In questi giorni di incertezza per il futuro di alcuni marchi italiani dopo le dimissioni dell’ex CEO Carlos Tavares e le rassicurazioni del manager Imparato sul futuro di Stellantis, sale la preoccupazione per un altro simbolo del Made in Italy.
Ferrari potrebbe localizzare la sua produzione fuori dall’Italia? Nonostante qualcuno ipotizzi l’ipotesi di poter produrre vetture del Cavallino al di fuori dei confini italiani, in particolar modo negli Stati Uniti, questa rimane un’ipotesi remota.
Una possibilità smentita anche dall’amministratore delegato Ferrari Benedetto Vigna che durante la conferenza Reuters Next di New York ha smentito categoricamente. La risposta tranciante è arrivata dopo una domanda posta da un giornalista rispetto alla possibilità di aggirare i dazi di importazione più volte ipotizzati dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Noi produciamo auto a Maranello. Venderemo vetture negli Stati Uniti, ma le faremo a Maranello”
Le dichiarazioni di Benedetto Vigna
Fin dalla prima vettura stradale della storia del 1947, ovvero la Ferrari 125 S, tutte le supercar del Cavallino sono sempre state prodotte in via Abetone inferiore a Maranello. Ferrari 125 S, è stata la prima vettura con il marchio Ferrari. Il suo motore fu pensato da Gioacchino Colombo ed ebbe i contributi di Giuseppe Busso e Luigi Bazzi. Fu realizzata nelle versioni Sport e Competizione, differenti nel tipo di carrozzeria, mentre la meccanica era in concreto identica. Una storia ricca di tradizione e tecnica che ancora oggi continua e si innova come avvenuto con l’inaugurazione del nuovo ebuilding inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica.
Dal 1947 sono state tantissime le sfide affrontate dalla Casa del Cavallino che oggi hanno portato ad alimentare le voci sulla prima Ferrari elettrica. Non sappiamo se avrà le linee di una classica coupé, le forme di un SUV come la Ferrari Purosangue, o se introdurrà un nuovo tipo di carrozzeria nella gamma di Maranello. La vettura coperta nel video della presentazione dell’e-building, il nuovo stabilimento dove saranno prodotte le Ferrari del futuro, non è, infatti, la prima Ferrari elettrica, ma un modello esistente.
Ferrari: il legame con Maranello è indissolubile
Non vedremo delle Ferrari prodotte oltreoceano, quindi. Una conseguenza legata anche al fatto che l’alta specializzazione ed il cuore italiano sono insostituibili e rappresentano un unicum che spinge molti clienti a scegliere le vetture del Cavallino.
Anche eventuali dazi non spaventano troppo l’azienda di Maranello visto che Ferrari non produce utilitarie, ma veri e propri pezzi unici per cui i clienti sarebbero disposti a spendere qualsiasi cifra. Il costruttore italiano, infatti, non ha problemi relativamente agli ordini che vanno a gonfie vele, tanto da aver creato delle liste d’attesa notevoli che spesso superano l’anno.
“Il nostro portafoglio ordini è piuttosto forte. Sarà Trump a decidere cosa fare. Noi ci occuperemo di queste nuove regole: le tariffe ci saranno per noi e per tutti. È un fatto positivo perché, quando la realtà cambia ti spinge a promuovere sempre più l’innovazione”.
Le conclusioni dell’AD Benedetto Vigna