Volvo sempre più vicina alla parità di genere: entro il 2027 parità retributiva

Attualità
01 luglio 2025, 18.42
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Volvo è un brand che cerca di distinguersi non solo nella produzione di automobili, ma anche nell'impatto che punta sempre ad avere nella società, con i suoi prodotti e non solo. La Casa di Goteborg è da sempre una pioniera in fatto di sicurezza, con decine di innovazioni che oggi hanno portato tutto il mondo dell'auto ad essere più attento alla sicurezza degli utenti della strada. Volvo, però, punta anche ad altri obiettivi, non solo alla sicurezza e alla produzione di auto appaganti e di successo.
Uno dei campi nel quale l'azienda svedese crede maggiormente è nella parità di trattamento di tutti i suoi clienti e dei suoi dipendenti, a partire dall'attenzione particolare al mondo femminile. Volvo ha da decenni un approccio moderno e aperto verso l'inclusività e la valorizzazione delle diversità, con azioni sostenibili non solo in termini di rispetto per l'ambiente, ma anche nella cura delle persone.
Per questo, Volvo ha organizzato un incontro dal nome inequivocabile, "Volvo esempio di Women Empowerment", prendendo come spunto l'assegnazione del premio Sandy Myhre Award della giuria del WWCOTY (Women Worldwide Car of The Year) alla Casa scandinava per l'impegno del brand e dell'azienda a favore delle donne.

Esempio virtuoso di parità di genere, con obiettivi ancora più ambiziosi

Numeri alla mano, Volvo è già una realtà estremamente virtuosa in termini di parità di genere e di sostenibilità verso gli individui. Nel 2024, infatti, il 50% del team di manager esecutivi (4 su 8) sono donne, mentre il 31% dei ruoli di Senior Leadership sono rivestiti da 350 donne. In totale, poi, Volvo impiega quasi 12.000 donne in tutto il mondo, per una percentuale pari al 27% della sua forza lavoro. Stiamo parlando di numeri davvero significativi in un mondo, quello dell'automobile, ancora fortemente incentrato sulla figura maschile, e che Volvo crede di poter continuare a migliorare.
I prossimi obiettivi di Volvo in termini di DEI (ovvero diversity, equità e inclusione), infatti parlano di arrivare al 31% di donne in posizione di Senior Leadership entro il 2030 e, soprattutto, di raggiungere la parità retributiva tra 2 anni, nel 2027. Si tratta di traguardi davvero importanti a livello sociale, economico e per l'intera industria automotive, e Volvo spera di "dare il buon esempio" e spronare altre realtà a fare lo stesso.
"In Volvo", spiega in una nota la Casa scandinava, "ci impegniamo a promuovere una cultura di diversità, equità e inclusione (DEI), riconoscendo che una varietà di prospettive guida l'innovazione e l'eccellenza. Una forza lavoro diversificata e una cultura inclusiva sono fondamentali per le nostre prestazioni aziendali e il successo continuo. La DEI gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il modo in cui progettiamo e costruiamo le nostre auto, indipendentemente da etnia, sesso, età, altezza, forma o peso, o qualsiasi altro fattore. Questi non sono solo ideali: li portiamo avanti ogni giorno, creando un futuro più sicuro e inclusivo per tutti, sulla strada e oltre.”

