Pochi giorni al via di Auto e Moto d’epoca 2018, il più importante appuntamento in Europa per gli amanti dell’automobilismo storico.
Dal 25 al 28 ottobre, alla Fiera di Padova (questo il sito ufficiale), sono oltre 5.000 le vetture in vendita e 1.600 gli espositori. Tra questi, grande protagonista è FCA Heritage che presenta, su uno stand rinnovato rispetto alla scorsa edizione, alcune preziose vetture d’epoca appartenenti alla sua collezione storica: Fiat S 61 Corsa (1908), Fiat 124 Sport Spider (1967), Pininfarina Spidereuropa (1981), Lancia Delta HF Integrale Gr. A «Safari» (1988) e Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione IMSA (1988).
L’ospite d’eccezione di Auto e Moto d’epoca 2018 è, invece, la Giulietta Sprint del 1955 del cantante Piero Pelù, con la quale il rocker toscano ha partecipato, nello scorso mese di maggio, alla rievocazione storica della Mille Miglia. A fianco a lei la versione moderna della sportività fatta Alfa Romeo, in versione alta da terra: la Stelvio Quadrifoglio NRING, edizione limitata.
In occasione del salone Auto e Moto d’epoca 2018, viene ufficializzata l’apertura di due nuovi servizi Alfa Romeo Classiche, che si vanno ad aggiungere al Certificato di Origine, disponibile per le vetture storiche Alfa Romeo dal 2016. Da oggi è infatti possibile richiedere la Certificazione di Autenticità – ottenibile sia presso le Officine Classiche sia presso il domicilio del cliente – e il Restauro, realizzato dal team di esperti tecnici di FCA Heritage. A livello di curiosità, la Giulietta Sprint di Piero Pelù è stata una delle prime a fregiarsi della nuova Certificazione di Autenticità.
Sempre nell’ottica di valorizzare edizione limitate e simili, FCA Heritage offre inoltre una certificazione “Instant Classic” dedicata a quelle vetture contemporanee destinate a diventare un pezzo da collezione e che quindi oggi rappresentano un investimento sicuro per chi ama il mondo dei motori: come non citare, pensando al presente, le Stelvio e Giulia Quadrifoglio NRING, o la 4C Coupè Competizione e 4C Spider Italia.
Chi le compra, riceve un kit con tanto di certificazione “Instant Classic”, una placca che riporta il numero di targhetta della vettura, un book fotografico e la scheda tecnica dettagliata dell’auto che ne sottolinea il valore collezionistico.
Disegnata da Tom Tjaarda per la carrozzeria Pininfarina, la 124 Sport Spider viene presentata al Salone di Torino nel 1966, anno del debutto anche dell’Alfa Romeo Spider “Duetto”. Derivata dalla Fiat 124 berlina, si connota per le sue caratteristiche sportive: il brillante propulsore quattro cilindri di 1438 cc, una testata con doppio asse a camme e valvole a V, e il carburatore doppio corpo verticale. La vettura monta un cambio a 5 marce di serie, pneumatici radiali, volante sportivo a due razze e interni curati, con sedili anatomici, finizioni in legno e una ricca strumentazione.
L’eleganza delle linee, le buone prestazioni del motore, la stabilità e sicurezza del modello (con 4 freni a disco, servofreno a depressione e barra Panhard trasversale) assicurano fin dai primi mesi un buon successo commerciale, con 25.000 vetture costruite solo della prima serie. L’esemplare della Fiat 124 Sport Spider in vendita, uno dei primi prodotti, è stato recentemente acquisito da FCA Heritage come parte del programma “Reloaded by Creators” e ha beneficiato di numerosi interventi di restauro: gli interni (moquette, pannelli porta e selleria) sono stati risellati secondo le caratteristiche originali, la capote è stata ripulita e il lunotto in vinilite lucidato. Si è anche provveduto a una revisione meccanica generale e a un intervento di lucidatura della carrozzeria. Gli pneumatici, i cerchi e le coppe ruota sono stati sostituiti.
