Carmel Valley. Alle 8:30 il prato del Quail Lodge si anima. I primi a posare le scarpe sul green sono i giornalisti, un’ora di privilegio assoluto tra oltre duecento vetture preparate la sera prima e protette da teli leggeri contro l’umidità della notte. Alle 9:30 arriva il pubblico, selezionato da una lotteria severa e disposto a sborsare 2.500 dollari per vivere meza giornata nel salotto più esclusivo della Monterey Car Week. Per gli ospiti degli sponsor l’accesso è più semplice: un invito che vale oro.
L’impatto visivo è da sogno. Ferrari e Bugatti catalizzano gli sguardi, mentre Eccentricaporta sul prato le sue provocazioni restomod, capaci di trasformare la memoria in futuro. Accanto, auto vintage di pregio convivono con concept avveniristici, dune buggy elettriche e termiche, persino un prototipo di drone biposto pensato per rivoluzionare, e forse complicare, la mobilità urbana. Una mescolanza che solo The Quail riesce a rendere armonia.
Il pubblico è parte dello spettacolo. Signore in abiti leggeri e borse delle più aristocratiche maison francesi, uomini che si fermano a studiare linee e qualcuno che azzarda una vista sotto il vestito, tra il cofano e le bielle. Nell’aria il profumo dei vapori incombusti misto a quello di preziosi sigari, tra chi scatta foto e chi stringe mani: qui il confine tra passione e affari è una linea molto sottile.
Accanto al concorso d’eleganza, le première mondiali offrono un contrappunto moderno. Bugatti ha riaffermato la sua centralità nel racconto dell’auto, Eccentrica ha confermato il coraggio di reinterpretare, mentre le dune buggy hi-tech hanno portato un tocco californiano tra libertà e tecnologia. The Quail è soprattutto questo: il passato che dialoga con il futuro, Maserati da concorso degli anni ’50 che si specchiano accanto a una hypercar, Corvette da pista NASCAR che raccontano un’America ruggente, fino al prototipo volante che sembra uscito da un film.
Il momento più atteso
Credit: The Quail
Poi, come sempre, il pomeriggio porta con sé il momento più atteso: l’annuncio del “Best of Show”. Quest’anno la giuria ha incoronato la Ferrari F50 GT1 del 1996. Un prototipo unico, chassis numero 001, nato per correre nella categoria GT1. V12 da 750 cavalli, aerodinamica estrema, muso basso pronto a mordere l’asfalto. Doveva sfidare McLaren e Porsche, ma il progetto si interruppe prima del debutto, lasciando una sola creatura mitologica.
Quella storia incompiuta ha alimentato il mito. A Carmel Valley la F50 GT1 ha trovato la sua rivincita: premiata come “Best of Show”, è entrata nel Rolex Circle of Champions. Il proprietario, Art Zafiropoulo, ha ricevuto il Datejust 36 con incisione personalizzata per l’occasione, simbolo di un riconoscimento che unisce tempo ed eccellenza.
Così si è chiuso The Quail 2025: con un equilibrio sorprendente tra passato, presente e futuro, che solo Monterey sa trasformare in racconto. Alla fine resta un’immagine: una Ferrari che non ha mai corso, ma che qui, su un prato californiano, ha conquistato la sua vittoria più importante.
Autore: Cesare Gasparri Zezza
La Photogallery a "The Quail 2025": i pezzi più caldi