partenza di circa 41.500 euro.

Esterni Jeep Compass 2026

Abbiamo già analizzato nel dettaglio lo stile interno ed esterno della nuova Jeep Compass durante la presentazione ufficiale avvenuta a maggio, dove il nostro Tommaso ha visto da vicino tutte le novità del nuovo C-SUV della Casa americana. Rimandandoti a quell’articolo se volessi una panoramica dettagliata di tutte le novità, nel mio primo contatto ho potuto apprezzare un SUV dalle linee diverse dagli altri, sempre più filanti e sportivi.
Più lunga di 15 cm rispetto al passato, la nuova Compass arriva a 4,55 metri, diventando un C-SUV da famiglia dallo stile personale. La Compass, infatti, è molto squadrata in ogni suo angolo, dal frontale fino al posteriore, conservando invariati i punti forti del design Jeep. Il frontale, per cominciare, è verticale e massiccio, con un grande cofano anteriore e una calandra caratterizzata dalle iconiche sette feritoie, immancabili su qualsiasi Jeep che si rispetti. Oggi, però, queste feritoie sono chiuse, completamente carenate e nascondono tutta la sensoristica e le telecamere necessarie per la guida autonoma di Livello 2 della vettura italo-americana, mentre ogni feritoia è illuminata da una banda a LED, andando a renderla ancora più riconoscibile di notte.
Nella parte bassa del paraurti, poi, c’è una calandra di raffreddamento attiva, capace di aprirsi e chiudersi a seconda delle necessità di raffreddamento del motore termico o delle batterie, mentre spiccano delle prese d’aria che convogliano i flussi verso i passaruota e l’esterno dell’auto. In Jeep, infatti, hanno lavorato molto sull’efficienza aerodinamica, che ha permesso anche con un look così razionale e squadrato di avere un coefficiente aerodinamico Cx inferiore a 0,30 (0,29, per la precisione). Per ottenere questi risultati sono stati utilizzati degli espedienti che ci aspetteremmo su un’auto sportiva, come le feritoie nei passaruota posteriori che tolgono la pressione dall’interno del passaruota e convoglia i flussi lontano dalla coda dell’auto.
Proprio il posteriore è il mio lato preferito della nuova Jeep Compass 2026, in quanto è in netta antitesi rispetto alle attuali preferenze del mercato. Sebbene, infatti, sia comunque dinamico, con dei passaruota bombati e delle carreggiate muscolose, soprattutto dal vivo è estremamente squadrato, dando un’idea di praticità e di versatilità tipiche delle automobili americane. Convincono, poi, i gruppi ottici a X, uniti da una barra luminosa che, al centro, include il logo Jeep, mentre il lunotto piccolo e alto e la verticalità della coda sono interrotte da un grande paraurti posteriore realizzato in plastica anti-graffio. Belli, infine, i passaruota laterali squadrati, mentre il terzo finestrino posteriore ricorda una volta in più l’obiettivo poliedrico e versatile di questo progetto.

Interni Jeep Compass 2026

Rispetto alla generazione precedente, gli interni della nuova Jeep Compass 2026 rappresentano una vera rivoluzione. Se, infatti, la precedente generazione era chiaramente “figlia” di un progetto di matrice americana dell’ex-FCA, con tanti tasti fisici, plastica fatta per durare e poco spazio ai fronzoli, la terza generazione della Compass è molto più moderna, minimal e tecnologica, senza però perdere quell’attenzione alla praticità quotidiana che non manca su una Jeep “civile”. A dominare la plancia ci pensa un enorme schermo a disposizione orizzontale da 16 pollici, posizionato a sbalzo in cima alla consolle centrale e dal quale si comanda tutto ciò che riguarda intrattenimento, climatizzazione e gestione della vettura.
Il sistema operativo è quello ben noto del Gruppo Stellantis, e condivide con gli altri C-SUV su base STLA Medium una buona usabilità anche durante la marcia (per quanto possibile per un sistema completamente touch, ovviamente), una grafica semplice e non troppo appariscente e una buona fluidità. Per la mia posizione di guida, però, parte dello schermo è nascosta dalla corona del volante, rendendo complicato, ad esempio, regolare la temperatura del clima o la potenza delle ventole.
Sebbene non ci siano veri e propri tasti fisici, alla base del display ci sono dei comandi a sfioramento rapidi, che permettono di accedere a varie funzioni come, ad esempio, il menù del climatizzatore, il navigatore e simili, mentre al centro c’è un rotore per il livello del volume che permette anche di spegnere o accendere il sistema. Per il resto, la plancia è assemblata con discreta cura, con materiali piuttosto buoni nella parte alta della plancia e un po’ rigidi in altre sezioni dell’abitacolo.
Il tunnel centrale, invece, ospita il rotore del cambio e il Select-Terrain, il selettore delle modalità di guida. Entrambi non sono identici alle altre vetture del Gruppo Stellantis, dando così tregua agli ormai ubiqui comandi che ben conosciamo sulle altre STLA. Peccato, però, che il tasto per il freno a mano elettronico sia quello comune a tutto il Gruppo. Il quadro strumenti digitale, dal canto suo, ha grafiche e funzionamento personalizzati, è facile da leggere e anche i comandi sono più chiari e facili da comprendere che su altri modelli del Gruppo. Anche il volante è piacevole da utilizzare, con comandi gommati sulle razze che riprendono nel loro layout la X dei fari posteriori.
Per il resto, comunque, gli interni della Jeep Compass sono pratici e spaziosi, con una posizione di guida molto alta e dominante, nonché rilassata a livello di spalle e gambe. Dietro, lo spazio è generoso anche per degli adulti, mentre il bagagliaio ha 550 litri su ogni variante, Plug-In ed elettriche comprese.

