Possedere una
Pagani è molto più che un acquisto: è un’esperienza che inizia anni prima della consegna dell’auto e richiede qualcosa che va ben oltre la disponibilità economica. Secondo Horacio Pagani, fondatore del marchio emiliano intervista nel podcast “Passa dal BSMT” di Gazzoli,
il denaro è solo una delle variabili, e nemmeno la più importante.
Più che clienti, membri di una famiglia
Chi vuole acquistare una delle hypercar più esclusive al mondo — come la Huayra o la Utopia — deve entrare nella “famiglia Pagani”. E questo significa essere parte attiva di una comunità che condivide valori come la bellezza, l’arte, la cultura del design e l’attenzione maniacale al dettaglio. “Non è solo la ricchezza che guardiamo”, spiega Pagani, “ma la persona nel suo insieme: il gusto, le idee, l’umanità”.
Molti clienti sono affezionati da decenni, spesso in possesso di più esemplari. A loro viene data la priorità assoluta per i nuovi modelli. Ma anche i nuovi acquirenti, se selezionati, devono dimostrare una sensibilità particolare, una vera connessione con la filosofia dell’azienda.
Ogni auto è un pezzo d’arte
Pagani non produce automobili in serie. Ogni esemplare è un progetto unico, modellato sui desideri del cliente. E non si tratta solo di colori o finiture: ci sono auto nate da collaborazioni con artisti e artigiani, da richieste insolite o da ispirazioni personali.
Un esempio? Una vettura verniciata color “Pantera Rosa” oppure un modello speciale realizzato in collaborazione con Bulgari, decorato con dettagli in diamanti e rifinito a mano da tre artiste in un lavoro durato mesi. L’auto non è solo una macchina: è la manifestazione dell’identità del cliente.
L’incubo della speculazione
Esclusività fa rima con desiderabilità, ma anche con rischio di speculazione. Per questo motivo, Pagani seleziona con attenzione chi può diventare cliente: niente flipper di supercar, cioè acquirenti che rivendono subito l’auto a cifre astronomiche. La casa monitora la rete globale dei concessionari per evitare casi di questo tipo, che danneggerebbero l’immagine e la coerenza del marchio.
L’attesa? Fino a quattro anni
Chi entra nella ristrettissima cerchia dei fortunati dovrà armarsi di pazienza: la produzione di una Pagani richiede tra i tre e i quattro anni. Un tempo lungo, ma necessario per garantire che ogni dettaglio sia perfetto e che il processo creativo rispecchi appieno le esigenze del cliente.
La consegna come rito
L’esperienza Pagani culmina con un evento irripetibile: la consegna dell’auto. Non un semplice ritiro chiavi in concessionaria, ma una cerimonia celebrativa personalizzata in cui Horacio Pagani e il suo team si riuniscono per onorare il cliente. Ci sono musica dal vivo (scelta dall’acquirente), una tensostruttura allestita ad hoc, un pianoforte, i tecnici e gli artigiani che hanno partecipato al progetto.
“Ringraziamo il cliente per averci dato l’opportunità di realizzare quest’auto”, racconta Pagani. “È un momento emozionante, la conclusione di un viaggio fatto insieme. Dopo, la macchina prosegue il suo cammino con lui.”