A febbraio l’azienda guidata da Lars Carlstorm aveva individuato negli ex stabilimenti Olivetti l’area ideale per far nascere una nuova gigafactory di batterie.
Sono passati pochi mesi e Italvolt ha firmato un accordo per l’acquisto di un terreno di circa un milione di chilometri quadrati proprio in quell’area. Torino e la sua Provincia saranno dunque il nuovo cuore della produzione italiana di batterie e avrà una grandissima importanza anche a livello europeo europeo. Questo accordo, inoltre, rilancia le speranze della filiera dopo che Stellantis ha scelto Termoli, in Molise, per la sua gigafactory che verrà costruita nei prossimi anni.
Quando la gigafactory Italvolt sarà terminata, nel 2024, si estenderà infatti su 300.000 metri quadri e avrà un’iniziale potenza produttiva di 45 GWh, sarà in grado di produrre 400/700.000 batterie l’anno che potranno aumentare al raggiungimento della piena potenza di 70 GHw.
Questi numeri la renderebbero la più grande fabbrica europea di batterie e conquisterebbe il dodicesimo posto a livello globale.
“L’accordo con Prelios Sgr rappresenta un momento chiave nel piano di implementazione del nostro progetto di realizzazione della Gigafactory. Siamo molto soddisfatti di aver concluso l’acquisto dell’area rispettando le tempistiche recentemente riconfermate con le istituzioni politiche locali, che in questi mesi hanno dato un contributo significativo alla promozione del progetto. L’area dismessa ha un ampio potenziale che possiamo restituire di nuovo al contesto locale, offrendo posti di lavoro e riqualificazione dell’ambiente”
ha dichiarato Lars Carlstrom, CEO e Fondatore di Italvolt.
Il prossimo passo per Italvolt sarà ottenere i permessi per costruire entro il 2021 e riuscire entro il 2022 a iniziare i lavori.
Gigafactory Italvolt: centro produttivo ma anche di ricerca e sviluppo
La visione di Italvolt non si limita a costruire una grande fabbrica che assembli e produca accumulatori. Infatti ben 20.000 metri quadrati saranno destinati alla realizzazione centro di ricerca e sviluppo. Una notizia molto importante per tutto l’indotto che una tale decisione potrebbe avere su tutto il territorio piemontese. Va ricordato che l’investimento nel complesso raggiungerà i 3,4 miliardi di euro.
“È un momento di grande fermento per il Piemonte. Questo passo è di una importanza straordinaria per il Canavese e non solo, e dimostra la volontà di Italvolt di realizzare la fabbrica di batterie nel rispetto del cronoprogramma. Il Piemonte vuole una Gigafactory e questa notizia non può che farci enorme piacere. Ora approfondiremo il business plan così da facilitare il dialogo con il Governo per le risorse del Pnrr”
ha affermato Andrea Tronzano, assessore al Bilancio della Regione Piemonte.
La filiera su cui si baserà la Gigafactory Italvolt sarà tutta italiana, inoltre verrano coinvolti importanti partner del territorio come il Politecnico di Torino, Pininfarina e Comau.
Gigafactory Italvolt: il perché della scelta di Scarmagno
Fondamentale il know-how industriale e tecnologico in ambito automobilistico che il capoluogo piemontese dispone. In secondo luogo la posizione e le caratteristiche del terreno sono ideali: l’area è sufficientemente ampia ed edificabile e si trova in un punto di intersezione di numerosi nodi autostradali e ferroviari che potrebbero servire tutta Europa.
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