Meccanica Jeep Compass 2026

A livello meccanico, la Jeep Compass 2026 è la prima auto dell’ex-Gruppo FCA ad essere basata sulla piattaforma STLA Medium pensata per i modelli medi e medio-grandi del grande gruppo italo-franco-tedesco. Rispetto alle cugine realizzate sulla medesima piattaforma, però, Jeep ha lavorato per dare alla Compass una sua indole ben precisa. Innanzitutto, grazie anche ad una forma ben precisa della carrozzeria, la Compass ha degli angoli caratteristici piuttosto interessanti anche in questa forma “borghese”, pari a 20° per l’angolo d’attacco, 15° per quello di dosso e 26° in uscita.
L’altezza da terra è pari a 20 cm, mentre anche le versioni a trazione anteriore hanno una profondità di guado di 47 centimetri, per caratteristiche più interessanti di tanti SUV specialistici. Anche le varianti a due ruote motrici, poi, hanno un sistema di controllo di trazione e una gestione dell’erogazione dei motori specifici, che permettono di performare bene anche fuori dall’asfalto. Per la dinamica di guida su strada, invece, in Jeep hanno cercato di rendere la Compass 2026 comoda tra le curve e sulle buche ma senza avere un comportamento troppo turistico tra le curve.
Aspettando di provare da vicino le versioni elettriche della Compass, oggi ho voluto mettere alla prova la variante d’accesso del SUV italo-americano, la 1.2 e-Hybrid. Sotto il lungo cofano, infatti, si nasconde il 1.2 tre cilindri turbobenzina della famiglia PureTech, con distribuzione a catena e 136 CV di potenza massima. Sotto il cofano condivide lo spazio con un motore elettrico da 28 CV posizionato all’interno del cambio automatico doppia frizione e-DCT6, con sistema elettrico a 48 V e una batteria da circa 1 kWh, capace di muovere l’auto a zero emissioni alle velocità cittadine e nelle manovre.
La potenza massima di sistema è di 145 CV, la coppia è pari a 230 Nm e le prestazioni sono abbastanza vivaci per un’auto di queste dimensioni: l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 10,0 secondi per una velocità massima di 195 km/h. Il 1.2 ha però tanta carrozzeria da spostare: il peso in ordine di marcia, infatti, è di 1.674 kg, risultando più pesante di circa 50 kg della cugina 3008 e alla pari della più lunga Opel Grandland.

