I protagonisti di questa rivoluzione, che prende il nome di
Vehicle to Grid, si chiamano
Enel X, Nissan e RSE. Hanno stretto un accordo che gli permetterà di sperimentare questa nuova tecnologia, grazie alla quale
le auto elettriche potranno immagazzinare e restituire energia, per diversi utilizzi, anche retribuiti.
Questo rivoluzionario progetto di sperimentazione prevede l’utilizzo di due
infrastrutture di ricarica bidirezionale di Enel X, che sono già state installate nella microrete sperimentale di RSE, che attraverso un’apposita piattaforma di controllo consentono di utilizzare la
Nissan Leaf per la stabilizzazione della rete.
L’obiettivo del progetto è
testare le funzionalità del Vehicle to Grid in base alle abitudini
degli utenti privati e di coloro che utilizzano veicoli di flotte aziendali.
Durante i periodi di ricarica le batterie saranno impiegate come sistemi di
accumulo energetico connessi alla rete, in grado di garantire vantaggi per il
sistema
elettrico e per i possessori delle auto.
Con questo si intende che la tecnologia Vehicle to Grid permetterà di massimizzare l’autoconsumo di energia
rinnovabile da impianti domestici, ottimizzare i flussi di energia prodotta
e consumata a livello locale e garantire la continuità della fornitura di
energia in caso di interruzioni di quest’ultima. Inoltre, fattore non meno
importante, ci sarà l’opportunità per i
possessori di auto elettriche di ottenere una remunerazione per i servizi
forniti al sistema elettrico, massimizzando i benefici ambientali ed economici
di questa tipologia di mobilità.
Vehicle to Grid è questo, la possibilità di sfruttare per più finalità le batterie,
ottenendo da un lato di disporre, senza costi aggiuntivi, di un sistema di
accumulo domestico o aziendale e, dall’altro, di dare un importante contributo
alla stabilità e all’efficienza del sistema elettrico, strumento che permetterà
anche una maggiore diffusione della mobilità elettrica. Questo perché la diffusione
di fonti rinnovabili, come eolico e solare, hanno bisogno di una notevole
flessibilità e, soprattutto di tecnologie di stoccaggio, che avranno un ruolo
fondamentale.
L’attesa crescita del numero di veicoli elettrici in Italia,
si punta a oltre 4 milioni di parco circolante entro il 2030, con questa
tecnologia potrà mettere a disposizione una capacità di accumulo tale da
contribuire in modo decisivo e con costi contenuti all’efficace integrazione
delle rinnovabili nel sistema elettrico. Tra risparmio di carburante (costo di energia) e supporto per l’energia domestica,
il risparmio potrebbe diventare notevole, come già testato in Danimarca e in
altri paesi europei.