La 124 Sport Spider è una delle più longeve vetture costruite da Fiat nel secolo scorso. Disegnata nell’atelier di Pininfarina nel 1966, ha vissuto tra l’Europa e l’America una doppia vita all’insegna dell’inossidabile successo fino al 1985. Vent’anni in cui la sinuosa e compatta spider ha seguito l’escalation meccanica di differenti modelli Fiat, restando in produzione esclusiva per gli States a partire dal 1975. L’incessante successo e le richieste del pubblico europeo hanno spinto Pininfarina nel 1982 a riproporre nel vecchio continente la vettura, opportunamente aggiornata e denominata “Spidereuropa” per distinguerla dalla versione predisposta per il mercato statunitense. La Pininfarina Spidereuropa è spinta da un quattro cilindri due litri che sviluppa 105 cv ed è dotato di iniezione ed accensione elettronica. Grazie al peso contenuto – poco più di 1000 kg – la leggera spider a due posti secchi supera agevolmente i 180 km/h di velocità massima.
In occasione del 75° anniversario dell’Alfa Romeo, nel 1985, la Casa Milanese presenta la 75: berlina sportiva compatta che sostituisce la Nuova Giulietta (1977-1984) e ne amplia l’offerta di propulsori. La vettura presenta un design molto personale e identificativo, e porta con sé due importanti novità: il motore due litri a doppia accensione (“Twin Spark”) e il debutto di un motore “turbo” prodotto in grande serie (1779 cc, 155 cv, 215 km/h), il primo ad adottare un modernissimo controllo elettronico della sovralimentazione. Proprio dalla 75 Turbo, nella versione Evoluzione, nasce nel 1988 la vettura preparata secondo il regolamento “IMSA” (International Motor Sport Association), che vince due edizioni del “Giro d’Italia Automobilistico” (1988 e 1989).
In questa configurazione la 75 raggiunge una potenza di 335 CV nell’88 e di 400 nell’anno successivo, ed è caratterizzata da una carrozzeria con carreggiate allargate e un’aerodinamica affinata, con un vistoso spoiler posteriore in fibra di carbonio. In entrambe le edizioni del Giro d’Italia – competizione particolare che includeva prove di velocità su strade chiuse al traffico, prove di rally e di velocità in circuito – Alfa Corse schiera tre vetture, che chiudono ai primi tre posti della classifica finale, lasciando agli avversari poco più che le briciole.
Fra i modelli prodotti da Lancia nei suoi oltre cento anni di storia, la Delta non ha bisogno di presentazioni: non solo perché è stata un autentico best seller tra il 1979 e il 1993, ma anche per aver scritto pagine gloriose della storia dei rally, con la vittoria del titolo costruttori nel Campionato Mondiale per ben sei volte consecutive (1987-1992). E tra gli innumerevoli successi conquistati dalla Delta nelle competizioni, il Rally Safari occupa un posto particolare. Questa importante competizione, chiamata confidenzialmente “il Safari”, venne istituita nel 1953 dalla East African Coronation Safari per celebrare l’incoronazione della Regina Elisabetta II e divenne una delle gare più impegnative a faticose per vetture ed equipaggi, costretti a sfrecciare lungo la savana, facendo i conti con i mille imprevisti che queste condizioni comportavano.
La Lancia aveva tentato ben dieci volte, senza successo, di riuscire a conquistare il gradino più alto del podio nella durissima gara africana. Finalmente nel 1988 l’esemplare in esposizione – guidato da Miki Biasion – riuscì ad imporsi non senza difficoltà, tra cui l’“incontro” con una zebra che ha lasciato il segno sul lato destro della vettura. L’importante risultato fu raggiunto nuovamente l’anno successivo e poi ancora nel 1991.
110 anni ben portati. La S 61 Corsa costituisce la derivazione sportiva — predisposta per il mercato nord americano — dell’omonima Gran Turismo costruita dalla Fiat. Ne sono stati prodotti solo cinque esemplari, utilizzati con successo nelle gare statunitensi dalla Squadra Corse Fiat. Questo modello è tra i capostipiti delle vetture da corsa e di conseguenza può essere considerato un antesignano delle vetture da Formula 1. Dotata di telaio alleggerito e motore 4 cilindri di 10 litri di cilindrata a valvole in testa, la vettura partecipò a numerose corse negli USA durante il periodo che va dal 1908 al 1912, ottenendo importanti piazzamenti. Tra questi, sono da ricordare il primo e terzo posto al Gran Premio d’America a Savannah (Georgia) nel 1908, il terzo posto alla 500 Miglia di Indianapolis nel 1911, la vittoria al circuito di Santa Monica nel 1912 e quella del Gran Premio d’America dello stesso anno a Milwaukee.
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