In Germania, Volkswagen accelera sul piano di taglio del personale: già 20.000 dipendenti hanno accettato l’uscita incentivata. L’obiettivo è chiaro: tagliare i costi e traghettare l’azienda verso l’era elettrica, evitando al contempo la chiusura degli impianti. È un momento cruciale per il gruppo Volkswagen. Durante l’assemblea dei dipendenti tenutasi il 3 giugno 2025 a Wolfsburg, il consiglio di amministrazione ha confermato un dato importante: oltre 20.000 dipendenti hanno accettato di lasciare il gruppo su base volontaria, nell’ambito del piano di riduzione del personale annunciato nel 2024. Due terzi di questi lavoratori opteranno per un percorso di prepensionamento (Altersteilzeit).
Un taglio da 35.000 posti entro il 2030, ma "socialmente sostenibile"
Il programma – concordato tra azienda e sindacati alla fine del 2024 – prevede il taglio di 35.000 posti di lavoro entro il 2030, con particolare impatto sugli stabilimenti tedeschi. Ma non si parla di licenziamenti: tutto avverrà su base volontaria, con incentivi economici che possono arrivare fino a 400.000 euro a persona, a seconda dell’anzianità aziendale.
Secondo Gunnar Kilian, responsabile HR di Volkswagen, non sono stati diffusi dettagli sull’esborso complessivo, ma il gruppo è fiducioso di raggiungere l’obiettivo, puntando ora sui lavoratori nati nel 1969 e 1970, la prossima fascia coinvolta.
Meno formazione, niente aumenti: le altre misure del piano di risparmio
Il piano di riduzione dei costi non si ferma al solo taglio del personale. Tra le altre misure già annunciate:
- Riduzione delle assunzioni di apprendisti, che passeranno da 1.400 a soli 600 l’anno a partire dal 2026.
- Stop agli aumenti salariali: circa 130.000 dipendenti del marchio VW dovranno rinunciare agli adeguamenti, che saranno sostituiti da un contributo forzato del 5% del salario verso un fondo interno per la flessibilità lavorativa.
- Taglio al bonus ferie: eliminato il contributo extra di circa 1.290 euro, che sarà sostituito da un nuovo bonus per gli iscritti IG Metall dal 2027.
Sindacati soddisfatti (per ora), ma il futuro resta incerto
Secondo IG Metall, il pacchetto ha evitato il peggio: nessuna chiusura di stabilimenti è prevista al momento. Ma le sfide del settore sono note: domanda altalenante, concorrenza cinese, margini ridotti nella transizione elettrica. Il rischio è che il compromesso odierno sia solo una tregua.
Tra tagli e rilanci: il nuovo volto di Volkswagen
Il piano si inserisce in una più ampia strategia di riposizionamento, con riduzione degli investimenti, razionalizzazione dei prodotti e nuove priorità per affrontare la transizione all’elettrico. Nonostante le difficoltà, Volkswagen ha recentemente registrato un aumento delle consegne, segno che la domanda per alcuni modelli chiave resta viva.