Addio al Diesel? Ecco perché il vero crollo delle vendite sta arrivando solo adesso

Mercato
22 maggio 2025, 11.40
rifornimento auto diesel 2025
Lentamente, poi all’improvviso. È questo l’andamento con cui il Diesel sta uscendo di scena dal mercato europeo e, in particolare, da quello italiano. Se per anni abbiamo parlato di “declino graduale”, oggi i dati raccontano un'altra storia: quella di un crollo verticale delle immatricolazioni, che rischia di cambiare per sempre l’equilibrio tra le alimentazioni. Ma cosa sta succedendo davvero? Perché il calo del Diesel è così repentino, e quali sono le vere alternative per chi cerca oggi un’auto nuova?

Crollo Diesel: i numeri che nessuno può più ignorare

Nel primo quadrimestre 2025, le vendite di auto Diesel in Italia sono crollate del 29% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un dato che si inserisce in un trend europeo ancora più drastico: in Paesi come Francia e Germania, la quota di mercato è scesa sotto il 10%, con previsioni che la vedono prossima all’azzeramento già entro il 2027.
Le ragioni? Sono tante. Ma tre in particolare hanno accelerato l’esodo:
  1. Restrizioni sempre più severe nei centri urbani, con blocchi alla circolazione anche per i Diesel Euro 6.
  2. Percezione negativa da parte degli acquirenti, alimentata da anni di scandali (vedi Dieselgate) e campagne anti-inquinamento.
  3. Rete commerciale in trasformazione, con molti brand che stanno abbandonando il Diesel dalle loro gamme in favore di ibride ed elettriche.

Fine di un’epoca: cosa succede al mercato dell’usato

Il calo del nuovo si riflette anche sul mercato dell’usato. Le quotazioni dei Diesel più vecchi stanno precipitando, e le auto invendute si accumulano nei piazzali. Chi vuole liberarsene oggi rischia di svenderle, mentre i concessionari evitano di ritirarle. Allo stesso tempo, i veicoli Diesel più recenti (Euro 6d) stanno diventando una nicchia per chi cerca un’alternativa concreta al nuovo, ma solo nelle zone non soggette a limitazioni.

E le alternative? Non sempre è facile scegliere

Se il Diesel sta scomparendo, non è detto che l’elettrico sia la risposta per tutti. Le BEV (auto 100% elettriche) crescono, ma restano costose e richiedono infrastrutture che non ovunque sono disponibili. Le ibride, soprattutto mild e full hybrid, sembrano essere il compromesso più ricercato: bassi consumi, minori limitazioni e, spesso, un prezzo d’attacco accessibile.
Anche il GPL e il metano tornano timidamente in gioco, soprattutto in ambito urbano, mentre sta emergendo una nuova generazione di veicoli a benzina super efficienti, che promettono consumi da Diesel senza tutti gli svantaggi del Diesel stesso.

Scenari futuri: cosa ci aspetta entro il 2030

L’Europa ha già deciso: stop alla vendita di auto termiche nuove dal 2035. Ma il vero spartiacque sarà il 2030, anno in cui molte case auto interromperanno lo sviluppo dei motori Diesel. Il gruppo Stellantis ha già confermato che la prossima generazione dei suoi modelli non avrà più il Diesel in gamma, e lo stesso stanno facendo Renault, Volkswagen, Ford e perfino i marchi premium.
Nel frattempo, gli incentivi statali (quando disponibili) stanno orientando i consumatori verso l’elettrico e l’ibrido, lasciando il Diesel sempre più isolato.

È davvero il momento di dire addio al Diesel?

Dipende da dove vivi, da quanto guidi e da che tipo di utilizzo fai dell’auto. Ma una cosa è certa: il Diesel non è più una scelta “neutra”, e ignorare i cambiamenti in atto può trasformarsi in una spesa imprevista tra qualche anno. Se stai pensando a un nuovo acquisto, è il momento di guardare avanti e valutare seriamente le alternative disponibili oggi.
loading

Loading