Mercedes si conferma lo schiacciasassi in formato 2019 e domina, con una doppietta, il GP degli Stati Uniti, quello che regala il sesto titolo mondiale a Lewis Hamilton e lo proietta a un passo (e un iride) dalla leggenda. Non si può invece essere benevoli con la Ferrari, troppo brutta per essere vera.
La copertina di giornata inevitabilmente è per Lewis Hamilton che conquista il suo sesto titolo mondiale in carriera. Il pilota inglese è sempre più leggenda della Formula Uno e molto probabilmente la portata del suo talento e dei suoi numeri in costante miglioramento la comprenderemo appieno solo fra qualche anno, il voto non può che essere 10 e lode, anche per la grinta con la quale difende il secondo posto ad Austin.
Stesso voto alla Mercedes che diventa il primo team della storia a conquistare 6 titoli piloti consecutivi. Un risultato impressionante.
Una settimana fa avevamo chiesto animo e risultati migliori a Valtteri Bottas e il pilota finlandese risponde presente con un weekend dove mostra a tutti che quando vuole è cliente ostico per chiunque. Pole position il sabato, e la conferma che quest’anno in qualifica ne ha spesso più di Lewis, stavolta ottiene pure vittoria in gara nonostante una strategia che lo costringe a rimontare. Weekend perfetto per Mercedes e per lui voto 10.
Per la Ferrari, invece weekend da dimenticare in fretta e che dopo la qualifica pareva poter avere tutto un altro epilogo. Sebastian Vettel in passato è stato spesso definito pilota fortunato, ma in questo 2019 la dea bendata non gli ha sorriso spesso, visto che ad Austin il ferrarista è stato fermato dall’ennesimo problema di affidabilità visto il cedimento della sospensione posteriore che lo ha lasciato a piedi nei primi giri di gara. Leclerc invece non è mai stato in grado di reggere il ritmo dei primi, se poi anche ai box per una sosta ci si metteno oltre 7 secondi, la frittata è fatta. Stavolta sarebbe ingeneroso dare insufficienze ai piloti che nulla potevano, ma la squadra l’ennesimo 4 se lo prende tutto…Sveglia
Verstappen si prende meriterebbe un voto più alto in pagella, invece si becca un 7,5 perchè riscatta pienamente la debacle del Messico e torna a podio con una gara da vero leone; nel finale quando potrebbe lottare per il secondo posto con Hamilton ma le bandiere gialle nel secondo settore lo frenano. Poi, però, il buon Max non perde occasione per non frenare la sua lingua, rilasciando dichiarazioni totalmente inopportune prima contro Hamilton e poi contro presunte irregolarità della Ferrari. Questo “veleno”, caro Max, lascia davvero il tempo che trova…
Molto positiva la gara di Albon frenato in partenza da un contatto con Sainz, rimonta alla grande grazie anche ad una strategia parecchio aggressiva e ottiene onestamente il massimo possibile, ossia un quinto posto. Sono questi i risultati che lo stanno portanto alla conferma per la prossima stagione voto 8.
Bene solo in parte la Renault che chiude al sesto posto con Ricciardo (voto 8,5 gara eccellente) ma come spesso accade sacrifica con scelte strategiche al limite dell’incomprensibile la gara di Hulkenberg. Ok che Nico lascerà la Scuderia francese a fine stagione e pare prossimo a lasciare il circus (destinazione DTM?), però un trattamento simile non lo merita affatto, visto che aveva tutto per prendere più punti come Daniel.
L’insufficienza stavolta anche per Pirelli: la gara secondo le simulazioni doveva essere con una strategia ad una sosta, poi dopo pochi giri ci si accorge che le gomme dure vanno più forte delle medie, che le gomme soft si squagliano come neve al sole e c’è chi di soste ne ha dovute fare persino tre. Un conto è lo spettacolo, un conto è la confusione, pertanto il mio voto è 5.
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