Crollo delle immatricolazioni auto in Italia a Giugno: mercato in allarme

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01 luglio 2025, 18.46
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Giugno nero per il mercato auto italiano: le immatricolazioni scendono a 132.191 unità, registrando un drammatico -17,4% rispetto allo stesso mese del 2024. È il dato peggiore da inizio anno, e conferma una tendenza negativa che, nel primo semestre 2025, porta il calo complessivo a -3,6% (854.690 nuove auto contro le 886.467 del 2024). Il confronto con il periodo pre-Covid è ancora più impietoso: il mercato ha perso oltre 228.000 unità rispetto al 2019, con un crollo del 21,1%.

Elettrico in affanno, solo le PHEV reggono

La transizione green segna il passo. Le auto elettriche pure (BEV) raggiungono il 6,0% di quota a giugno (erano al 5,1% a maggio), ma in termini assoluti il dato è -40,7% rispetto a giugno 2024. Male anche il confronto con il “click day” dello scorso anno, quando gli incentivi portarono il BEV all’8,3%.
L’unico segnale positivo arriva dalle ibride plug-in (PHEV), che crescono del 70% rispetto a giugno 2024, raggiungendo il 7,2% del mercato. Un trend legato anche ai vantaggi fiscali sui fringe benefit aziendali.
Nel complesso, la quota delle auto a basse o zero emissioni (ECV) si attesta al 13,2%, ben lontana dagli obiettivi europei.
UNRAE: “servono riforme fiscali e infrastrutture”
A lanciare l’allarme è l’UNRAE, che torna a chiedere una revisione strutturale della fiscalità per le flotte aziendali. Secondo il presidente Roberto Pietrantonio, la Delega fiscale, in scadenza ad agosto, è un’occasione da non perdere per modernizzare il sistema, premiando i veicoli a basse emissioni con maggiore deducibilità e detraibilità dell’IVA, oltre a un ammortamento ridotto a tre anni.
Il rischio, altrimenti, è duplice: un mercato auto stagnante e una transizione ecologica compromessa.

Infrastrutture: fondi disponibili ma risultati deludenti

Anche le infrastrutture di ricarica restano un tallone d’Achille. Il PNRR prevedeva 21.355 colonnine, ma il target è stato ridotto a 12.000. Il primo bando del MASE ha finanziato solo 1.400 stazioni su oltre 4.700 previste. Rimangono inutilizzati quasi 600 milioni di euro.
Pietrantonio è netto: “Il sistema non funziona. Senza una rete capillare ed efficiente, la mobilità elettrica in Italia è una chimera.”

Analisi del mercato: giù i privati, su il noleggio

L’analisi della domanda evidenzia una forte flessione dei privati, che scendono al 50,9% del totale, penalizzati dal confronto con il giugno 2024, trainato dagli incentivi. In compenso, cresce il noleggio a lungo termine (23,8% di quota), spinto soprattutto dalle società captive.
Le auto aziendali e le autoimmatricolazioni resistono, mentre il noleggio a breve termine sale al 4,9%. A livello geografico, il Nord Ovest mantiene la leadership (29,5%), seguito dal Nord Est (28,4%) e dal Centro Italia (27,5%).

Motorizzazioni: dominano le ibride, crolla il Diesel

Tra le alimentazioni, vincono le ibride (43,6% di quota nel mese), trainate dalle mild hybrid (30,7%) e dalle full hybrid (12,9%). Il benzina cala al 23,6%, il diesel crolla al 10% (-35,8% nei volumi), il Gpl resta stabile al 9,6%. Le BEV si fermano al 6,0%, le PHEV salgono al 7,2%.

Emissioni e CO2: un calo non basta

Le emissioni medie di CO2 a giugno sono scese a 112,3 g/km, in flessione dello 0,2% sul mese e del 4,3% sul semestre (114,5 g/km). Ma la riduzione, pur positiva, non è sufficiente per centrare i target ambientali dell’Unione Europea.

Un futuro incerto per l’auto in Italia

Il crollo delle immatricolazioni è un segnale preoccupante per un settore che fatica a riprendersi e che rischia di restare indietro nella transizione ecologica. Senza interventi fiscali mirati, incentivi stabili e infrastrutture moderne, la decarbonizzazione della mobilità italiana rimarrà un obiettivo lontano.
Il tempo stringe. E il mercato auto, oggi più che mai, chiede risposte immediate.
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