Si è chiusa con l’esibizione dei piloti della Scuderia Ferrari, Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, il debutto delle Finali Mondiali Ferrari sulla pista di Daytona, negli Stati Uniti.
Il celebre tracciato, scenario perfetto per le quasi 140 Ferrari di ogni categoria che hanno preso parte alle gare e ai festeggiamenti del Marchio del cavallino, hanno reso unica l’atmosfera nel leggendario circuito della Florida, sede della 24 Ore di Daytona, il corrispettivo della nostra Le Mans oltreoceano.
I festeggiamenti hanno preso il via sabato sera, quando era andata in scena la più grande parata di Ferrari mai vista su una pista americana, con oltre 800 vetture guidate dai loro proprietari. A questo spettacolare momento ha fatto seguito la cena nella quale il Presidente Sergio Marchionne, dopo aver salutato clienti ed appassionati, ha invitato i presenti all’asta di beneficenza per una LaFerrari unica. La vettura è stata venduta alla cifra record di 7 milioni di dollari che verranno impiegati per un progetto di ricostruzione nell’Italia centrale colpita dal terremoto: “Si tratta di un risultato che dimostra in pieno la generosità dei nostri clienti”, ha commentato Sergio Marchionne.
Non potevano non arrivare le domande al Presidente sulla possibile quanto improbabile partenza di Vettel verso l’ambito sedile lasciato libero in Mercedes da Nico Rosberg ma Marchionne ha sviato concentrandosi sull’evento e sul grande numero di partecipanti: “Era il momento giusto per venire qui, e non è un caso che le Finali Mondiali siano state celebrate negli Stati Uniti. Questo è il nostro primo mercato e Daytona è una pista leggendaria che ci ha accolto con l’affetto di tanti appassionati e nella quale cercheremo di ritornare più di frequente”.
Dopo le domande di rito, Sergio Marchionne si è quindi espresso sulla situazione della Scuderia in Formula 1 analizzando la stagione: “Il cambiamento di agosto credo rappresenti il momento di inizio della rifondazione della Gestione Sportiva, bisogna dar tempo ai ragazzi, stanno lavorando molto bene e vediamo cosa ci portano, ma credo che la soluzione sia questa. Ho la massima fiducia in Mattia Binotto, per quello che è stato in grado di fare nella sua carriera in Ferrari e ciò che sta facendo adesso nella gestione dei tecnici”.
In pista si sono alternati i piloti della Scuderia su due F60 riverniciate ad hoc con i colori e gli sponsor della stagione ormai conclusa ed è stato suggestivo il passaggio dei due alfieri del cavallino sul traguardo della sopraelevata, a ricordare l’arrivo in parata delle tre Ferrari alla 24 Ore del 1967. Lo show era stato aperto con un ricordo dell’altra affermazione del Cavallino Rampante a Daytona, quella del 1998, quando a passare per prima sotto la bandiera a scacchi era stata la F333 SP. Sette esemplari di questa vettura hanno sfilato in pista emozionando gli appassionati americani che tante gare l’hanno vista vincere a metà degli anni Novanta.
Dopo di loro è stata la volta dei piloti GT al volante delle 488 e delle 458 Italia impegnati nei vari campionati GT sparsi per il globo. In precedenza erano stati assegnati i tre titoli mondiali del monomarca Ferrari, andati, rispettivamente, a Carlos Kauffmann, del team Ferrari of Ft. Lauderdale, nel Trofeo Pirelli, a Sam Smeeth (Stratstone Ferrari) nel trofeo Pirelli Pro e a Thomas Loefflad nella Coppa Shell (StileF Squadra Corse).
Anche i piloti di F1 Clienti e Programmi XX sono tornati in pista per le ultime sessioni regalando ancora una volta agli appassionati il brivido di vedere in azione tante delle monoposto che hanno caratterizzato gli ultimi anni di Formula 1 così come le potentissime FXX K, dotate di oltre mille cavalli e di una tecnologia ibrida molto sofisticata derivata dalla Formula 1. Le Finali Mondiali nel 2017 torneranno in Italia, al Mugello, ma per lungo tempo, piloti, appassionati e tifosi ricorderanno la prima edizione americana dell’evento organizzata sul leggendario circuito di Daytona.
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