Allarme dai vertici Toyota: se non si accelera subito sugli investimenti in idrogeno, l’Europa e il Giappone rischiano di perdere la leadership sul futuro della mobilità pulita. La Cina ha già creato autostrade per camion a idrogeno e abbassa i costi del carburante a un terzo rispetto al Giappone.
Un avvertimento pesante, emesso da Mitsumasa Yamagata, responsabile della divisione idrogeno di Toyota, colpisce al cuore le strategie globali delle case auto: la Cina sta correndo troppo veloce nel comparto H₂, e rischia di dominare l’intero mercato dei veicoli a idrogeno, soprattutto per trasporti pesanti.
Cina in testa: infrastrutture e prezzi in caduta libera
Nel 2024, la Cina ha venduto più autobus e camion a celle a combustibile di tutto il resto del mondo messo insieme. Ha anche inaugurato un corridoio lungo 1.150 km per camion a idrogeno e stabilito un costo carburante tra 3,50–7 $ per kg, mentre in Giappone si pagano circa 20 $ per kg.
Avvertimento Toyota: “Serve una reazione globale e immediata”
Secondo Yamagata, occorrere un approccio sinergico tra Stati e industria per sviluppare l’infrastruttura e abbassare i costi dell’H₂. Senza questa spinta, l’idrogeno potrebbe ripetere l’esito della corsa ai veicoli elettrici, dove la Cina ha già preso il largo.
Dove l’idrogeno può davvero brillare
Toyota, storica pioniera della tecnologia idrogeno con la Mirai, punta ora ai camion e autobus di lungo percorso, dove l’elettrico fatica a causa del peso e delle lunghe ricariche. Le celle di “terza generazione” presentate da Toyota promettono maggiore durata e costi ridotti, avvicinando il confronto con motori diesel .
Sfide globali: troppo pochi incentivi e pressione politica debole
Nel frattempo, Stati Uniti, Giappone ed Europa mostrano lentezza decisionale e incentivi timidi: secondo Yamagata, l’attuale situazione è insostenibile, con i Paesi occidentali che restano indietro rispetto alla spinta cinese. Il risultato? Una dipendenza strategica non solo economica ma anche tecnologica.