Emissioni degli pneumatici: Michelin si conferma leader nella riduzione dell’abrasione

Pneumatici
08 luglio 2025, 10.23
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Michelin si conferma in vetta alla classifica per la riduzione delle emissioni di particolato da pneumatici, secondo l’ultimo studio dell’ADAC. Un primato che consolida la leadership dell’azienda francese in vista delle sfide imposte dalla normativa Euro 7.
Per il secondo anno consecutivo, Michelin è stata premiata dall’ADAC – l’autorevole associazione automobilistica tedesca – come produttore di pneumatici con le minori emissioni di particolato da abrasione. Il nuovo studio, pubblicato a maggio 2025, ha analizzato 160 modelli di pneumatici di tutte le principali marche e ha confermato un dato inequivocabile: i pneumatici Michelin emettono in media il 26% di particelle in meno rispetto ai concorrenti del segmento premium.
Un risultato che va oltre la semplice performance tecnica: si tratta di un indicatore chiave per l’impatto ambientale e per la sostenibilità del settore automobilistico, in un momento storico in cui anche le emissioni non di scarico – come appunto quelle da usura di pneumatici e freni – sono sotto la lente d’ingrandimento dei regolatori europei.

Abrasione dei pneumatici: una sfida ambientale al centro della normativa Euro 7

Ogni anno, solo in Europa, il traffico su gomma genera circa 500.000 tonnellate di particelle di usura derivanti dal contatto tra pneumatici e manto stradale. Una quota significativa dell’inquinamento atmosferico urbano, finora poco regolamentata, ma destinata a diventare un parametro normativo centrale.
La nuova normativa Euro 7, approvata nel luglio 2024, stabilisce infatti limiti precisi per le emissioni di particolato da usura. A partire dai prossimi anni, tutti i pneumatici immessi sul mercato europeo dovranno rispettare valori soglia misurabili e uniformi. L’obiettivo: tagliare in modo drastico le emissioni da attrito, sia per ragioni ambientali che sanitarie.
In questo scenario, Michelin appare già oggi in vantaggio: il concorrente più vicino, secondo l’ADAC, emette il 20% in più di particelle per chilometro percorso e per tonnellata trasportata.

Innovazione e sostenibilità: il cuore della strategia Michelin

pneumatici michelin
La leadership di Michelin non nasce per caso. L’azienda lavora da oltre 20 anni sul fenomeno dell’abrasione dei pneumatici, investendo in innovazione, ricerca sui materiali e ottimizzazione del design.
Tra il 2015 e il 2020, Michelin è riuscita a ridurre del 5% le emissioni generate dall’usura dei propri pneumatici, evitando il rilascio di oltre 100.000 tonnellate di particolato. E il percorso continua: solo nel 2024 il gruppo ha investito 786 milioni di euro in Ricerca & Sviluppo, con un focus specifico su durata, sicurezza e impatto ambientale.
Alla fine del 2023, è stato inoltre avviato il BioDLab, un laboratorio congiunto tra Michelin, CNRS e Università di Clermont Auvergne. L’obiettivo è ambizioso: comprendere meglio il bio-deterioramento delle particelle di usura e sviluppare soluzioni che ne rendano più facile l’assimilazione da parte dell’ambiente. Una frontiera ancora poco esplorata, ma essenziale per abbattere l’impatto residuo dei pneumatici sul suolo e sull’aria.

Prestazioni, durata, sicurezza: il compromesso che non c’è

Il riconoscimento ADAC assume un peso ancora maggiore se si considera che le performance ambientali dei pneumatici Michelin non sacrificano la durata né la sicurezza. Al contrario, i test indipendenti dimostrano che il brand riesce a coniugare eccellente durata chilometrica, prestazioni costanti nel tempo, basso consumo di materie prime e alti livelli di aderenza e frenata, anche sul bagnato.
Questo approccio integrato alla progettazione conferma la visione strategica di Michelin: un pneumatico più sostenibile non è un compromesso, ma un’evoluzione tecnologica. Ed è proprio questo equilibrio virtuoso a posizionare il marchio francese come punto di riferimento in vista della piena applicazione della normativa Euro 7.
In un contesto normativo sempre più attento all’ambiente, Michelin si distingue per innovazione, coerenza e visione a lungo termine. Il nuovo riconoscimento ADAC rafforza la sua posizione di leadership nella riduzione del particolato da usura e conferma la bontà di una strategia che punta su tecnologia, ricerca scientifica e responsabilità ambientale.
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