Compra la Valkyrie ma fa causa ad Aston Martin: “troppi problemi e troppo rumorosa”

Curiosità
24 giugno 2025, 12.44
aston martin valkyrie on road test
Ha percorso solo 441 km in tre anni, ma accusa l’auto di gravi difetti tecnici e di sicurezza. Chiede il rimborso integrale, ma la Casa britannica non ci sta
Spendere tre milioni di euro per un’hypercar estrema e poi decidere di farle causa: è quanto accaduto a un facoltoso collezionista tedesco, che ha portato Aston Martin davanti al tribunale di Aquisgrana per presunti gravi difetti della sua Valkyrie. L’auto, consegnata nel 2022 ma acquistata nel 2018, è una delle sole 150 prodotte e rappresenta uno dei progetti più ambiziosi della storia del marchio britannico. Eppure, per questo cliente, l’esperienza di possesso si è trasformata in un calvario tecnico e legale.

Solo 441 km e troppi problemi

L’uomo, che ha scelto lo pseudonimo di Sebastian Kunze per parlare con il quotidiano economico Handelsblatt, sostiene che la sua Valkyrie «abbia più problemi di tutti gli altri miei veicoli messi insieme». In tre anni avrebbe percorso appena 441 chilometri, ma tanto è bastato per sollevare una lunga lista di malfunzionamenti: guasti elettrici, sospensioni collassate e persino danni al veicolo durante i trasporti in officina.
Tra i problemi più gravi segnalati c’è quello del sistema “Rocket Locker”, pensato per evitare che le sospensioni idrauliche si abbassino quando l’auto resta ferma per lunghi periodi. Secondo il proprietario, il sistema non avrebbe funzionato correttamente, causando l’abbassamento dell’auto anche a veicolo spento.

Un incidente evitato per miracolo

Ma la vera goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata nell’agosto 2024: Kunze racconta di aver rischiato un incidente con un’ambulanza che non ha sentito arrivare, a causa del rumore assordante del V12 Cosworth da 6,5 litri montato sulla Valkyrie. Per legge, le auto devono garantire al conducente la possibilità di percepire l’ambiente esterno. Per questo, Aston Martin ha dotato la Valkyrie di un sistema di microfoni esterni che trasmettono i suoni all’interno dell’abitacolo tramite cuffie obbligatorie. Ma, secondo Kunze, queste cuffie non avrebbero funzionato, mettendo a rischio la sicurezza.

Aston Martin si difende: “Non sono difetti, è un’auto da corsa su strada”

La risposta della Casa britannica non si è fatta attendere: Aston Martin ha respinto la richiesta di rimborso, sostenendo che le problematiche indicate rientrano nelle “caratteristiche tecniche di un veicolo ad altissime prestazioni”. Il costruttore aggiunge che la Valkyrie richiede manutenzione specialistica e uso estremamente attento, come qualsiasi hypercar di questa categoria.
Non solo: la Casa avrebbe anche quantificato una penale da 55.000 sterline (circa 64.000 euro) nel caso di restituzione del veicolo, corrispondente al valore di deprezzamento per i 441 km percorsi. Inoltre, contesta la competenza del tribunale tedesco, sostenendo che il contratto di acquisto prevede la giurisdizione esclusiva del Regno Unito.

Una causa simbolo tra lusso e diritto europeo

L’avvocato del cliente, però, ribatte che il suo assistito ha acquistato il veicolo come consumatore privato, e quindi beneficia della normativa europea che consente di intentare causa nel paese di residenza. Un nodo giuridico tutt’altro che banale, che potrebbe avere ripercussioni su altri casi futuri nel mondo delle auto di lusso vendute su scala internazionale.
Al momento, la Valkyrie è ferma in garage e il suo proprietario ha smesso di guidarla. Resta da capire come si evolverà la causa e se Aston Martin sarà costretta ad accettare un reso clamoroso, in un segmento dove l’esclusività spesso convive con una manutenzione complessa.
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