In Spagna 90 auto rubate al giorno: parola di un esperto che lavora nella trincea dei furti high-tech
Ogni giorno, 90 auto scompaiono nel nulla sulle strade spagnole. A prima vista, sembrerebbe un problema da film anni '90, ma la realtà è ben diversa: oggi i ladri non usano più piedi di porco o cacciaviti, ma segnali radio, decoder portatili e connessioni wireless. In meno di 30 secondi, una vettura può sparire senza un graffio, senza allarmi, senza sospetti.
José Ignacio Rubio, direttore di LoJack Iberia e uno dei massimi esperti europei in sistemi di tracciamento e antirrobo, lancia l’allarme: “Rubare un’auto nuova è più facile che sottrarne una vecchia”.
Furti hi-tech: non serve più neanche la chiave
Con la diffusione dei sistemi keyless, molte auto moderne possono essere aperte e avviate senza toccare la chiave. Comodità? Sì, ma anche vulnerabilità. “I ladri intercettano il segnale del telecomando anche mentre dormiamo – spiega Rubio – basta che le chiavi siano vicino all’ingresso di casa. Con un semplice amplificatore e un ricevitore, l’auto ‘crede’ che il proprietario sia lì e si apre. Poi bastano pochi secondi per avviarla e portarla via”.
Non si tratta di fantascienza. Si tratta di tecnologia disponibile a basso costo sul web, utilizzata da mafie organizzate che operano per commessa, con una logistica efficiente e una rete di ricettatori internazionali.
Non solo SUV o berline di lusso
Pensi che i bersagli siano solo le auto di lusso? Sbagliato. “Oggi anche i veicoli generalisti hanno sistemi elettronici evoluti che li rendono vulnerabili. A cambiare è solo il destino finale: le premium spariscono all’estero, i modelli comuni vengono smontati per alimentare il fiorente mercato dei pezzi di ricambio”, spiega Rubio.
Le statistiche parlano chiaro: in Spagna oltre 30.000 auto vengono rubate ogni anno, un trend in crescita del 30% rispetto al periodo pre-pandemia. Le città più colpite? Madrid, Barcellona, Malaga, Alicante. Ma anche centri portuali e zone industriali, dove l’anonimato è un vantaggio.
Il furto inizia con un colpetto allo specchietto
Oggi esistono anche nuove tecniche per derubare i conducenti mentre sono ancora al volante. Rubio racconta: “Alcuni ladri colpiscono lo specchietto mentre l’auto è in movimento. Il conducente scende per controllare e un complice approfitta del momento per salire a bordo e fuggire”.
Non è un’eccezione: il furto d’auto si è trasformato in un crimine rapido, invisibile, spesso senza segni di effrazione.
Come difendersi: tecnologia sì, ma quella giusta
Secondo Rubio, la difesa parte da pochi accorgimenti: conservare le chiavi in contenitori schermati (come una scatola di Faraday o avvolte in carta d’alluminio), controllare sempre manualmente la chiusura del veicolo (i ladri usano anche jammer per bloccare i segnali del telecomando), e considerare sistemi antifurto efficaci.
Tra questi, LoJack propone un tracciamento basato su radiofrequenza VHF, non bloccabile con i normali inibitori GPS. “Abbiamo recuperato veicoli nascosti in container e garage sotterranei. L’anno scorso abbiamo fermato un RAV4 rubato in Germania proprio ad Algeciras, prima che partisse per l’Africa”, racconta.
Con questa tecnologia, LoJack ha recuperato il 100% dei veicoli dotati del sistema, spesso localizzando anche altri mezzi rubati nel processo.
Il mercato nero non conosce crisi
I veicoli da 1 a 5 anni vengono spesso rivenduti interi, mentre quelli più vecchi vengono smontati per vendere i componenti, specie in Paesi dove il parco auto è datato. È il caso della Spagna stessa, che ha una delle flotte più anziane d’Europa.
E anche il business dei furti segue la stagionalità: l’estate è il periodo più critico, con città svuotate e auto lasciate incustodite per giorni.