Noleggio a lungo termine in crescita: +13,3% nel 2025, ma Diesel ed elettriche sono il nodo critico

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08 ottobre 2025, 12.01
noleggio auto a lungo termine
Il noleggio a lungo termine (NLT) in Italia continua a espandersi, segnando un aumento del 13,3% nei primi nove mesi del 2025 con un totale di 830.068 contratti stipulati. Un trend positivo, trainato principalmente dalle società, che rappresentano l’85,8% dei contratti, mentre i privati si fermano al 14,2%, pur registrando una crescita più marcata del 19,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Secondo i dati UNRAE elaborati sul database del MIT, la maggior parte dei contratti societari è intestata ad aziende non-automotive (66,6%), anche se in calo di 5,8 punti percentuali rispetto al 2024. Interessante notare come le società di noleggio a breve termine stiano guadagnando terreno, passando dall’8% al 12,3% di quota e registrando un incremento volumetrico del 73,4%, mentre i dealer e i costruttori segnano una crescita più contenuta (+20,7%).

Diesel in calo, ibride in crescita: un cambio di passo non ancora definitivo

Un aspetto che merita attenzione riguarda l’alimentazione dei veicoli scelti in NLT. Il Diesel, storicamente dominante, perde 6,4 punti percentuali, attestandosi al 33,4% complessivo, mentre le ibride guadagnano 3,1 punti arrivando al 31,3%. Le auto elettriche pure (BEV) restano marginali, con il 4,7% di quota complessiva, ma spiccano fra dealer e costruttori (23,6%), mentre le plug-in (PHEV) sono preferite dai privati (11,1%).
Questo dato mette in luce un ritardo ancora significativo nella transizione verso la mobilità elettrica, malgrado gli incentivi e l’aumento dell’offerta di BEV. La predominanza di diesel e ibride tradizionali evidenzia come i fleet manager e le aziende privilegino ancora affidabilità e autonomia rispetto alla sostenibilità, un nodo critico per la strategia green del settore.

Durata dei contratti e segmenti preferiti

La durata media dei contratti nel 2025 scende leggermente a 22 mesi dal 23 del 2024, con differenze tra gli utilizzatori: le aziende non-automotive stipulano contratti mediamente di 24 mesi, i privati 23 mesi, mentre dealer e società di NLT si fermano a 15 mesi.
Sul fronte dei segmenti di veicoli, i SUV dominano la scena con il 59,1% dei contratti, seguiti dalle berline (28,6%) e dalle station wagon (10,1%). Il segmento C dei SUV rappresenta da solo oltre un quarto delle preferenze (27,1%), confermando la continua domanda per modelli spaziosi e versatili, soprattutto tra privati e aziende non-automotive.

Geografia dei contratti: Lombardia e Centro Italia in evidenza

A livello territoriale, la Lombardia guida la classifica con il 30,5% dei contratti stipulati, seguita da Lazio (14,9%) e Trentino-Alto Adige (9,8%). Tra i privati, le quote più alte si registrano in Calabria, Molise e Puglia, mentre per le aziende non-automotive svettano Lombardia e Valle d’Aosta (oltre 85% dei contratti). Dealer e costruttori invece dominano il Centro Italia, con Marche, Abruzzo e Umbria in testa.

Criticità e riflessioni

Nonostante la crescita generale, alcuni aspetti critici emergono chiaramente:
  1. Transizione energetica lenta: il diesel resta la motorizzazione dominante e le elettriche pure rimangono marginali, un freno agli obiettivi ambientali del settore.
  2. Durata dei contratti ridotta: il calo della durata media può indicare maggiore cautela da parte delle aziende, probabilmente legata ai costi in aumento e alla volatilità dei listini.
  3. Dipendenza dai fleet manager aziendali: la quota minoritaria dei privati (14,2%) evidenzia che il NLT resta un fenomeno aziendale più che consumer, limitando l’impatto culturale sulla diffusione della mobilità sostenibile.
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