Primo contatto Jeep Compass 2026

Come si comporta, quindi, la Jeep Compass 2026 su strada? Ho provato la 1.2 e-Hybrid in un breve percorso di circa 80 km intorno a Barcellona, dove ho percorso città, statali, autostrada e anche un piccolo percorso offroad reso insidioso dalla pioggia caduta durante la giornata. Fin dai primi metri emerge la grande leggerezza dei comandi di sterzo e acceleratore, pensati evidentemente per rendere questa vettura adatta alla guida nella vita di tutti i giorni. Complici le forme squadrate e l’ottima visibilità anteriore, muovere la Compass nel traffico è semplice e intuitivo, e per nulla affaticante.
Le telecamere anteriori e posteriori, poi, aiutano parecchio in fase di manovra, in quanto il lunotto piccolo e i vetri parecchio scuri al posteriore non la rendono una delle vetture più facili da utilizzare nel traffico. Il powertrain ibrido, poi, si comporta egregiamente nel traffico, richiedendo a volte di utilizzare parecchio il pedale del gas per scattare con vivacità da un semaforo. Il cambio a 6 marce, poi, “forza” la vettura a cambiare le marce in fretta, sfruttando la coppia ai medi regimi del 1.2 e non facendolo salire inutilmente di giri verso la linea rossa.
Tra le curve, invece, emerge un’indole turistica e tranquilla, che non apprezza molto essere strapazzata tra le curve. Il rollio e il beccheggio sono ben smorzati, sebbene presenti (e non dovrebbe essere altrimenti su un’auto familiare), e l’auto è piacevole e vivace il giusto andando con piglio tranquillo o mediamente dinamico. Se, invece, si vuole alzare il ritmo, la Compass riesce a muoversi con un buon livello di agilità e maneggevolezza anche nel misto, ma fa capire a chi guida di non apprezzare molto essere “tirata”.
Lo sterzo, ad esempio, è leggero ma piuttosto diretto, con una piacevole precisione e senza un livello di demoltiplicazione esagerato. Il feedback, però, è molto limitato, e complice un anteriore tarato in maniera conservativa porta subito ad emergere dei fenomeni di sottosterzo che fanno capire quale sia l’indole dell’auto. In ogni caso, è molto più a suo agio della precedente generazione, che diventava piuttosto impacciata nel misto e quando si alzava il ritmo. Anche il sistema Middle Hybrid è vivace il giusto andando tranquilli, con il cambio a sole sei marce che a volte scala uno o due rapporti per dare la quantità di spinta richiesta al pedale dell’acceleratore, ma se si spinge comincia a salire il suono del motore, senza un egual riscontro dal tachimetro.
In fasi di sorpasso o di riprese improvvise, poi, c’è un ritardo di risposta di poco più di mezzo secondo, con il sistema ibrido che ci mette qualche istante di troppo per capire come reagire alla richiesta di potenza. Questo unito al cambio piuttosto lento quando si utilizzano le palette al volante fanno capire che la Compass se la cava meglio nella guida tranquilla, dove è stabile, prevedibile, silenziosa e piacevole. È ottimo anche il comportamento in autostrada, dove percorre km mantenendo rumore del motore e fruscii aerodinamici contenuti.
Anche in questo caso, però, meglio non avere troppa fretta, in quanto se si chiedono le massime prestazioni c’è un minimo di ritardo nella risposta, e il 1.2 fa quello che può per spingere con un livello di vigore persino sorprendente i quasi 1.700 kg di auto sulla quale è montato. Il Cruise Control Adattivo è ben tarato, mentre il LED negli specchietti del sistema per l’angolo cieco è davvero potentissimo, uno dei più luminosi degli ultimi anni. Nonostante, infine, le gomme stradali montate sul nostro esemplare (delle Michelin e-Premacy, ndr.), ho guidato la Compass anche in un percorso fuoristrada non così semplice.
Su una mulattiera fangosa e con importanti sconnessioni, la Compass si è comportata davvero bene, con nessun’incertezza nonostante la sola trazione anteriore, sospensioni tarate molto bene per assorbire le asperità ma senza essere troppo morbide e un powertrain tarato con cura per avere la giusta potenza e un’erogazione fluida e continua. In questo caso sono venute in aiuto le modalità di guida pensate per l’offroad come la “Fango e Sabbia”, che appiattisce la curva di coppia del motore per rendere più facile la marcia, così come le telecamere anteriori e posteriori, che permettono di vedere prima eventuali ostacoli sul cammino.
La nuova Jeep Compass 2026 è un netto passo in avanti rispetto alla generazione precedente, capace di convincere sia nella guida di tutti i giorni che lontano dall’asfalto. Il prezzo, poi, è interessante (commisurato, ovviamente, alle rivali attuali), lo stile è personale e l’abitacolo è spazioso e più moderno di prima. Aspettiamo di provarla nuovamente in un long test drive per metterla davvero alla prova, e vedere se la terza generazione possa ottenere un successo ancora più importante della già popolare seconda serie. In quel contesto vedremo anche i consumi, come sempre poco significativi in un primo contatto.

Scheda tecnica Jeep Compass 2026

  • Lunghezza 4,55 metri
  • Larghezza 1,92 metri
  • Altezza 1,67 metri
  • Passo 2,80 metri
  • Posti 5
  • Bagagliaio 550-1.610 litri
  • Motore 1.2 tre cilindri turbobenzina Mild Hybrid
  • Potenza motore termico 136 CV
  • Coppia motore termico 230 Nm a 1.750 giri
  • Potenza motore elettrico 28 CV
  • Coppia motore elettrico 50 Nm
  • Potenza combinata 145 CV
  • Cambio automatico doppia frizione a 6 marce
  • Trazione anteriore
  • Sospensioni anteriori McPherson a ruote indipendenti
  • Sospensioni posteriori Multilink a ruote indipendenti
  • Batteria agli ioni di litio da 0,88 kWh
  • Peso in ordine di marcia 1.674 kg
  • Pneumatici di serie Michelin e-Premacy 225/60 R18
  • Accelerazione 0-100 km/h in 10,0 secondi
  • Velocità massima 195 km/h
  • Consumo medio nel ciclo misto WLTP 16,9 km/l
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