Il mercato dell’auto in Italia dà un segnale di risveglio, ma resta lontano dai livelli pre-pandemia e la transizione elettrica continua a zoppicare. Ad aprile sono state immatricolate 139.084 auto, con una crescita del +2,7% rispetto allo stesso mese del 2024, un risultato che contribuisce a ridurre quasi del tutto il calo del primo quadrimestre (-0,6%), pur restando un netto -18,2% sotto i volumi del 2019.
Ibride in volata, BEV in calo: la transizione energetica è a metà
Nonostante l’attenzione crescente alla sostenibilità, il passaggio all’elettrico in Italia continua a manifestare segnali contrastanti. Le auto elettriche pure (BEV), dopo una breve fiammata, si fermano ad una quota del 4,8%, in calo rispetto al 5,4% di marzo, ma in crescita sullo stesso mese del 2024 (2,3%). A tenere su il mercato delle ECV sono le ibride plug-in (PHEV), che salgono al 5,7% di quota (+1,2 punti su marzo).
Nel complesso, i veicoli a spina (BEV + PHEV) raggiungono una quota del 10,5%, un numero ancora troppo basso per un Paese che dovrebbe accelerare sul fronte della decarbonizzazione.
Le aziende chiedono riforme fiscali: rischio paralisi entro l’estate
Se la domanda privata rallenta (-4 punti di quota ad aprile), cresce la quota di mercato del noleggio a lungo termine, arrivata al 25,4% (+4,5 punti). Un dato che evidenzia la centralità delle flotte aziendali nel rinnovamento del parco auto. Tuttavia, il fisco italiano continua a rappresentare un freno strutturale.
Michele Crisci, presidente dell’UNRAE, ha ribadito l’urgenza di rivedere il regime fiscale delle auto aziendali:
"Il Governo continua a rimandare interventi cruciali, mentre il tempo stringe: il prossimo 29 agosto scadrà la delega fiscale e il 31 dicembre quella sulla detraibilità IVA. Senza un adeguamento – conclude Crisci – rischiamo di sprecare un’occasione decisiva per spingere davvero la transizione".
Infrastrutture e incentivi: qualcosa si muove, ma serve continuità
Apprezzata la riapertura dello sportello per gli incentivi alle ricariche private per il 2024, considerata una misura fondamentale per l’adozione dell’elettrico. Tuttavia, l’UNRAE sollecita già un nuovo stanziamento per il 2025, per non interrompere il ciclo di installazioni e offrire stabilità a cittadini e aziende.
Chi vince e chi perde nel mercato di aprile
Tra le alimentazioni, le ibride continuano a dominare: al 44,3% di quota nel mese (+4,6 punti), con una netta prevalenza delle mild hybrid (31,6%) sulle full hybrid (12,7%). In calo invece le motorizzazioni tradizionali: la benzina scende al 27,3%, il diesel al 9,9%, mentre GPL e metano confermano il declino.
Nel panorama dei segmenti, si conferma il trend di concentrazione sul SUV, ormai dominante in quasi tutte le categorie, mentre le berline e le station wagon proseguono la loro lenta ritirata.
Il quadro generale: ripartenza fragile e incognite all’orizzonte
Il mercato auto italiano torna a respirare, ma lo fa con il fiatone. Mentre cresce l’importanza del noleggio e delle formule flessibili, le vendite ai privati rallentano e la tanto invocata rivoluzione elettrica resta più sulla carta che sull’asfalto.
Senza una riforma fiscale coraggiosa e una strategia industriale chiara, il rischio è che anche i prossimi mesi si traducano in piccoli rimbalzi numerici, ma con grandi occasioni perse per il sistema Paese.