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Automobili Pininfarina, il CEO Paolo Dellachà svela: “le prossime vetture potrebbero essere diverse, sia per tecnologia sia per tipologia”

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Da alieni dell’elettrico a pionieri delle hypercar sostenibili: così si potrebbe riassumere il percorso di Automobili Pininfarina. Lo conferma Paolo Dellachà, CEO dell’azienda torinese, in una lunga chiacchierata sul presente e il futuro del marchio, sulle sfide della mobilità elettrica e sull’approccio unico che distingue la casa automobilistica italiana.

Dall’idea alla Battista: un percorso di passione e innovazione

«Il progetto Automobili Pininfarina non riguarda solo la Battista, la prima vettura elettrica della nostra storia», spiega Dellachà. «È nato dalla volontà di Paolo Pininfarina e Anand Mahindra, ancora oggi principale azionista, di creare auto che portassero avanti il marchio Pininfarina in maniera autonoma».

L’approccio iniziale era chiaro: senza un passato da produttori di motori, Pininfarina ha scelto la tecnologia elettrica per sviluppare la vettura più emozionante possibile. La Battista, presentata nel 2019 a Ginevra, è oggi la supercar elettrica più potente mai omologata in Italia.

«Il focus non è tanto sull’elettrico, quanto sul creare prodotti e esperienze che siano rilevanti e memorabili per chi li guida», continua Dellachà. «La Battista ha segnato un punto di partenza, le prossime vetture potrebbero essere diverse, sia per tecnologia sia per tipologia».

Il futuro è B95: la barchetta elettrica che arriva nel 2027

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Il prossimo passo del marchio sarà B95, una barchetta open-top che condivide la tecnologia della Battista e sarà consegnata ai primi clienti nel 2027. «Ci stiamo prendendo tutto il tempo necessario per svilupparla al meglio. Ci sarà anche una versione speciale, limitata a due unità, realizzata con un partner molto esclusivo», anticipa Dellachà senza rivelare troppo.

Oltre a B95, Pininfarina lavora già alla nuova generazione di prodotti, con lancio previsto tra fine 2028 e inizio 2029. «Il vincolo tecnologico non esiste. Abbiamo la libertà di scegliere tra elettrico, ibrido e altre soluzioni, in funzione della tipologia di vettura che vogliamo realizzare», sottolinea.

Dellachà ci ha poi fatto un piccolo teasing, senza andare troppo nello specifico, «ci sarà una versione ancora più speciale di questa macchina, che sarà fatta solo in due unità con un partner molto speciale. Non lo posso anticipare adesso, ma sono sicuro che quando lo andremo a raccontare farà la gioia di molti appassionati di tutto il mondo automobilistico e anche di una parte del mondo che è legato diversamente al mondo automobilistico.»

Competizione e opportunità nel mondo delle hypercar elettriche

Quando si parla di nuovi competitor, anche asiatici come la Yanguang U9, Dellachà mantiene un approccio equilibrato: «Abbiamo un brand di 95 anni, eppure dobbiamo rimanere umili. Il gap tecnologico europeo oggi non esiste più, anzi, dobbiamo lavorare di più per restare competitivi». L’obiettivo resta quello di privilegiare la rarità rispetto alla quantità: «Non produrremo mai migliaia di vetture. Faremo pochi pezzi, con la massima attenzione ai dettagli».

Il settore automotive europeo: una sfida di lungo periodo

Dellachà Pininfarina Ferrero

Sull’industria in crisi, Dellachà è chiaro: «Il problema comune è la mancanza di piani industriali a lungo termine. Gli investimenti necessari richiedono stabilità normativa e strategie pluriennali». Per l’Italia, servirebbero politiche più incisive per attrarre investimenti esteri e talenti, pur mantenendo i migliori professionisti locali.

Nonostante le difficoltà, il CEO resta ottimista: «Italia significa talento, creatività e cultura dell’automobile. Questi sono fattori che ci danno un vantaggio competitivo e che ci permettono di guardare al futuro con fiducia».

Gentlemen driver

Federico Ferrero

Direttore Autoappassionati.it

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