Vero è che gli incentivi sono diventati ufficiali dal 1° agosto ma già nel mese di luglio, con lo spettro del lockdown ormai lontano, il mercato auto di luglio 2020 ha dato segni di riprese, almeno comparando i dati con i due ultimi consultivi, gravemente in rosso.
Grazie ai dati di UNRAE emerge una crescita delle immatricolazioni grazie allo sforzo fatto dalle Case automobilistiche e dalle loro reti di vendita con allettanti offerte promozionali: il risultato è un -11% rispetto allo stesso periodo 2019, contenendo così le perdite in attesa del mese di agosto che, grazie ai sopra-citati incentivi, potrebbe riportare in attivo i risultati.
Secondo quanto diffuso ieri dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni di luglio sono state 136.455 rispetto alle 153.335 del luglio 2019. Nei sette mesi cumulati, con 516.000 unità in meno, il crollo delle vendite è del 42% (720.620 unità contro 1.236.520 di un anno fa).
“Sabato 1° agosto – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – sono partiti gli incentivi introdotti dalla Legge Rilancio e i risultati dei primi 3 giorni, con quasi 12 milioni di euro già richiesti, dimostrano che il mercato ne aveva assoluta necessità e che stiamo andando nella giusta direzione. Queste risorse destinate all’auto, accogliendo parte delle richieste della nostra Associazione sono un importante riconoscimento della necessità di svecchiare un parco circolante molto anziano, senza discriminare le più moderne vetture a benzina e Diesel Euro 6 che possono dare un contributo rilevante sul contenimento delle emissioni e in termini di sicurezza stradale”.
“La strada intrapresa dal Governo è quella giusta negli obiettivi di breve termine, ora occorre rifinanziare subito il fondo con le attuali caratteristiche, senza introdurre ulteriori specificità o complicazioni ed è il momento di sedersi tutti insieme ed affrontare piani strategici orientati su due direttrici: una revisione della fiscalità sulle auto aziendali con nuovi criteri di deducibilità e detraibilità dell’IVA, e una potente accelerazione nella installazione capillare di infrastrutture di ricarica, avvicinandoci ai nostri principali partner europei”.
“Se non si dovessero trovare nuovi fondi per rilanciare il settore – continua Crisci – il recupero degli acquisti di autovetture annullati durante il lockdown sarebbe pesantemente frenato dalla riduzione del potere di acquisto delle famiglie e dalle difficoltà operative delle imprese. In un quadro di recessione economica, con un Pil stimato in perdita a doppia cifra, il mercato auto nel 2020 non riuscirebbe a superare 1.200.000 immatricolazioni, perdendo il 37% delle auto rispetto al 2019. Un livello che ci riporterebbe ai valori di più di 40 anni fa (era il 1978)”. “Secondo le nostre stime, nella situazione attuale, il prossimo anno si dovrebbe registrare un rimbalzo, con un recupero di 300.000 autovetture e un incremento delle vendite del 25% a 1.500.000 unità”
Segmento A (14,4%): Fiat Panda, Fiat 500, Hyundai i10, Toyota Aygo, Volkswagen up!
Segmento B (33,9%): Lancia Ypsilon, Dacia Sandero, Volkswagen Polo, Renault Clio, Renault Captur
Segmento C (34,4%): Fiat 500X, Jeep Renegade, Volkswagen Golf, Volkswagen T-Roc, Jeep Compass
Segmento D (14,5%): Volkswagen Tiguan, Ford Kuga, Audi Q3, BMW X1, Audi A4
Benzina (38,6%): Fiat Panda, Lancia Ypsilon, Fiat 500X, Volkswagen Polo, Volkswagen T-Roc
Diesel (36,9%): Jeep Compass, Jeep Renegade, Fiat 500X, Volkswagen Tiguan, Volkswagen Golf
GPL (6,4%): Dacia Sandero, Fiat Panda, Renault Captur, Dacia Duster, Lancia Ypsilon
Metano (2,6%): Volkswagen Golf, Seat Arona, Seat Leon, Skoda Octavia, Fiat Panda
Ibride mild-full (14,3%): Fiat Panda, Ford Puma, Toyota C-HR, Fiat 500, Toyota Corolla
Ibride plug-in (14,3%): Volvo XC40, Ford Kuga, BMW X1, Mercedes Classe A, Porsche Cayenne
Elettriche (1,2%): smart fortwo, Renault Zoe, Opel Corsa, Peugeot 208, Peugeot 2008
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