L'esempio di Lotta Jakobsson, Katharina Sachs e Chiara Angeli

Durante l'incontro per la stampa dedicato al Women Empowerment, abbiamo potuto parlare con due donne a dir poco centrali per Volvo: Lotta Jakobsson e Katharina Sachs. La prima è una delle principali menti dietro la ricerca e lo sviluppo in termini di sicurezza di Volvo. All'interno dell'azienda dal 1989, Lotta Jakobsson è oggi il Senior Technical Specialist del Volvo Safety Centre, e in oltre 35 anni di carriera ha dato il suo contributo allo sviluppo di sistemi che hanno cambiato il mondo dell'auto come gli airbag laterali e il sistema WHIPS anti-colpo di frusta, oggi utilizzati da tutte le Case automobilistiche.
L'attenzione all'inclusività si vede anche da un'altra grande innovazione introdotta da Jakobsson, ovvero l'introduzione di un manichino per i crash test che riproduce le fattezze e la struttura fisica di una donna in gravidanza. "Quello che abbiamo sempre fatto per essere leader nella sicurezza,", ha dichiarato la Senior Techincal Specialist del Volvo Safety Centre, "è guardare alla vita reale, studiando gli incidenti che si verificano sulla strada. E dalla vita reale continueremo a trarre gli spunti necessari per migliorare ulteriormente. È stato importante per me lavorare in un’azienda che ha come linea guida della propria azione l’approccio human-centric, centrato sulla Persona. Sia dal punto di vista dell'ambiente di lavoro sia per i nostri valori fondamentali di sicurezza e tutela ambientale, si tratta di un elemento cruciale.”
Un'altra figura importante per Volvo, soprattutto negli ultimi anni, è Katharina Sachs, Senior Exterior Designer di Volvo. Dopo aver studiato nel corso da Tecnico di Modellismo Industriale alla scuola AgenForm CEMI di Savigliano, Sachs è entrata in Volvo nel 2017, e all'età di 28 anni le è stata affidata la sua prima auto da disegnare, la Volvo EX30. Dopo l'oggettivo ottimo lavoro fatto con la EX30, la giovane designer tedesca ha curato gli esterni della Volvo EC40 e il restyling delle Volvo XC40 ed EX40.

Fare auto "per le donne"? No: fare auto che piacciono a tutti

Il punto di partenza per queste automobili? Creare non tanto modelli che piacciano alle donne (anche perché si perderebbe il senso di parità e di unità di intenti), quanto quello di realizzare automobili che piacciano a tutti, senza preconcetti. "Per quanto riguarda il prodotto", ha spiegato Sachs, "non si tratta solo di estetica, ma di creare forme che siano accessibili, intuitive e attente alle esigenze dei diversi utenti. Ad esempio, il design esterno di Volvo evita stili eccessivamente aggressivi. Puntiamo invece a una sorta di tranquilla sicurezza, una presenza calma e composta che risuoni con un pubblico più ampio."
"Se dovessi nominare l'aspetto più importante della filosofia aziendale di Volvo, sarebbe "fiducia nelle persone". Sembra semplice, ma è potente. Quando ti fidi delle persone, della loro creatività, del loro giudizio, del loro potenziale, ti danno il meglio di sé. Questo tipo di ambiente è raro ed è ciò che ha reso il mio percorso in Volvo così significativo.”
Da entrambe, traspare il senso di orgoglio e di profonda consapevolezza di lavorare in un ambiente sano, stimolante e paritario. Di certo non è una sorpresa, in quanto la Svezia è nota in tutto il mondo per essere uno dei Paesi più sviluppati su queste tematiche spesso dimenticate o sottovalutate. Diverso potrebbe essere il racconto in altri Paesi meno virtuosi come, ad esempio, l'Italia, ma l'esperienza di Chiara Angeli, Head of Commercial Operations di Volvo Car Italia, parla di un ambiente positivo e inclusivo anche nella sede di Bologna della Casa di Goteborg.
"Il contesto italiano" ha spiegato Angeli, in Volvo dal 1996, "è certamente diverso da quello svedese, eppure, con la forza valoriale di Volvo a sostenermi e a spingermi, mi è stato possibile affrontare un percorso di sviluppo professionale con responsabilità sempre crescenti. Non è facile farsi strada e consolidarsi quando si è la sola donna in una riunione, ma non è impossibile se si ha la fortuna di lavorare in un contesto comunque avanzato come quello di Volvo, che valorizza le persone. È un ambiente di lavoro speciale, nel quale il rispetto reciproco è la regola numero uno, indipendentemente dalla gerarchia. Per questo la mattina, quando vado in ufficio, mi sembra in effetti di andare a casa."
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