“Dietro il caso Marquez-Rossi c’è molto di più”

Motorsport
27 giugno 2025, 13.19
rossi marquez
Il team manager Ducati rilancia: "Quella storia la conosciamo solo in parte. Marc e Vale? 50 e 50 le responsabilità"
La ferita sportiva più profonda della MotoGP moderna torna a sanguinare. E a riaprire il dibattito ci pensa Davide Tardozzi, team manager Ducati, che durante il weekend del Mugello ha difeso pubblicamente Marc Marquez dai fischi della folla, ma soprattutto ha gettato nuova benzina sul fuoco dell’eterna rivalità con Valentino Rossi.
Dietro quella vicenda del 2015 c’è molto altro che non è di dominio pubblico”, ha dichiarato Tardozzi a La Gazzetta dello Sport, lasciando intendere che il celebre scontro tra il numero 93 e il Dottore — culminato con i fatti della Malesia e la penalizzazione decisiva per il Mondiale — sia solo la punta di un iceberg.

“Colpa 50 e 50: sono due icone del motociclismo”

Tardozzi ha sottolineato come, a distanza di dieci anni, il peso della narrazione popolare sia rimasto schiacciato su una sola direzione: “Ciò che si dice ancora oggi su Marquez non ha alcun fondamento, e molti giudizi arrivano da chi è rimasto fermo a quei maledetti fatti del 2015”.
Secondo il manager Ducati, le responsabilità sarebbero equamente distribuite: “Per me è stato un 50 e 50. Rossi e Marquez sono due icone del motociclismo, dovrebbero essere entrambi amati e rispettati da tutti. È un peccato che non si parlino”.
Un rammarico che diventa quasi un appello: “Potrebbero fare cose grandi insieme e mandare messaggi positivi al nostro sport”, dice Tardozzi, che immagina addirittura un riavvicinamento: “Capisco l’amarezza di Vale, ma secondo me Marquez sarebbe disponibile a chiarirsi. È solo una mia sensazione, ma ci spero”.

Cosa c'è davvero dietro il 2015?

Le parole più forti, però, arrivano alla fine: “Quella storia la conosciamo solo parzialmente. C’è molto altro che è successo dietro…”. Una frase che ha immediatamente acceso l’attenzione dei tifosi, aprendo scenari nuovi (e finora mai confermati) su quello che accadde tra box, paddock e direzione gara in uno dei finali di stagione più drammatici di sempre.
Cosa intende Tardozzi con quel “molto altro”? Pressioni politiche? Dinamiche interne ai team? Comunicazioni private tra piloti o con Dorna? Al momento restano solo interrogativi, ma le sue parole suonano come una promessa: la verità completa potrebbe non essere ancora stata raccontata.

Marquez e Ducati: un legame che piace a Tardozzi

Tardozzi ha anche elogiato il nuovo corso Ducati con Marquez al fianco di Bagnaia: “È un ragazzo umile, semplice, non se la tira”, ha detto del sei volte campione MotoGP, ribadendo quanto il suo arrivo abbia portato nuova linfa alla squadra ufficiale.
Il gesto di “zittire” i tifosi durante i fischi rivolti a Marc al Mugello — un’istantanea che ha fatto il giro del web — è stato spiegato così: “Sono uno di cuore e sanguigno. Non sopporto le ingiustizie”.

Approfondimento: perché il 2015 è ancora un trauma per la MotoGP

Il duello tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo per il titolo 2015 fu segnato dal controverso contatto tra Rossi e Marquez a Sepang. Il numero 46 fu penalizzato e costretto a partire ultimo nell’ultima gara di Valencia, consegnando il titolo al rivale spagnolo. Da allora, tra i due non c’è mai stato un chiarimento pubblico.
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