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FCA What’s Behind – Sud Africa: ai confini del mondo, il prodotto sfida il caldo [VIDEO]

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Se da una parte le vetture vengono testate alle temperature polari di Arjeplog, dall’altra FCA testa le sue vetture in condizioni di caldo torrido a Upington, una località nel capo Settentrionale del Sudafrica, al confine con Botswana e Namibia. Sorge sulle sponde del fiume Orange a 835 metri s.l.m. e ai bordi del deserto del Kalahari. Fondata nel 1884, la città prese il nome del colonizzatore Thomas Upington; la cittadina è inoltre il principale punto d’accesso per il parco del Kalahari, uno dei principali parchi del paese situato al confine con il Botswana.

Se una buona parte di test viene condotta nel Sud Europa o in Sicilia, Upington è stata scelta perché il piano di sviluppo di una vettura non è sempre coerente con la stagionalità dell’emisfero boreale e proprio Upington, la cittadina sorta sulle sponde del fiume Orange presenta le condizioni ideali per testare i veicoli al caldo torrido.

Upington è infatti una delle città più calde dell’intero Sudafrica e diventa così luogo ideale per valutare i cosiddetti “worst case” o casi limite nonché il corretto trade-off tra velocità, quota e temperature torride.

Perché testare le auto al caldo torrido, come ad Upington?

Il veicolo deve arrivare alla fase di produzione non solo funzionante ma soprattutto in grado di resistere a tutte le condizioni climatiche. Nello specifico, il clima caldo, disponibile in modo continuo e costante, consente di eseguire ripetutamente tutte le prove di messa a punto come: test sul motore, nello specifico raffreddamento e guidabilità, test sulla climatizzazione, verifica di mantenimento del confort climatico, verifica del mantenimento delle prestazioni dei materiali e la verifica dei tempi di reazione dei sistemi veicolo.

Il dietro le quinte dei test FCA a Upington

A differenza del proving ground di Arjeplog, a Upington non esistono strutture dedicate ai test poiché quest’ultimi vengono svolti in location che riproducono le caratteristiche ambientali necessarie per valutare aspetti specifici o trade-off sulle performance influenzate dalle caratteristiche ambientali.

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I veicoli arrivano da Torino direttamente strumentati e i tecnici presenti in Sudafrica devono occuparsi, guida a parte, di analizzare i dati sia durante le prove specifiche sia durante i trasferimenti. Ogni sistema del veicolo viene monitorato e ogni comportamento anomalo, oppure inaspettato, viene diagnosticato per trovare una soluzione.

Un flusso continuo da e per Torino

Non solo vetture che arrivano da Torino e percorrono migliaia di chilometri lungo le strade sudafricane. I team di prove impiegano circa 12 veicoli per volta gestiti da una ventina di tecnici.

Perché il Sudafrica e non il Sudamerica?

Il Sudafrica ha delle caratteristiche ambientali ideali per condurre i test di sviluppo delle vetture. Il principale vantaggio è la facile disponibilità di carburanti con caratteristiche compatibili con quelli europei, a differenza ad esempio del Brasile dove la disponibilità di benzina non è sempre garantita e occorre quindi una logistica dedicata. Nella zona di Upington sono possibili incontri con automobili di ogni tipo, camuffate o semi-mascherate e targhe di diverse nazionalità ma sempre comune a tutti, quella dell’autorizzazione a percorrere la direttrice di 55 km dove è possibile infrangere i limiti locali e raggiungere velocità superiori a 200 km/h.

Essendo i test svolti in condizioni semi-naturali e molto spesso lontano dalle città, non è raro imbattersi con la fauna locale. Se durante i test in Europa un branco di mucche in alpeggio può rappresentare la normalità, specie nei test in quota, a Upington e dintorni i bovini vengono sostituiti dalle più tipiche zebre.

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