Porsche fatica a trovare terreno stabile in Cina. Nel terzo trimestre le consegne sul mercato cinese sono crollate del
21%, trascinando i volumi globali appena sopra le 66 mila unità (-5,7%) e confermando che la domanda di auto premium nel primo mercato mondiale resta fiacca. Nel frattempo, i marchi locali dominano l’elettrico con listini aggressivi e tecnologie avanzate, mettendo i produttori tedeschi sotto pressione.
Nei primi nove mesi del 2025, Porsche ha consegnato 212.509 veicoli a livello globale, in calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La quota di elettrificati è salita al 35,2%, trainata dai veicoli a batteria (23,1%) e dagli ibridi plug-in (12,1%). Tra le sei linee di modello, la Macan resta la più dinamica, con una crescita del 18%.
Una strategia elettrica che scricchiola
La fase di debolezza cinese si somma a un riposizionamento industriale e di governance. Diversi lanci EV sono stati rinviati, compresa la K1, maxi SUV elettrico a sette posti originariamente atteso per il 2027 e ora spostato a fine decennio. Misure di efficienza, tagli occupazionali e la trasformazione della controllata Cellforce in hub R&S evidenziano un arretramento cautelativo sui volumi EV di lusso.
Il ritorno alle vendite EV nel 2025 è stimato non oltre il 2%, con Porsche costretta a rivedere la pipeline mentre la controllante Volkswagen registra un impatto negativo di 5,1 miliardi di euro. Il contesto cinese resta complesso: Byd, Xpeng e Xiaomi spingono sull’elettrico e sull’infotainment proprietario, comprimendo i margini dei marchi occidentali, mentre dazi più elevati negli USA peggiorano ulteriormente i conti.
Leadership sotto pressione
Oliver Blume, alla guida di Porsche AG e del Gruppo Volkswagen, è sotto pressione: il doppio incarico potrebbe terminare entro l’anno. Le famiglie Porsche e Piech sono coinvolte nelle trattative per la successione, in un momento delicato per il marchio dell’iconica 911, chiamato a ridisegnare strategia e gamma in un mercato globale che non perdona esitazioni.
Il quadro è chiaro: Porsche deve bilanciare ambizioni elettriche, costi e prezzi, mentre la concorrenza locale accelera e gli investitori restano vigili. La domanda è: riuscirà il brand tedesco a mantenere lo status di lusso e innovazione senza pagare il prezzo di un eccesso di prudenza strategica?