Targa la sua auto "ILDUCE": segnalato e targa ritirata, ma il proprietario non è d'accordo

Curiosità
24 novembre 2025, 13.06
il duce ban
Un semplice set di targhe personalizzate è diventato, in Australia, un caso nazionale che intreccia libertà di espressione, memoria storica e procedure amministrative. A scatenare il dibattito è Eddie, imprenditore di Sydney, che sei mesi fa aveva acquistato per 900 dollari le targhe “ILDUCE”. Secondo l’uomo, la scelta non aveva alcun riferimento politico: il termine avrebbe dovuto richiamare il suo ruolo di direttore d’azienda.
Tutto è cambiato quando Eddie ha ricevuto una comunicazione formale da Transport for NSW: le sue targhe erano state segnalate come “offensive” e andavano restituite, pena la cancellazione della registrazione del veicolo.

La denuncia: “Un attacco alla libertà di parola”

Intervistato da 2GB, Eddie non ha nascosto la sua rabbia. Ha definito la decisione una vera e propria “censura”, un “attacco alla libertà di parola” e un esempio di come “la sinistra woke stia imponendo la propria visione alla società”.
Secondo l’automobilista, l'interpretazione delle autorità sarebbe eccessiva e ingiustificata. L’uomo ha fatto notare che nel Paese circolerebbero altre targhe con espressioni volgari in lingue straniere, come l’arabo, senza che ciò abbia portato a interventi simili.

“Sono il direttore dell’azienda che possiede l’auto. Per me significa semplicemente il leader. Se mi chiamassi Adolf, non potrei usarlo come targa?”, ha contestato.

La posizione delle autorità: “Collegamento immediato con Mussolini”

Il dipartimento dei trasporti ha chiarito che il problema non è la traduzione letterale, bensì l’immediata associazione storica. “Il Duce” è uno dei titoli più noti di Benito Mussolini, e per questo le targhe avrebbero “una percezione pubblica fortemente legata a un dittatore fascista”.
Secondo 9News, la sequenza alfanumerica era stata inizialmente approvata per errore: un “oversight” nei controlli preliminari. Dopo una segnalazione di un privato cittadino, la targa è stata riesaminata e giudicata inappropriata.

Una soluzione “senza costi aggiuntivi”, ma entro una scadenza

Transport for NSW ha comunque offerto una via d’uscita a Eddie: potrà ottenere un nuovo set di targhe personalizzate allo stesso prezzo delle precedenti, senza sovrapprezzo. In alternativa, può restituire le targhe contestate e ricevere gratuitamente una coppia standard.
C’è però una condizione imprescindibile: tutto deve avvenire entro il 24 novembre.

Un caso locale diventato globale

Il dibattito nato attorno alle targhe “ILDUCE” sta facendo il giro dei media internazionali. Da un lato c’è chi sostiene che, in un contesto multiculturale, sia impossibile controllare tutte le possibili interpretazioni linguistiche; dall’altro chi ritiene fondamentale evitare qualsiasi riferimento, anche indiretto, a figure storicamente legate al totalitarismo.
Il caso, in fondo, mette in luce un problema molto più ampio: fino a che punto può spingersi la personalizzazione di un elemento pubblico come una targa? E come si bilancia la libertà individuale con la sensibilità collettiva?
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